11 Agosto 2016   •   Snap Italy

Flick On Food: la prima wiki culinaria

La storia di Flick On Food nasce un anno e mezza fa, dopo l’esperienza a Londra di Michela di Nuzzo e di Leo Mauriello.

Nello specifico, al rientro da questo periodo nella metropoli inglese per eccellenza, hanno avviato una digital agencyDotfarm­-, dalla quale poi hanno sviluppato Flick on food: wiki food digitale.

L’idea nasce con esattezza un anno fa, quando si accorgono che nel mercato del food c’è una copiosa presenza di app e startup che si occupano del food delivery e di ricette, ma nulla a riguardo gli ingredienti. Dunque l’idea sviluppata da Michela e da Leo, è totalmente innovativa e unica, non essendoci nessun altro tipo di progetto simile. Oltre alla sua unicità è molto interessante l’aspetto collaborativo del progetto: ogni utente può partecipare, facendo accrescere il bagaglio informativo, inserendo un ingrediente con foto e curiosità. Quello a cui puntano è qualità e un alto livello, possibile grazie alla scrematura che il team fa per ogni ingrediente: prima di essere approvato, viene fatta una ricerca approfondita nelle riviste scientifiche di cucina, ma soprattutto vengono eseguite ricerche tra le informazioni dei food blogger. Negli ultimi anni, questa figura è divenuta sempre più presente nel mondo dei social, infatti Michela ci racconta che tramite questi hanno scoperto varietà locali italiane sconosciute alla maggior parte delle persone. Alcuni trattano esclusivamente di un alimento, studiando le sue mille sfaccettature; altri invece trattano di ingredienti esclusivamente locali e perciò si riesce a ricavare un gran numero di informazioni. Il territorio italiano, dal punto di vista di scelta degli ingredienti, è ricchissimo: sono presenti moltissimi alimenti che vengono importati dall’estero, quando, spesso a nostra insaputa, nel nostro Paese ne abbiamo diverse varietà. Michela, infatti, ci racconta come si siano resi conto della presenza di un gap di comunicazione tra produttori e fornitori, a causa della loro assenza nel web e nei social, senza riuscire a farsi pubblicità. Infatti uno degli obbiettivi di Flick on Food è creare una rete commerciale tra i produttori locali e gli utenti, i quali potranno, oltre che informarsi sull’ingrediente, acquistarlo direttamente nella sua zona d’origine, potendo così assaporare un alimento genuino e di qualità.

image1Per esempio è stato inserito il melone mantovano IGP, varietà coltivata nella pianura lombarda-emiliana nelle terre limitrofe al fiume Po dai tempi dei Gonzaga, utilizzata dallo chef Cannavacciuolo. Con il lavoro svolto dagli utenti e dal team, le varietà degli alimenti italiani locali viene promossa da questo progetto, sottolineando la ricchezza del suolo italiano. Al momento sono presenti 180 ingredienti, di cui una buona parte sono molto particolari e sconosciuti.

Il progetto è stato completamente autofinanziato ed il team è composto da sei persone che si occupano del design, della ricerca e della parte editoriale, ovviamente vi è anche la presenza di developers. Anni fa un’idea simile era stata sviluppata, senza però avere un gran seguito. Quello per cui Flick on Food si è differenziato sono la facilità e la rapidità di utilizzo di questa app, rendendo la navigazione semplice e immediata. Michela ci spiega come il nome stesso voglia evocare questo aspetto: «Flick on food nasce dall’idea di rendere la navigazione veloce, immediata con dei semplici gesti. Flick è il termine che su mobile indica lo scroll, esattamente come per Snapchat. Con dei semplici flick puoi scoprire tante curiosità sugli ingredienti, e interagire con l’app».

Attualmente stanno cercando una partnership con una società interessata a mantenere il livello di qualità alto e che focalizzi l’attenzione sulle varietà locali, non su ingredienti “commerciali”. Puntano ad allargare il team, per poter trovare maggiori collaboratori affinchè “Flick on Food” possa crescere ed aumentare il suo bagaglio informativo, mantenendo elevata la qualità.

https://www.flickonfood.com/it/

Chiara Brugiolo