EX-OTAGO
09 Febbraio 2019   •   Cecilia Gaudenzi

Ex-Otago | Intervista Esclusiva: «L’abbraccio è una cosa meravigliosa»

«Ex-Otago è il nome della band più colorata di #Sanremo2019, in gara con Solo una canzone. Bravissimi, bellissimi e simpaticissimi li abbiamo intervistati all’alba della quarta puntata del Festival, quella dei duetti e nel giorno di uscita del loro ultimo album Corochinato

Ex-Otago sono una band originaria di Genova, artisti sempre più amati da pubblico e critica. Fino a qualche giorno fa avrei detto una band, 5 ragazzi per 5 album ma proprio l’8 febbraio, in pieno #Sanremo2019 è uscito il loro sesto album Corochinato. Gli Ex-Otago, in gara al Festival con Solo una canzone ci hanno fatto emozionare e venir voglia di abbracciarci!

EX-OTAGO

La band si forma a Genova nel 2002 ma è nel 2016 che fanno veramente il boom, quando pubblicano il loro quinto disco Marassi nella loro attuale formazione: Maurizio Carucci è il frontman, Simone Bertuccini e Francesco Bacci alla chitarra, Olmo Martellacci al basso e Rachid Bouchabla alla batteria. L’album contiene la loro hit Quando sono con te, colonna sonore di tantissime storie d’amore. Gli Ex-Otago che affollano il palco già da soli hanno suonato con tantissimi artisti come Eugenio Finardi, Mecna, Levante, Willy Peyote e calcato migliaia di palchi come quello prestigioso del Concerto del Primo Maggio e quello degli I-Days all’Autodromo di Monza in apertura ai Radiohead.

Noi li abbiamo incontrati all’alba della quarta puntata di #sanremo2019, quella dei duetti, giorno di uscita del loro sesto album Corochinato. Ecco l’intervista agli Ex-Otago!

A Sanremo con gli Ex-Otago, in gara al Festival con Solo una canzone, ci raccontate la genesi del brano?

Tutti noi Ex- Otago stiamo vivendo una relazione d’amore molto lunga e non è sempre facile alimentare, nella stessa intensità, quelle emozioni e sensazioni tipiche dell’inizio di una storia, legate alla scoperta l’uno dell’altro… e così abbiamo scritto una canzone d’amore che tradisce un po’ i classici contenuti legati all’inizio o alla fine di un amore. Intere carriere costruite su brani che parlano di quando ci si innamora o quando ci si lascia. Noi cantiamo il momento di mezzo, quando l’amore non è più giovane e va rinnovato. È un momento difficile, pregno a volte di disperazione ma anche di tanta gioia come quando poi ti sveglia la mattina e scopri di avere ancora tanta voglia di fare cose insieme, di scoprirsi  anche dopo più di 10 anni…

Sanremo è un’esperienza pazzesca che si ricorda per tutta la vita, come la state vivendo, sul palco e fuori?

Super bene, ci divertiamo. Non ci aspettavamo di divertirci così tanto con questa leggerezza, quasi incoscienza a tratti ma sarà che abbiamo fatto davvero tantissimi concerti e quindi siamo abituati. Il palco di Sanremo più che subirlo ci libera, è uno dei momenti anzi è il momento dove finalmente ci sentiamo noi stessi perché abbiamo spazio fisico da occupare con le nostre parole e con la nostra musica. Poi mai dire gatto finché non ce l’hai nel sacco, mancano ancora due serate e quindi non bisogna abbassare la guardia, la tensione quella positiva eh, sana che ci vuole…

Sul palco con la musica, con le parole ma anche con gli abbracci…

L’abbraccio è una meravigliosa invenzione dell’uomo e poi nella canzone noi lo diciamo tante volte, abbracciami  per favore… (canta, ndr) … e siccome c’era la possibilità di abbracciare concretamente qualcuno noi ne abbiamo approfittato. In questo modo abbiamo lasciato una fotografia delle nostre parole, della nostra canzone che possa arrivare alle orecchie ma anche agli occhi e ci sembrava perfetto.

E come se non bastasse Sanremo a emozionare gli Ex-Otago, oggi è uscito anche il vostro ultimo album Corochinato, che vuol dire questo nome e cosa dobbiamo aspettarci?

Corochinato è un aperitivo tipico di Genova che ha una storia antichissima anche se nonostante questo è davvero poco conosciuto. Per noi è un vero e proprio simbolo perché rappresenta un momento preciso della giornata che è quello del dopo lavoro, quando finalmente ti sbottoni la camicia e ti ritrovi con gli amici al bar a sorseggiare un po’ di corochinato e a parlare dei massimi sistemi, a risolvere questioni mondiali insomma. Non è un invito all’alcolismo (scherzano e ridono, ndr) ma è un simbolo. Parlando dell’album, Corochinato è un disco molto bello, di parte, è il punto di vista partigiano di una band che prova a scrivere di ciò che accade, di ciò che vede. In un momento storico in cui si tende a omologare qualsiasi cosa, dal gusto ai pensieri, avere un punto di vista preciso, particolare, secondo noi è importante. Tanto quanto il riferimento geografico, si tratta di un vino che si trova soltanto lì. In Corochinato ci sono delle canzoni davvero bellissime e credo che il valore di quest’opera rimarrà. I primi feedback sono tutti buonissimi, c’è chi parla di capolavoro… vedremo..

Genova, la città degli Ex- Otago vanta una tradizione cantautore autorevole, De Andrè, tanto per fare il primo nome che capita….quanto vi ha influenzato, se vi ha influenzato?

Essere cantautori a Genova vuol dire avere dei genitori come De Andrè, Lauzi, Tenco ma anche i Ricchi e Poveri…  Come tutti, i propri genitori si amano ma si odiano anche un po’… si accolgono, se ne prendono le distanze.  Prendere le distanze in questo caso per noi Ex-Otago è necessariamente un valore, nel rispetto più assoluto e nell’amore più assoluto per questi autori del passato ovviamente. Non ci sentiamo obbligati a citarli o pensare che quello che hanno fatto loro non possa mai essere superato, non necessariamente da noi ma in generale che non si pensi che quello è un monumento inviolabile e non ci sarà mai nulla di meglio. Il rimando alla tradizione è un qualcosa che necessariamente deve evolversi… noi abbiamo fatto anche una cover di De Andrè, Amore che vieni amore che vai, presente poi in chiusura del documentario Siamo come Genova… l’abbiamo reinterpretata a modo nostro, utilizzando le sue parole. Cercare di rifare una cosa uguale non è sostenibile, non sarebbe paragonabile e non è quello che vogliamo.

Resilienza è una delle mie parole preferite e quando ci penso, spesso la lego a Genova, teatro negli ultimi 20 anni di tragici eventi: il G8 nel 2001, l’alluvione nel 2011 e il crollo del ponte Morandi. Nonostante questo Genova è sempre ripartita, qual è la sua forza?

Resilienza ma anche resistenza è una bella parola. La resilienza è una reazione naturale, naturale come le code delle lucertole che ricrescono anche se vengono tagliate. Genova poi è un po’ come un pugile messo all’angolo che le prende, le prende… adesso è arrivato il momento di darne. Noi amiamo parlare delle cose belle di Genova.  Non ci piace l’idea di piangersi addosso e cercare compassione anche se troppo spesso questo è il modo più facile per far parlare di se ma alla fine non serve a niente. A noi Ex-Otago hanno cercato di affibbiarci questo ruolo ma ci interessa poco, vogliamo parlare del futuro. Il nostro compito non è parlare del ponte Morandi di cui si parla e va benissimo che se ne parli ma noi vogliamo parlare di una Genova che splende, che rilancia, che si anima di iniziativa. Per noi poi il solo fatto di essere qui è rappresentativo di questo andare avanti.

Stasera è la serata dei duetti e voi Ex-Otago canterete con Jack Savoretti. Come è nata questa collaborazione? Qualche anticipazione?

Duetti di Savoretti, che rima eh! Sarà una lotta ai vertici dell’ormone femminile over 50 tra Mauri e Jack… questa è l’anticipazione fondamentale! La collaborazione con Jack è stata un’altra sorpresa venuta fuori con tanta naturalezza… di trovarsi al telefono con Jack che ci dice: «ma dai ma si ma che figata io sono mega fan vostro, mi piacciono le vostre canzoni, i vostri video, cosa dite, cosa fate, come vi vestite, la squadra per cui tifate , hmm no». Abbiamo parlato al telefono, due giorni dopo ci siamo visti e due ore dopo avevamo il pezzo, clamoroso!  Inoltre è una persona che ci sta piacendo parecchio non solo a livello artistico ma anche umano proprio. Poi certo ha una voce eccezionale…

Ex- Otago, un saluto agli amici di Snap Italy!

 

Cecilia Gaudenzi e Francesca Celani, inviate da Sanremo