disegnatori italiani
12 Luglio 2019   •   Sara Giannessi

Disegnatori italiani e illustratori: chi sono e cosa fanno?

«Chi sono i disegnatori italiani più famosi? Che fanno? Su cosa lavorano? E soprattutto, cosa vuol dire essere un illustratore?»

Partiamo dall’assunto che l’illustratore non è un artista. L’illustratore, o disegnatore che dir si voglia, non deve creare un’opera d’arte. Un’opera d’arte sarebbe conclusa in sé stessa. L’illustratore invece deve appunto illustrare una storia, un’idea, un progetto. La sua creazione deve essere funzionale al testo con cui va a formare il prodotto finito. Il che vuol dire non solo riprodurre in immagini quello che è scritto a parole. I disegnatori italiani e stranieri aggiungono con le illustrazioni delle sfumature alla caratterizzazione della vicenda.

Libri di disegnatori italiani

Un esempio che mi è stato raccontato riguarda un libro della casa editrice Orecchioacerbo. Si tratta di un albo illustrato su una bambina e la sua paura del buio. La disegnatrice, Mara Cerri, ha dato a questa paura la forma di una pantera. L’autore del testo, Andrea Bajiani, ha derivato il titolo del libro, che si chiama appunto La pantera sotto il letto proprio da questa suggestione creata dall’illustratrice.

Purtroppo (o per fortuna), in Italia la cultura dell’illustrazione non è ancora così affermata, tanto che gli “addetti ai lavori” si sentono in dovere di trovare stratagemmi per affermare la parità delle varie espressioni. Si parla quindi di “autore del testo” e “autore delle immagini”, come poi anche si dovrebbe parlare di “autore della traduzione” e “autore della grafica”. Perché in effetti la realizzazione di un libro può essere tutto un processo creativo.

Copertine, riviste, metrebus card

Un altro aspetto su cui può lavorare un illustratore infatti, oltre ai libri illustrati, è la realizzazione delle copertine dei libri o di riviste o locandine di festival o qualsiasi oggetto della vita quotidiana che contenga un’immagine. È il caso di Quasirosso, giovane fumettista e illustratore che ha elaborato la copertina dell’edizione portoghese di The quest for corvo. E lo stesso si può dire di Fabian Negrin, argentino ma italiano d’adozione (residente a Milano da 20 anni), che ha progettato la grafica delle carte metrebus di Roma. O ancora di tutti gli illustratori – tra cui figura Zerocalcare – che collaborano con la rivista di studenti Scomodo. Ancora più completo l’esempio Mauro Biani, coautore e disegnatore della copertina del libro La banalità del ma, nonché di numerose vignette per l’Espresso e altre testate italiane. Il lavoro di Biani, così fortemente connotato da un’impronta sociale e giornalistica, mette in risalto il fatto che le illustrazioni non sono solo opere per bambini.

Due numeri della rivista Scomodo e il fumetto di Quasirosso

Il padre dei disegnatori italiani

In effetti si può dire che il padre degli illustratori italiani sia stato Bruno Munari, che, oltre ad aver partecipato al movimento futurista, ha collaborato ampiamente con Gianni Rodari. Quindi una letteratura per l’infanzia. Le illustrazioni di Munari sono pulite e minimali, e forse per questo è rimasta l’idea che le illustrazioni siano una cosa semplice,  da bambini, che le pagine di testo e disegni siano più “vuote” di quelle riempite di parole fitte. In realtà a guardare bene, quella degli albi illustrati è una letteratura seria. Non perché la quella per bambini non lo sia. Qualsiasi opere può essere socialmente impegnata, o stimolare la curiosità o rendere cittadini consapevoli, proprio perché non c’è confine tra ciò che è letteratura per bambini e per adulti. La potenza delle immagini sta proprio nella capacità di veicolare un’idea e una storia in modo universale.

Musica e immagini

È la forza di alcuni disegnatori italiani emergenti, come Roby il Pettirosso, pseudonimo social di Ernesto Anderle, che illustra soprattutto strofe di cantautori italiani, da De André a Dalla, De Gregori, ma anche Cremonini e Caparezza. Strofe intervallate da citazioni dei sommi poeti come anche di artisti di tutti i tempi. In particolare a Van Gogh è dedicato un intero fumetto, Vincent van love, pubblicato da BeccoGiallo. Roby il Pettirosso ha partecipato anche a un interessante progetto con  Murubutu. Ha illustrato alcune canzoni del rapper-cantastorie per proiettarle poi durante il concerto tenutosi il 1° marzo di quest’anno al Monk di Roma.

Concerto Murubuto con le illustrazioni di Roby il Pettirosso

Le applicazioni per la creatività e la bellezza sono veramente infinite. Ed è importante, sempre, accorgersi del ruolo fondamentale che l’arte può avere nella società. A partire dalla formazione dei più piccoli fino alla coltivazione dei più grandi.