Dinner in the sky 2016: mangiare ”sospesi” sulla città eterna
Dinner in the sky è un evento di fama mondiale che permette di mangiare sospesi nel vuoto e che ha toccato più di quaranta paesi, tra cui l’Italia; dopo le tappe di Venezia e Milano, l’evento sta per arrivare anche nella capitale.
Un’esperienza unica al di fuori di ogni convenzione, dove mangiare diventa un’attività adrenalinica!
Stiamo parlando di una ”risto-piattaforma”, elevata a ben cinquanta metri da terra, che ospita un massimo di ventidue persone, offrendo una meravigliosa vista della città. In particolare, Dinner in the sky si terrà dal 15 al 30 Settembre alla Città dell’Altra Economia, nel cuore di Testaccio. I ”cuori da leone” avranno la possibilità di fare aperitivo, brunch, pranzo, cena e degustazione vini da una prospettiva rivoluzionaria, con prezzi che vanno dai 49, per la degustazione vino, ai 159 per la cena. Del resto non si tratta di una cena qualunque, l’evento mira ad un’alta qualità gastronomica, appoggiandosi ai più grandi chef stellati italiani e internazionali.
Durante le cene inoltre, lo chef del giorno si unirà agli ospiti sulla risto-piattaforma, per poter presentare i propri piatti e discutere del menù proposto. Una squadra di camerieri professionisti si posizionerà al centro della tavola e offrirà un servizio accurato e alternativo ai commensali. Insomma, anche in Italia ormai le esperienze culinarie volgono a uscire al di fuori degli schemi, perchè come sappiamo il mangiare diventa un momento di riunione da ricordare e soprattutto da raccontare.
E’ già presente la lista degli eccelsi chef che ci delizieranno con le loro creazioni:
- Ad aprire le danze Iside De Cesare, nata a Roma, abbandona ingegneria per inseguire la passione per la cucina e apre a Trevinano ”La Parolina”, il ristorante di campagna premiato con una stella Michelin.
- Riccardo Di Giacinto, un giovane cuoco e artigiano nato a Roma che già all’età di 14 anni si dedica ai fornelli e ha molteplici esperienze lavorative internazionali. Apre il ristorante All’Oro negli eleganti parioli, premiato con stella Michelin e dichiarato dal Gambero Rosso ”Il miglior ristorante emergente”.
- Giuseppe Di Iorio, di origini romane e calabresi, scopre la cucina grazie alla passione di famiglia. Dopo l’esperienza londinese ritorna in patria entrando nell’alta ristorazione alberghiera e diventando chef di Aroma, il lussuoso ristorante a vista sul Colosseo.
- Luciano Monosilio, originario di Albano Laziale, sia accosta alla ristorazione a soli 14 anni e, dopo l’esperienza culinaria romana, decide di svoltare in Sud Africa. Tornato nella capitale, diventa chef del ristorante Pipero dell’hotel Rex a Roma, premiato con stella Michelin.
- Gianfranco Pascucci, cuoco autodidatta e chef patron del ristorante Pascucci al Porticciolo di Fiumicino stellato Michelin, noto per le sue apparizioni televisive nella Prova del Cuoco.
- Cristiano Tomei, direttamente dalla Toscana, insegue la sua passione come chef fino ad aprire a Lucca il premiato ristorante l’Imbuto.
- Stefano Callegaro, agente immobiliare dalle terre di Rovigo, decide di dedicarsi alla cucina fino a diventare vincitore della quarta edizione di Masterchef.
- Francesco Apreda, nasce a Napoli e inizia a 14 anni nel settore pasticcero e, dopo diverse esperienze a Roma, parte per un’esperienza tutta londinese, motivo di crescita personale. Tornato a Roma, oggi gestisce vari ristoranti Italiani di cui due in India, in qualità di consulente.
- Andrea Fusco, uno dei nomi più famosi della ristorazione laziale, proprietario del ristorante Giuda Ballerino a Roma.
- Kotaro Noda, giapponese con la passione per la cucina e l’Italia, ha ottenuto una stella Michelin quando era chef all’Enoteca La Torre di Viterbo e ha avuto numerose esperienze in importanti ristoranti, acquisendo anche due forchette dal Gambero Rosso quando era chef del ristorante Magnolia. Oggi è lo chef del Bistrot 64, a Roma Flaminio.
- Marco Martini, chef romano emergente che oggi è la stella Michelin più giovane d’Italia con l’apertura de La Stazione di Posta a Testaccio.
- Anthony Genovese, nasce in Francia ma ha origini calabresi, passa la sua vita viaggiando attraverso l’Inghilterra, il Giappone, la Malesia e la Thailandia. Ottiene la prima stella Michelin al ristorante Rosselinis di Ravello, diventando poi chef indiscusso nel ristorante Il Pagliaccio a Roma.
- Lele Usai, da Ostia allarga il suo bagaglio con varie esperienze estere, tra cui Londra e California. Attualmente è chef gestore del ristorante Il Tino di Ostia.
- Alba Esteve Ruiz, giovane chef spagnola arrivata in Italia a soli 19 anni, dove esprime il suo concetto di cucina nel ristorante Marzapane. Il Gambero Rosso le attribuisce il premio di ”miglior chef emergente”.
- Roy Caceres, nasce in Colombia e a 16 anni si trasferisce in Italia, crescendo poco a poco nel mondo della ristorazione, fino ad ottenere la stella Michelin alla Locanda Solarola. Dopo il contatto con Pipero ad Albano Laziale, giunge nella capitale dando via al progetto Metamorfosi restaurant, attraverso il quale esprime tutta la sua filosofia.
- A chiudere Cristina Bowerman, nasce a Foggia e si laurea in Giurisprudenza, approdando poi all’università di San Francisco e si laurea in arti culinarie ad Austin. Decine di riapprodare in Italia, dove da Glass Hostaria propone una cucina originale che diventa un case history alla Bocconi. Riceve due forchette Gambero Rosso e una stella Michelin, promossa inoltre come unica donna chef ambassador all’expo di Milano 2015.
Melissa Migliaccio