Nuit Blanche
16 Aprile 2019   •   Marialessia Sforza

Nuit Blanche: danza e Alta Moda in scena all’Opera di Roma

«Maria Grazia Chiuri incanta la platea dell’Opera di Roma con i costumi firmati Dior per Nuit Blanche, il balletto del trittico dedicato a Philip Glass.»

La danza e la moda nel corso degli anni hanno vissuto un rapporto di “adulazione” reciproca. Dal 28 marzo al 2 Aprile infatti, sono stati i costumi firmati Dior i protagonisti del palcoscenico dell’Opera di Roma, animato dalle note del compositore statunitense Philip Glass e dalla coreografia di Sébastien Bertaud per Nuit Blanche. Per Maria Grazia Chiuri, dal 2016 al timone creativo della storica maison francese, una vera e propria sfida vinta, però, senza alcun dubbio. Gli abiti, realizzati “gomito a gomito” con la sartoria teatrale, infatti, hanno creato un ulteriore punto di contatto tra l’Italia e la Francia. Del resto il legame con la danza ha sempre caratterizzato l’estetica di Dior, contagiando anche il lavoro di Maria Grazia Chiuri, che per la Nuit Blanche, uno dei tre balletti dello spettacolo dedicato al capofila del minimalismo musicale, ha scelto di richiamare i temi tanto cari allo stilista francese.

La stilista romana ha così firmato i 16 look di scena della compagnia, vestendo anche i corpi di Friedemann Vogel e Eleonora Abbagnato, direttrice del Corpo di Ballo del Teatro ed étoile dell’Opéra di Parigi. Le due, avevano già collaborato in occasione della Traviata, andata in scena al Teatro Costanzi, quando la Chiuri era alla direzione artistica di Valentino insieme a Pier Paolo Piccioli.

Danza e Alta Moda a teatro

È un racconto quello dell’amore tra balletto e alta moda, una storia che ha radici antichissime e si protrae nel tempo come un filo che lega a sé universi della creatività senza far perder mai la loro specifica identità.  Basti pensare alla tunica Delfi di Mariano Fortuny, un abito inestimabile, lungo fino ai piedi, caratterizzato da innumerevoli plissettature. Sua musa ispiratrice, Isadora Duncan, la rivoluzionaria ballerina, fondatrice della danza moderna, che lo adottò sia come capo di scena che nella vita quotidiana. La moda, da sempre, trova nel balletto una fonte di ispirazione. In tal senso Yves Saint Laurent con la collezione del 1976, Russian Collection, chiamò in causa i Balletti Russi in maniera esplicita, con un chiaro riferimento all’eleganza e all’opulenza delle opere della compagnia di Sergej Djagilev. Lo stesso Djagilev che incaricò nel 1924 per la realizzazione dei costumi della produzione Le train bleu, Coco Chanel, amante della danza e del legame tra le forme d’arte. Un legame che nella maison, venne rafforzato nel tempo grazie alle successive collaborazioni tra Karl Lagerfeld e diversi coreografi, perpetuando così l’amore per la danza di Gabrielle Chanel.

I costumi

“Evocare un attimo sospeso nel tempo, partire da movimenti classici, appropriarsene nel presente e apportare una nuova visione”

Quello formato da Nuit Blanche è un vero e proprio fil rouge, che unisce la coreografia, la musica e i costumi firmati da Dior, capaci di trarre dalla danza motivi e silhouette. Attraverso una vera e propria ridefinizione di femminilità e mascolinità contemporanea, Maria Grazia Chiuri crea tutù e body che riflettono sulle specificità del corpo dei ballerini e delle ballerine, utilizzando tessuti leggeri e plasmabili per garantire la massima libertà di movimento e rispondere alle necessità tecniche ed estetiche proprie della danza. Per le ballerine del corpo di ballo la stilista ha disegnato gonne, coperte da un tulle nero, sulle nuances del marrone, violetto e verdone, che si muovono polverose sul palco, come se fossero nuvole, per marcare l’effetto scenografico della coreografia. Il tutto completato da una maglia aderente al busto che unita al tulle della gonna crea un ensemble funzionale ed insieme evocativo.

La grande particolarità che conferisce movimento e romanticismo ai costumi firmati Dior è il ricamo fatto di applicazioni di fiori e boccioli di seta ton sur ton, pressati, che, come la stessa direttrice creativa afferma, riprende l’antica usanza (tanto cara anche a monsieur Dior) che si aveva di seccare i fiori nell’erbario. L’evocazione che qualcosa di bello, seppur schiacciato, rimane fonte di attrazione dello sguardo. Anche i costumi per i ballerini sono pensati come un ensemble di tulle e maglia in cui spiccano gli ornamenti floreali. La silhouette maschile è avvolta in in una tuta aderente asimmetrica che ha garantito loro libertà di movimento ed è stata una grande novità nel mondo del costume scenografico.

Étoile luccicante

Color avorio invece quello scelto per l’abito dell’étoile Eleonora Abbagnato. La leggerezza del tessuto prezioso scelto per la creazione dei costumi di scena di Nuit Blanche è accentuato dal corpo della direttrice della compagnia del Teatro che, elegante e delicata, sembra voler rendere omaggio alla stilista sollevando con estrema delicatezza, e nelle numerose arabesques, il tulle della gonna.

Grande omaggio al fondatore di Dior anche da parte del coreografo Bertaud. La sua idea coreografica è nata, infatti, proprio dalla passione di monsieur per i fiori. Come i petali di una corolla che si aprono e si chiudono, così il balletto è costituito da movimenti di apertura e di chiusura, specie nella gestualità dei ballerini. Il carattere romantico dei costumi è messo in risalto non solo dalla musica di Philip Glass per Nuit Blanche ma, soprattutto, dai passi di danza attraverso tutte le emozioni nella tematica del rapporto di coppia. Ci si avvicina, ci si allontana, c’è la possibilità di perdersi e quella di ricongiungersi, proprio come da sempre l’alta moda e il balletto fanno, in uno splendido dialogo artistico e culturale.

Immagine di copertina: ©Paola Mattioli per Dior

Marialessia Sforza