Daniele Resca
13 Dicembre 2017   •   Snap Italy

Intervista a Daniele Resca, Campione del Mondo di tiro a volo

«Al penultimo piattello ho sentito il boato dietro di me. Ed è lì che ho realizzato di essere il campione del mondo!» – Daniele Resca

Il tiro a volo, in Italia, è una disciplina che dopo le Olimpiadi di Rio 2016 sta prendendo sempre più piede. Proprio per questo motivo, quasi un mese fa, abbiamo deciso di intervistare Alessia Iezzi, uno degli astri nascenti della nazionale femminile. L’intervista ci ha permesso di conoscere più a fondo il tiro a volo e tutto il mondo ad esso connesso: la tipologia degli allenamenti, l’arma, il rapporto con gli sponsor, la passione. Ad un mese di distanza abbiamo deciso di approfondire ulteriormente la conoscenza di questo sport tramite il racconto di Daniele Resca (FB), classe 1986, neo Campione del Mondo di trap, specialità del tiro a volo.

Oro nel trap maschile ai Mondiali di Mosca 2017 e argento nella finale di Coppa del Mondo del 2016 a Nuova Delhi contro un superlativo Hernandez, Daniele Resca è determinato, e nel 2018 ha intenzione di continuare a collezionare nuovi trofei e nuove soddisfazioni.

Scopriamo insieme cosa ci ha raccontato.

Come è iniziata la tua avventura nel tiro a volo?
Ho iniziato con mio papà quando avevo 11 anni! È stato lui a trasmettermi la passione per questo sport. Da lì le prime fucilate in un campo da tiro a Crevalcore (BO) fino a diventare l’atleta che sono oggi.

Podio d’oro al Mondiale di Mosca 2017. Come è stato superare l’inglese Edward Ling (FB), argento olimpico a Rio 2016?
È stato il mio primo Mondiale, ed arrivare tra i primi sei è stata una grande impresa. Superare un avversario e amico come Ling in finale è stata una soddisfazione immensa perché era uno degli avversari più pericolosi. Dopo la sua prestazione alle Olimpiadi di Rio 2016 chiunque lo avrebbe temuto.

A Mosca contro l’inglese hai mancato 3 piattelli consecutivi. Come hai affrontato quel momento e in che modo sei giunto alla vittoria?
Mi è sicuramente mancata un po’ di esperienza. È stato l’unico istante in cui ero consapevole del mio vantaggio e mi sono rilassato più del dovuto. Sono rientrato mentalmente in gara nel momento in cui lui ha commesso l’errore e da lì, fino alla fine, non ho più sbagliato. Al penultimo piattello ho sentito il boato dietro di me, ed è lì che ho realizzato di essere il campione del mondo!

Il tiro a volo è uno sport in cui la prestanza fisica è tanto importante quanto la tenuta mentale. Come si allena Daniele Resca per essere concentrato al massimo?
Nei mesi invernali dedichiamo molto tempo alla preparazione fisica, dalla corsa alla palestra. Ma anche durante la stagione agonistica facciamo tanto! Una volta che la preparazione è fatta bene, la concentrazione viene da sé e in generale tutte le cose vengono più facili.

Prima l’oro al Mondiale di Mosca 2017 poi l’argento alla finale di Coppa del Mondo a Nuova Delhi. A chi dedichi questi traguardi?
Dedico tutte le medaglie vinte alla mia famiglia! Loro ci sono sempre stati e mi sono sempre rimasti vicini anche nei momenti difficili, quindi è doveroso che questa gioia sia condivisa con loro. Un’altra persona a cui vorrei dedicare queste medaglie è il mio ct Albano (Pera, ndr), mi ha aiutato a superare tutti gli ostacoli dandomi sempre nuovi stimoli.

Descrivi il Trap con 3 parole.
Posizione, concentrazione e tempo.

Quali sono i valori alla base del Trap che senti più tuoi?
Il rispetto per te stesso, sia che rappresento l’atleta, il Carabiniere o l’Italia stessa. Il rispetto in uno sport è tutto.

Tokyo 2020 stravolge la disciplina del tiro a volo. La FITAV ha dato importanza alla parità di genere inserendo lo stesso numero di gare sia per gli uomini che per le donne. Inoltre non si disputerà più il Double Trap, storica prova maschile, che verrà sostituita da una gara mista (Mixed Team). Cosa pensi a riguardo?
Per quanto riguarda la scelta nei confronti del femminile sono d’accordo che la loro gara sia uguale alla nostra, perché è giusto che lo sport sia uguale per tutti e perché credo fortemente nella parità di genere. Invece per l’eliminazione del Double Trap, mi dispiace un sacco. Quando succedono queste cose è come aver perso una battaglia, perché noi siamo come una famiglia e vedere abolita una disciplina è davvero molto triste. Il Mixed Team? Mi piace molto. Rientra nell’ottica del gioco di squadra dove tutto, rispetto all’individuale, diventa più difficile.

Cosa pensa Daniele Resca della Fossa Olimpica mista con Pellielo e Rossi?
Al momento sono i due tiratori più forti in italia, una coppia fortissima! Però rientra nei miei obiettivi quello di poter gareggiare con Jessica.

Il trap è una disciplina prettamente individuale. Se ti venisse chiesto di cimentarti in uno sport di squadra quale sceglieresti?
Sicuramente il rugby! Ho praticato questo sport per ben 15 anni. Mi ha trasmesso tanto, è stato un insegnamento di vita, educazione e rispetto per gli avversari.

Il rapporto che ti lega all’arma con cui tiri è tale da mettere in discussione il carattere individualista del tiro a volo?
Sì, siamo come una squadra, io e la mia arma siamo una cosa sola! Ora come ora è il mio grande amore e guai se qualcuno dovesse provare a dividerci!

Dove ti vedi fra 5 anni?
Spero di vedermi felice e contento con una bellissima famiglia, continuando sempre a gareggiare ad alti livelli.

Qual è il prossimo impegno agonistico che vedrà Daniele Resca protagonista in pedana?
Le gare inizieranno a marzo ma ufficialmente non sappiamo ancora le convocazioni. Ora ci prepariamo e alla prima chiamata risponderemo pronti e carichi per dare il massimo.

Foto: https://www.facebook.com/resca.daniele

Elisa Malomo