curiosità su firenze
12 Giugno 2019   •   Sara Giannessi

Curiosità su Firenze: i segreti della più bella città dell’arte

«A uno sguardo più attento ogni città nasconde delle piccole curiosità che permettono di addentrarsi più a fondo nella sua storia e nella sua identità. A tal proposito ecco le curiosità su Firenze, la città con un’identità forte, che emerge anche nei piccoli dettagli.»

Parlando di curiosità su Firenze non possiamo che partire da un assioma: a far la differenza sono, come sempre, i dettagli. A partire dai marmi della Cattedrale di Santa Maria del Fiore: fregi diversi per ogni bifora, cromature diverse per ogni blocco di verde di Prato. E il piacere di camminare in quell’atmosfera da città d’arte, con quel sole da vacanza estiva che rende meno austere le mura di pietra, è dato proprio dal percepire la cura di ogni singolo scorcio. Noi da visitatori siamo portati ad avere la stessa cura nello sguardo che posiamo su quelle pietre e quelle opere d’arte, su ogni aspetto che ne compone l’identità. Tutta la Toscana ha forte questo senso d’identità che vuole riconoscere le proprie differenze e celebrarle, perché sono quelle a rendere così spettacolare e ricco il perimetro del Duomo.

Piazza Duomo, Firenze

Come sosteneva Pirandello, per ogni persona esistono centomila versione che ognuno si costruisce in maniera autonoma dalla realtà. E lo stesso vale per i luoghi. Quello che vi voglio mostrare è la Firenze che ho conosciuto da dopo essere stata impregnata fin dalla nascita nella cultura Toscana, e aver finalmente trasformato il mito in realtà.

Perseo con la testa di Medusa

Una divertente curiosità nascosta nel centro di Firenze riguarda la statua di Benvenuto Cellini che si affaccia su Piazza della Signoria dalla Loggia dei Lanzi. La statua è delle più famose dello scultore cinquecentesco, che ha voluto firmarsi ribadendo la sua maestria. Se si osserva la scultura bronzea da dietro infatti si può notare un secondo volto che si definisce con l’elmo e i capelli di Perseo: l’autoritratto di Cellini.

Perso con la testa di Medusa, Benvenuto Cellini

La Porta del Paradiso

Nella Piazza del Duomo, oltre al Campanile di Giotto, la Cupola del Brunelleschi e la Cattedrale, si trova il Battistero di San Giovanni, luogo di forte valore religioso in cui furono fatti cristiani Dante, Macchiavelli, Vespucci e molti altri. Un luogo tanto importante che chi voleva appaltarsi la realizzazione delle sue porte dovette partecipare a un concorso, a cui prese parte anche Brunelleschi. A ricevere la commissione fu invece Lorenzo Ghiberti, bronzista rinascimentale che realizzerà anche la Porta Nord e la Porta Est. Proprio la Porta Est venne appellata da Michelangelo “Porta Paradiso”. Questo nome verrà sfruttato da Dan Brown per suggerire al protagonista di Inferno di cercare il prossimo indizio per tentare di sventare un attentato all’umanità. E dopo il film la folla che si concentra davanti al Battistero è notevolmente aumentata, rendendo giustizia a un capolavoro di arte scultorea.

Battistero di San Giovanni, Firenze

Il Giardino dei Boboli

Questa è la curiosità di Firenze che mi appartiene di più. Fin da piccola, il vocabolario toscano “importato” da mio padre segnava delle leggerissime differenze tra me e i miei amichetti romani. Per loro era “papà”, per me era “babbo”, per loro era “l’erba voglio non cresce neanche nel giardino del re”, per me era “l’erba voglio non cresce neanche nel Giardino dei Boboli”. In effetti a Firenze non c’era il re, la massima autorità, colui che poteva avere tutto era il granduca che abitava a Palazzo Pitti, e il Giardino dei Boboli era il suo giardino. E effettivamente sembra impensabile che in un giardino così grande e così lussureggiante non ci fosse l’erba voglio.

La cucina di Firenze

Un altro mito con cui sono cresciuta è “5 e 5 pane e torta”. E per i non toscani può essere un nome strano, ma ha una sua spiegazione: 5 lire di pizza, 5 lire di torta di ceci e ecco la merende dei bambini toscani. È una ricetta che la Toscana condivide con la Liguria, solo che lì la torta di ceci si chiama cecina.

Torta di ceci

Un’altra curiosità culinaria tipica di Firenze è il panino col Lampredotto. Un panino certo inavvicinabile per i vegetariani, ma che continua ad attirare fiorentini e non al Nerbone al Mercato di San Lorenzo. L’aspetto curioso è il nome, che sembra rimandare a un pesce, la lampreda, dato che la bocca di questo ricorderebbe la carne del lampredotto. Tipico dell’umorismo toscano.

Curiosità su Firenze: i luoghi di Dante e Beatrice

È impossibile muoversi per Firenze senza sentire l’aura dell’amore che ha mosso Dante per tutta la sua vita. Dalla chiesa in cui ha visto Beatrice per la prima volta, illuminata dai raggi del sole che filtravano dalle finestre, alla casa in cui ha composto la Vita Nova, passeggiando per le vie in cui i loro sguardi si sono incrociati suscitando il fermento del poeta. Tutti questi luoghi si trovano nei dintorni della casa di Dante, e sono forse più carichi di immagini.

Poster di Dante, Firenze

Passeggiare per le strade di Firenze riempie gli occhi di chi le si avvina con curiosità.

Sara Giannessi