comunicazione d’azienda
09 Maggio 2019   •   Snap Italy

Comunicazione d’azienda: come far conoscere il Made in Italy

«Per moltissime aziende far comprendere la loro propria eccellenza è divenuto un passo fondamentale. In quest’ottica, per conoscere il Made in Italy nel mondo, è fondamentale una comunicazione d’azienda “universale”.»

Far conoscere tutto ciò che rientra nel Made in Italy sembra essere diventato uno degli obiettivi principali di molte aziende italiane che si occupano del settore. A livello internazionale, i prodotti Made in Italy, ma anche tutto il panorama culturale italiano, detengono un forte successo. La conoscenza di tutto ciò che rientra in questo settore può rappresentare un’occasione anche per uno sviluppo importante del nostro Paese a livello culturale ed economico. Se i turisti apprezzano il nostro Made in Italy, saranno sicuramente più invogliati a visitare l’Italia, garantendo delle ottime occasioni di ricrescita proprio per il nostro Paese. Riuscirci, però, non è semplice: serve una comunicazione d’azienda “universale” ed efficace.

Come far conoscere il Made in Italy

Ma quali sono gli strumenti che abbiamo a disposizione per “esportare” la conoscenza del Made in Italy all’estero? Sicuramente un corso inglese Roma o in un’altra città italiana può rappresentare un mezzo di primaria importanza in questo senso. Sarebbe opportuno che chi gestisce le aziende fosse più direzionato nel fare in modo che i dipendenti svolgano dei corsi di inglese appositi, migliorando così la comunicazione d’azienda.

Non dobbiamo dimenticare infatti che ormai la lingua inglese si caratterizza come lingua di comunicazione universale a livello internazionale. Facilità della lingua corrisponde sicuramente ad una migliore comunicazione, all’opportunità di comunicare con i soggetti che all’estero sono pronti a recepire tutto ciò che l’Italia ha da far conoscere. In questo modo si possono stabilire delle migliori relazioni internazionali, per riuscire a portare l’Italia ad un certo livello. Ma è più che altro anche una questione di consapevolezza da parte degli italiani stessi basata sulla riflessione che hanno a disposizione delle risorse preziose da far conoscere, per mettere in atto un meccanismo di crescita culturale, di scambio e di sviluppo economico.

Gli italiani hanno consapevolezza del Made in Italy?

Ed è proprio questo il punto centrale, su cui deve cadere la riflessione. Spesso i nostri connazionali, come rivelano molte indagini sull’argomento, non hanno la giusta consapevolezza del prezioso “tesoro” che hanno nelle loro mani. Non facciamo riferimento soltanto al patrimonio storico-culturale in senso stretto, che rimanda alla storia stessa del nostro Paese. Non dobbiamo dimenticare infatti che la cultura italiana si può intendere davvero in senso molto ampio. Rientrano nel concetto di cultura italiana anche le eccellenze enogastronomiche, i prodotti dell’artigianato, i derivati dell’industria manifatturiera italiana che oggi ha raggiunto dei livelli incredibilmente elevati. Tutto ciò costituisce il Made in Italy che gli italiani dovrebbero esportare all’estero, per instaurare negli altri Paesi una maggiore conoscenza di tutte le risorse che l’Italia può offrire da questo punto di vista.

Ma i nostri connazionali spesso non hanno la giusta consapevolezza di tutto ciò. Ecco quindi che un altro strumento importante da tenere presente per innescare meccanismi virtuosi è rappresentato dall’adeguata formazione rivolta agli stessi italiani, che sono i veri protagonisti di un futuro tutto da sviluppare. Le prospettive in questo senso sono davvero molto ampie e ci si attende che il Made in Italy sia risvegliato da processi culturali ed economici in grado di far progredire il nostro Paese e portarlo a livelli sempre più alti in ambito internazionale. Puntare sulla formazione può essere non soltanto un’occasione giusta, ma rappresenta un atto dovuto ai nostri stessi connazionali, in modo che possano acquisire più conoscenza delle risorse che l’Italia ha a disposizione per poter detenere un primato assoluto non solo in Europa, ma anche in tutto il mondo.