come fare un orto
27 Ottobre 2019   •   Snap Italy

Come fare un orto per uso industriale: 5 passi per avere successo

«Se avete spazio e pazienza… è ora di rimboccarsi le maniche. In 5 passi vi spieghiamo come fare un orto a livello industriale, la soluzione migliore per sfruttare quel grosso terreno in disuso.»

Probabilmente l’idea sarà balenata anche a voi, ma non sapendo come fare, dopo qualche ricerca senza successo avete abbandonato il progetto. Eppure l’idea di avere un orto e trasformarlo in un vero e proprio lavoro ha affascinato tante persone, un po’ perché rappresenta un’occupazione “naturale”, legata probabilmente ai ricordi dei nostri nonni, un po’ perché frutta e verdura fresca sono tra i prodotti più ricercati dagli italiani, regalando loro un sollievo alla sempre più irrefrenabile voglia di prodotti bio. Per questo, nella speranza che il vostro progetto vada in porto, abbiamo deciso di mostrarvi in 5 passi come fare un orto a livello industriale, la soluzione migliore per utilizzare quel grosso terreno cui non avevate ancora trovato un’occupazione.

Del resto, è bene sottolinearlo, per quanto possa sembrare banale, organizzare un orto non è così facile come sembra. Seminare o trapiantare sono solo una parte del lavoro da fare, che al contrario richiede ordine, pulizia ed una precisa organizzazione. Radici troppo vicine, ad esempio, possono danneggiare le piante e rovinare il terreno, rendendo vano tutto il lavoro fatto in precedenza. Stesso discorso per quanto riguarda i rami, da tenere a distanza di sicurezza per evitare intrecciamenti e limitazioni varie. Per questo motivo, prima di cominciare a lavorare il terreno, è bene chiedersi come fare un orto, specificando e progettando ogni singolo passaggio. Se a spaventarvi è proprio quest’ultima parte non temete: con questi 5 piccoli consigli fare un orto a livello indusriale vi sembrerà davvero molto più semplice!

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Il disegno del progetto

In questa prima fase bisogna ragionare e dare risalto alla forza delle idee. In base allo spazio a disposizione, infatti, potremo determinare la forma da dare all’orto e a tutta la struttura circostante. In quest’ottica diventa fondamentale individuare i due punti nevralgici dell’orto: il punto d’entrata, che ci permetterà di curarlo una volta terminati i lavori, e il punto d’acqua, cui collegare il sistema idrico per “servire” il nostro orto. Successivamente sarà necessario tracciare i camminamenti, ovvero delle piccole strade percorribili da utilizzare per raggiungere ogni zona dell’orto senza pestare le zolle coltivate. Solitamente ce n’è una primaria, detto camminamento principale, cui sono collegati i camminamenti secondari.

In questo specifico passaggio è bene fare attenzione alla dimensione del camminamento principale: a costo di diminuire lo spazio per le colture è consigliabile dare la giusta larghezza al camminamento primario, perché è da qui che passeranno trattori e le macchine agricole necessarie alla manutenzione del nostro orto. Determinato anche questo passaggio iniziamo realmente a capire come fare un orto: in effetti è proprio in questa fase che vengono create le parcelle (zone di coltivazione), che consigliamo di disegnare in modo tale siano raggiungibili facilmente da entrambi i lati. Infine, prima di passare al lavoro “manuale”, è necessario disegnare l’impianto idrico, che dovrà essere in grado di garantire acqua ad ogni parcella presente nell’orto, anche se di dimensioni piuttosto elevate.

Preparazione del terreno

Come anticipato è arrivato il  momento di rimboccarsi le maniche, facendosi aiutare da attrezzi e macchine agricole necessari per lavorare terreni così estesi. Come dite? I macchinari nuovi hanno costi esagerati per le vostre tasche? Niente paura: potreste affidarvi all’usato, che pure in un campo così di nicchia propone offerte iper vantaggiose anche per chi non ha troppa liquidità a disposizione. Sistemata anche questa faccenda è bene porsi ancora un paio di domande: con che tipo di terreno abbiamo a che fare? Si tratta di un terreno già coltivato oppure è stato “fermo” a lungo? Si tratta di domande tutt’altro che banali, perché in base alla risposta potrebbero rendersi necessarie operazioni supplementari. Un terreno compatto, ad esempio, andrebbe lavorato in un determinato modo, evitando così la formazioni di quei blocchi dannosi sia per il passaggio dell’acqua che per il normale sviluppo delle radici.

Per ovviare a questi problemi sono due le operazioni necessarie: la vangatura e la fresatura. Si tratta di due tecniche semplici ma da non banalizzare: in entrambi i casi ci sono tempi e modi di lavoro che vanno rispettati, tenendo presente che la particolare natura del terreno con cui abbiamo a che fare richiede tecniche e tempistiche differenti. Nella scelta delle colture, poi, un ruolo cruciale lo gioca il terreno stesso: il pH, la natura e la presenza di alcune sostanze al suo interno consigliano l’utilizzo di una coltura piuttosto che di un altra. Se non avete dimestichezza con queste informazioni e non avete uno “storico” da cui prendere spunto, vi consigliamo di inserire nel vostro staff (ne avrete bisogno, perché fare tutto da soli è impossibile!) un agronomo, che grazie alla particolare strumentazione di cui è in possesso saprà darvi i giusti consigli. Fatto anche questo ormai siete davvero ad un passo dal sapere come fare un orto.

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Come fare un orto: attenzione al sistema di irrigazione

Come anticipato in più occasioni è di fondamentale importanza garantire la giusta quantità di acqua a tutte le colture presenti nel nostro orto. A questo proposito la soluzione migliore è senz’altro progettare un sistema di irrigazione, da adeguare in base al terreno con cui abbiamo a che fare, in base allo spazio a disposizione e in relazione a quelle che sono le condizioni ambientali circostanti. Ovviamente può capitare che non si abbia a disposizione una fonte d’acqua (o un canale di irrigazione) che raggiunga l’orto, ma anche in questo caso niente paura: l’innaffiatura naturale o tramite una pompa d’acqua rappresentano soluzione valide e performanti.

Fatte queste premesse, a prescindere da tutto, vi consigliamo di installare una sistema di raccolta di acqua piovana, servendovi di una cisterna. In tal caso è bene ricordare, comunque, che il tempo e gli agenti atmosferici agiscono sul materiali usurandoli. Per prevenire eventuali danni, però, si può ricorrere all’utilizzo di appositi trattamenti anticorrosivi e impermeabilizzanti, come quelli proposti da Impreglon, leader nei rivestimenti superficiali. Di fatto un passaggio quasi obbligato nella realizzazione del vostro orto, perché nelle regioni particolarmente calde (Sicilia, Calabria e non solo…) ci sono periodi di siccità piuttosto lunghi, che possono mettere a dura prova la resistenza del nostro orto e delle nostre finanze. Al contrario, se il punto d’acqua non è un problema e volete progettare al meglio il vostro orto, allora potreste pensare di realizzare un impianto a goccia. Con questo sistema di irrigazione, infatti, sarete in grado di distribuire il giusto dosaggio di acqua per ogni pianta coltivata. Ovviamente si tratta della soluzione migliore sotto tutti i punti di vista, ma se non sapete come fare un orto… meglio procedere a piccoli passi e farsi assistere da professionisti del settore!

Rotazione delle colture

Altro passo di fondamentale importanza è costituito senz’altro dalla scelta delle colture, a maggior ragione per un orto di stampo volutamente biologico e da cui intendete guadagnare. In quest’ottica è consigliabile studiare un piano di rotazione, in grado di mantenere il nostro terreno sempre fertile e pronto all’uso. Le solanacee (famiglia di cui fanno parte pomodori e peperoni), ad esempio, tendono a consumare più sostanze organiche delle altre piante, rendendo consigliabile il cambio del terreno d’appoggio. La loro forte capacità di assorbimento, infatti, può stancare” eccessivamente il terreno, spingendoci a prendere alcuni provvedimenti. Una buona idea, come anticipato, è  quella di “ruotare” coltura, coltivando magari piante meno assorbenti (è il caso di broccoli e verza solo per citarne alcune), oppure potreste decidere di spendere qualcosa in più sul concime, in grado di rigenerare anche il terreno più arido.

Manutenzione e consociazioni

Concludiamo la nostra piccola guida con un altro paio di consigli da non lasciarsi sfuggire. Il primo, per quanto banale, è forse il più importante: l’orto richiede cura e manutenzione nel corso del tempo, quindi assicuratevi di avere una squadra che si occupi solo di questo e di tutti quei macchinari necessari alla sua cura. Il poco ordine ed un lavoro non strutturato nel corso del tempo, al contrario, vanificheranno tutti gli sforzi effettuati in precedenza. Infine, se vi piace sperimentare e impegnarvi in progetti ambiziosi, potreste pensare alle consociazioni. Utilizzata sempre più spesso, è una tecnica di coltivazione che consiste nell’utilizzo di alcune piante nello stesso orto inframezzate l’una con l’altra. Alcuni abbinamenti tra piante, infatti, sono molto vantaggiosi, regalando diversi benefici alle piante impegnate. Per farlo vi consigliamo di studiare bene l’argomento e di chiedere alcune consulenze agli esperti, perché di casi e di soluzioni ce ne sono davvero tantissime. Detto questo, per quanto alle prime armi, sapete come fare un orto a livello industriale: a questo punto non vi resta che cominciare a lavorare… e a guadagnare!