colori e forme del lavoro
03 Settembre 2018   •   Redazione

Colori e forme del lavoro: a Carrara, la mostra sul mondo del lavoro fra ‘800 e ‘900.

«Il mondo del lavoro in mostra a Carrara. Palazzo Cucchiari ospita fino al 21 ottobre la mostra Colori e forme del lavoro. Da Signorini e Fattori a Pellizza da Volpedo e Balla. L’esposizione, promossa dalla Fondazione Giorgio Conti e curata da Massimo Bertozzi ed Ettore Spalletti, indaga la rappresentazione del lavoro nell’arte italiana tra l’Unità d’Italia e la Grande Guerra.»

In questo periodo, per la prima volta nella storia d’Italia, gli artisti scolpiscono e dipingono la fatica dei lavoratori più umili: contadini, lavandaie, pescatori, operai, minatori. L’occhio della storia dell’arte si allinea con le profonde trasformazioni sociali e culturali che l’Italia unita stava vivendo, e lo fa tramite la sensibilità di artisti dalle influenze più diverse. Che raccontano alla propria maniera colori e forme del lavoro.

colori e forme del lavoro

@Fondazione Giorgio Conti

Le opere in mostra infatti, che sono più di cinquanta, spaziano dalle macchie di Fattori e Signorini al divisionista Morbelli. Dal Verismo e le suggestioni simboliste fino alle avanguardie, per arrivare al pre-futurismo di Balla. Vagando tra i corridoi potrete ammirare il disegno preparatorio al celebre Quarto Stato di Pellizza da Volpedo, assunto a manifesto della classe operaia italiana, o anche il suggestivo Monumento alle Vittime del Lavoro di Vincenzo Vela.

Massimo Bertozzi, uno dei due curatori di Colori e forme del lavoro, ha affermato che avrebbe voluto esporre quest’opera da almeno vent’anni. Solitamente infatti, questo grande altorilievo in bronzo è conservato nel deposito della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, inaccessibile al pubblico. “È la più bella scultura realista d’Europa e una delle sculture più belle di tutti i tempi”, ha dichiarato poi Bertozzi e da qui la scelta di posizionarla all’ingresso della mostra. Un’opera importante che dà voce a tutte quelle persone che sono morte e continuano a morire ingiustamente sul posto di lavoro, le cosiddette morti bianche.

E quale miglior cornice di Cararra per rappresentare il lavoro? La città è un centro fondamentale per l’estrazione del pregiato marmo sin dall’epoca dei romani. Oggi è il maggiore centro europeo di questo tipo e rappresenta un’eccellenza italiana. Da quei blocchi Michelangelo ha liberato l’anima della Pietà e del David, Canova le Tre Grazie. Era il marmo preferito da Donatello e dal Bernini. E in quelle stesse cave, da secoli, si succedono lavoratori. I veri custodi della preziosa pietra bianca.

colori e forme del lavoro

@Fondazione Giorgio Conti

Colori e forme del lavoro celebra anche loro: gente comune di tutte le epoche. E se è vero che il lavoro è il modo diretto con cui l’uomo interviene ed entra in contatto con la natura, la necessità di questa mostra è comunicare che c’è stato un tempo in cui il lavoro era soprattutto fatica. E allora ecco che le immagini del popolo diventano motivo di denuncia e punto di partenza per il riscatto sociale, attraverso la catalogazione in sette sezioni dedicate: il lavoro domestico, il lavoro nei campi, il lavoro in mare e nei fiumi, il commercio, il lavoro nelle officine e nelle manifatture, il lavoro in miniera e nelle cave, la condizione sociale.

Una mostra, Colori e forme del lavoro, di cui si sentiva l’urgenza. Perché si parla continuamente di lavoro e lavoratori, delle trasformazioni che sta subendo. Di disoccupazione, di salari, contratti e diritti. Ma c’è bisogno soprattutto di bellezza e di un ritorno all’essenza umana del lavoro. E l’Arte, come al solito, ci viene in soccorso. Le persone rappresentate sono spesso disperate per la fatica o per la mancanza di lavoro e ci restituiscono la veracità di un’Italia in cambiamento. Un’Italia che si è potuta costituire come tale proprio grazie agli umili lavoratori, giganti silenziosi su cui poggia il peso del nostro Paese.

Orari:

settembre-ottobre: martedì-mercoledì-giovedì e domenica 10-13/ 15-20;

venerdì-sabato 10-13/ 16-22;

lunedì chiuso.

Per ulteriori informazioni visita il sito ufficiale.

Foto copertina: Fondazione Giorgio Conti

Lavinia Micheli