29 Aprile 2015   •   Andrea Fabiani

BeMyEye: 60.000 “occhi” al servizio delle aziende

«La startup di Gian Luca Petrelli lancia l’app che aiuta le aziende a monitorare i prodotti nei punti vendita»

BeMyEye, è l’app italiana che paga chi la utilizza, offrendo allo stesso tempo un importante servizio alle aziende che operano nel settore del commercio al dettaglio, ma non solo. L’idea è nata grazie all’intuito di Gian Luca Petrelli 42enne milanese, laureato in Economia alla Bocconi, con un’esperienza nel settore del business development per Motorola, e già fondatore di un’azienda per la distribuzione di prodotti alimentari. Il sistema di BeMyEye pone da una parte l’azienda che vuole conoscere il livello di servizio dato alla clientela in un negozio o sapere se i  suoi prodotti o promozioni sono esposti bene, e dall’altra gli oltre 60.000 Eye che attualmente hanno scaricato l’app  e che svolgono le rilevazioni dietro il pagamento di piccoli compensi in denaro.
Insomma un sistema che accontenta proprio tutti e che diventa una reale opportunità di mettere a frutto il proprio tempo libero, ricavandone anche un piccolo guadagno. Gli Eye possono visionare su una mappa i “Job” da svolgere, l’ammontare del pagamento e i dettagli del lavoro, scegliendo in autonomia se effettuare il servizio o meno.
Un’intuizione, quella di BeMyEye, che punta a rivoluzionare le operazioni di monitoraggio da parte della casa madre sui prodotti esposti in un determinato rivenditore, ma anche a verificare le condizioni di un immobile, della segnaletica stradale o dello stato di alcune affissioni.
Attualmente nell’azienda lavorano 30 fra dipendenti e collaboratori, mentre la rete degli Eye copre il 94% dei comuni italiani, conta 75 aziende clienti ed ha registrato 80.000 negozi visitati e 500.000 foto caricate.

Gian Luca Petrelli, fondatore di ByMyEye ci racconta la storia della sua azienda

Come nasce l’idea di creare BeMyEye?
L’idea nasce da un’esigenza personale. Ho un piccola ditta che produce olio extra vergine e che vende prevalentemente all’estero. Nel maggio del 2010 organizzai una promozione in una catena di supermarket nel Mid-West degli Stati Uniti. Mandai ad ogni punto di vendita un cartello da banco, dei dépliant e un kit di assaggio che dei promoter avrebbero dovuto utilizzare durante le date concordate. Il mio distributore in quel paese è a New York e non aveva modo di controllare se i punti di vendita stavano effettivamente utilizzando il materiale e promuovendo il prodotto. Chiamai un’agenzia di merchandiser e chiesi un preventivo. Mi proposero un prezzo esorbitante e tempi troppo lunghi. Fu in quell’occasione che nacque l’idea.

Come funziona l’applicazione?
BeMyEye è l’innovativo sistema che consente alle aziende di controllare cosa avviene nei negozi tramite una capillare rete di migliaia di privati cittadini (Eye) dotati di un’apposita app per iPhone e Android. La metodologia, chiamata “field audits in crowdsourcing”, può fornire immagini e dati da migliaia di luoghi in pochi giorni e a costi limitati. Gli ambiti di applicazione includono le attività di store-check, mystery shopping e altre tipologie di attività svolte sui punti di vendita.

In che modo gli Eye possono accettare un lavoro e guadagnare?
Gli Eye possono vedere su una mappa dove vi sono dei “Job” da svolgere, quanto pagano e cosa viene chiesto di fare. Alla pubblicazione di nuovi Job, gli Eye nei dintorni ricevono un avviso sullo smartphone. Il primo Eye libero che può recarsi a svolgere un Job, lo prenota. Così facendo lo toglie dalla disponibilità degli altri Eye ma si impegna ad essere sul posto entro 60 minuti. Arrivato sul luogo di lavoro farà check-in via GPS e inizierà poi a svolgere a l’attività allegando le foto richieste e rispondendo alle domande. Al termine del lavoro, farà l’upload dei dati inseriti. Il lavoro verrà in seguito valutato dal nostro staff e, se approvato, apparirà tra i guadagni in una sezione dell’app chiamata Borsellino. Al raggiungimento della soglia di 10 euro, l’Eye potrà incassare i guadagni inviandoli al proprio conto PayPal. Si tratta di una prestazione occasionale soggetta per legge ad una ritenuta del 20%. Gli Eye devono quindi essere maggiorenni e  avere un conto PayPal su cui ricevere i compensi.

Quali vantaggi hanno le aziende che utilizzano la vostra rete?
Ve ne sono molti. Grazie a una rete tanto capillare il sistema riesce ad annullare i costi di trasferta e possiamo far pagare una singola visita molto poco. Inoltre diamo un’attendibilità dei dati, in particolare il massiccio uso di fotografie, che le aziende non avevano mai visto prima. Altro vantaggio è la possibilità di svolgere rilevazioni di massa in pochi giorni. Possiamo visitare 10.000 negozi in una settimana e mostrare i dati al cliente quasi in tempo reale. BeMyEye è un modo efficiente per misurare la realtà ed quindi l’ingrediente necessario per migliorare la “execution” sul punto di vendita.

Cosa invoglia gli utenti a scaricare ed utilizzare l’app, diventando un Eye?
Gli Eye guadagnano gli importi di volta in volta indicati sui Job, in media tra i 5  egli 8 euro a vista. Oltre al compenso monetario, c’è anche una componente ludica, spesso ci scrivono di sentirsi un po’ come agenti segreti!

Cosa ne pensano del vostro progetto i gestori dei punti vendita esaminati?
I punti di vendita sono sempre stati oggetto di controlli. Spesso dalla loro casa madre. Noi non facciamo altro che rendere più sistematica ed efficiente quell’attività. Di solito sono visite fatte in incognito per cui il punto di vendita non viene a saperlo. A volte, al contrario, gli Eye si presentano con una nostra dichiarazione. In tali casi i negozianti normalmente collaborano anche se, avendo a che fare con grandi numeri, è normale che capitino casi di negozianti che preferiscono non collaborare.

Come avete finanziato l’idea?
BeMyEye è nata grazie al finanziamento delle 3 F, “family, friends and fools” e, soprattutto, di uno dei principali venture capital operanti in Italia, 360 Capital Partners. La presenza di un venture capital tra i soci è un asset importante non solo per le risorse che apporta ma anche per i contatti che può fornire e per il messaggio che la società può trasmettere a tutti i suoi possibili stakeholder. Vogliamo servire grandi corporation ed essere finanziati da uno dei principali venture capital ci fornisce un’autorevolezza che non avremmo potuto avere altrimenti. La stessa autorevolezza ci è servita all’inizio quando siamo andati a cercare persone molto in gamba per convincerle a entrare nel nostro team.

Avete intenzione di esportare il vostro modello anche all’estero?
Certamente. Abbiamo appena aperto in Germania e stiamo per aprire in Francia e nel Regno Unito. Altri paesi sono in calendario.

Che progetti avete per il futuro?
Oltre all’internazionalizzazione desideriamo ampliare la gamma di servizi offerti ai nostri clienti. Disporre di un esercito di persone sul territorio apre la strada ad applicazioni che vanno oltre i cosiddetti “store check”. Ad esempio abbiamo testato con successo la generazione di “lead” commerciali quando abbiamo vistato 15.000 bar per proporre loro di iniziare a trattare i Gratta e Vinci. Come questo esempio ve ne sono altri e sicuramente il futuro vedrà una maggiore varietà nelle attività svolte dai nostri Eye.

Andrea Fabiani