25 Aprile 2016   •   Snap Italy

Atypical: lo skateboard italiano fatto a mano

Atypical nasce dalla passione per lo skate e dalla voglia di mettersi in gioco. Una passione che diventa lavoro e unisce

Ideato da tre ragazzi originari di Monza, Atypical, è il brand indipendente che realizza skateboard, o meglio mini cruiser, fatti a mano. Le tavole sono ispirate ai modelli degli anni Sessanta-Settanta che costituiscono un ponte diretto con la realtà surfistica americana di quegli anni.

Qualche giorno fa abbiamo parlato con Nicolò Formenti, uno dei creatori di Atypical, che ci ha raccontato la storia di questa esperienza italiana, dalle prime prove di laboratorio, passando per lo sviluppo dell’arte della “falegnameria”,dalla vendita estera dei prodotti fino alle collaborazioni con brand italiani molto importanti.

Come è nata l’idea di produrre mini cruiser fatti a mano?

L’idea nasce nell’agosto 2012. Stavamo chiacchierando sul balcone di Alessandro, che nel pomeriggio aveva visto alcuni video su come costruire uno skate con poco. Da lì sono partiti i primi ragionamenti su come creare un nostro skate, quale filosofia seguire per realizzarlo e che tipo di brand crearci attorno. Nelle settimane successive è seguita la realizzazione del primo modello con test annessi di tutti i prodotti: il tipo di legno, il grip, la miscela per i colori, e l’hardware da abbinare. Finalmente nel marzo 2013 abbiamo aperto una società e a oggi sono passati ben 3 anni.

Perché avete scelto Atypical come nome del brand?

Abbiamo scelto un’interpretazione atipica dello skate, Atypical appunto, una chiave moderna basata su design e grafica. Abbiamo fatto scelte “diverse”, praticamente per ogni componente del prodotto, per portare qualcosa di nuovo sul mercato. Cercavamo un nome che comunicasse in maniera diretta e minimale tutto questo, e abbiamo optato per la semplicità.

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Quali materiali usate per la realizzazione delle tavole?

Le tavole sono realizzate in legno di frassino, e ogni volta che viene prodotta una tavola si seleziona una particolare sezione in modo da ottenere il miglior effetto della fiamma del legno. Il grip trasparente, invece, è realizzato con un metodo che abbiamo studiato durante la realizzazione della prima collezione (Classic Collection).

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Qualcuno di voi era già ferrato nell’arte della lavorazione del legno o l’avete sviluppata nel tempo?

Al contrario di quanto si è letto su alcuni giornali, nessuno di noi aveva mai lavorato il legno in vita sua. L’unico aiuto ci è arrivato da mia madre che come hobby restaura mobili con delle sue amiche. Abbiamo semplicemente iniziato a provare e sbagliando abbiamo affinato la tecnica fino a diventarne quasi esperti.

Parlando di dettagli più tecnici, quali componenti vanno a completare le tavole?

Per completare il nostro prodotto servono truck (l’hardware che unisce le ruote alla tavola), pads (rialzo fra tavola e truck in modo da evitare che le ruote tocchino la tavola) realizzato a mano da noi con gli scarti del legno usato per produrre le tavole, cuscinetti Abec 7 e ruote in uretano.

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Come è nata questa passione per la cultura dello skateboard?

Penso che la passione per lo skate sia nata dal fatto di voler essere un po’ da tutte le persone che conoscevo e che prendevano delle correnti che non mi piacevano. Personalmente sono stato influenzato molto da mio fratello più grande che mi spinse a comprare la prima tavola, e successivamente dai viaggi che ho fatto in California, che mi hanno inconsapevolmente spinto verso il mondo dello skate. D’altronde è proprio la passione per lo skateboard che ha legato Andrea, Alessandro e me durante l’adolescenza e che ci ha legato profondamente. Diciamo pure che senza lo skate, forse non ci saremmo mai conosciuti.

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Dove è possibile trovare i vostri prodotti?

La gamma completa si può ovviamente trovare nel nostro shop online. In termini di negozi fisici, siamo principalmente a Monza e a Milano, in negozi come Bomboclat, Santeria Shop, Full Milano, K&K Garage. Siamo presenti anche ad Arco da Stuff – Clothing & Co, e a Andria al Peeper. Il nostro obiettivo per quest’anno è realizzare accordi con altri distributori per espandere la nostra presenza, con un occhio di riguardo per il mercato estero.

Avete riscontrato delle difficoltà ad affermare il vostro prodotto nella realtà italiana?

Nel nostro primo anno di vita molto. Anzi era quasi una situazione paradossale perché andavamo molto più forte fuori dall’Italia. Abbiamo avuto subito una forte risposta da Francia e Gran Bretagna, alcuni dei nostri skateboard sono stati venduti addirittura negli Stati Uniti, Colombia, Sud Africa e Singapore. Nel secondo anno e successivi la situazione è andata bilanciandosi e siamo riusciti a prendere piede anche in Italia. Sebbene la risposta italiana si sia fatta sentire, l’Europa non ha mai deluso.

Sul vostro sito è possibile notare una serie di collaborazioni. Raccontateci come sono nate.

Per tutte le collaborazioni che potete vedere sul nostro sito o sui nostri social, l’iter seguito è stato sempre lo stesso. Siamo stati contattati direttamente dal brand in questione. Personalmente non abbiamo ancora azzardato un contatto diretto con altri brand; inizialmente perché ci reputavamo “piccoli” per poter attirare brand più importanti, e poi perché le richieste si presentavano puntuali e con regolarità.

Qualche nuovo progetto per il futuro?

Ora come ora c’è stato un cambiamento a livello societario e sono rimasto solo io all’interno dell’azienda. Ci stiamo impegnando in particolare per migliorare il prodotto esistente in modo tale da renderlo più performante sia a livello di tavola che delle parti hardware. Il nostro obiettivo è quello di mantenere il nostro imprinting della parte grafica e di design per distinguerci dai nostri competitori più affermati, sia che lavorino in maniera artigianale, come noi, sia che lavorino in scala industriale (Duster o Penny).