arte del pizzaiolo napoletano
07 Dicembre 2017   •   Redazione

L’arte del pizzaiolo napoletano diventa patrimonio dell’Umanità Unesco

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«L’Unesco consacra una delle specialità simbolo dell’Italia: la pizza. Finalmente l’arte del pizzaiolo napoletano diventa patrimonio culturale dell’Umanità»

Fatte na pizza c’a pummarola ’ncoppa, vedrai che il mondo poi ti sorriderà”, cantava Pino Daniele. Quello degli italiani con la pizza è un idillio che dura da una vita: simbolo dell’eccellenza culinaria nostrana nel mondo, la pizza raggiunge finalmente un nuovo prestigioso traguardo.

L’annuncio è di poche ore fa, da parte del Ministro per le politiche agricole, ambientali e forestali Maurizio Martina.

Dopo otto anni di negoziati internazionali, il Comitato di Governo dell’Unesco, riunitosi sull’isola di Jeju in Corea del Sud, ha approvato con voto unanime la candidatura italiana. Infatti, è nel marzo 2010 che il processo per il riconoscimento della pizza ha mosso i primi passi, fino ad arrivare alla presentazione della candidatura ufficiale da parte della Commissione Nazionale Italiana Unesco nel 2015. La candidatura è stata ripresentata il 4 marzo 2016, quando il Consiglio Direttivo della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco, riunitosi a Roma, ha deliberato all’unanimità di ricandidare per l’anno 2017 nella Lista dei Patrimoni immateriali dell’Umanità dell’UnescoL’Arte tradizionale dei pizzaiuoli napoletani”.

L’affermazione dell’arte del pizzaiolo napoletano tra i patrimoni Unesco (puoi leggere la dichiarazione ufficiale qui) rappresenta un traguardo storico per l’Italia e costituisce il 58esimo “bene tutelato” nostrano, il nono in Campania. Oltre alle congratulazioni delle maggiori Istituzioni italiane, anche l’Unesco si unisce al coro, aggiungendo che ciò che ha guidato la loro scelta è stato «il know-how culinario legato alla produzione della pizza, che comprende gesti, canzoni, espressioni visuali, gergo locale, capacità di maneggiare l’impasto della pizza, esibirsi e condividere è un indiscutibile patrimonio culturale».

Quella della pizza è una tradizione che si tramanda da padre in figlio, fatta di sudore, esperimenti, sacrifici e innovazione. L’arte dei pizzaioli napoletani non conosce confini, è unica ed è emblematica della capacità italiana di inventare e reinventarsi, di esportare capolavori invidiati in tutto il mondo. Insomma, anche questa volta l’Italia è prima e le tradizioni che più ci uniscono sono finalmente riconosciute come patrimonio dell’Umanità. Come si dice in questi casi, Ad Maiora!

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Jessica Simonetti

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