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14 Dicembre 2020   •   Carlotta Giuliano

Alfonsino: la startup del food delivery sostenibile che pensa ai piccoli centri

«Primo vero punto di riferimento per le ordinazioni online dei migliori ristoranti nei piccoli centri, la startup Alfonsino festeggia i suoi primi quattro anni tra traguardi raggiunti e progetti per il futuro.»

Quattro anni di vita in giro per 300 piccoli centri abitati sparsi in 7 regioni, con 950 ristoranti affiliati e 250.000 clienti attivi. Questi sono solo alcuni dei numeri di Alfonsino, la startup del food delivery sostenibile che dal 2016 spopola nei piccoli centri d’Italia. Nata a Caserta dall’intuizione di Carmine Iodice, Domenico Pascarella e Armando Cipriani, l’avventura imprenditoriale di questi giovani trentenni inizia il giorno in cui si accorgono che nella propria città mancava un servizio di consegna a domicilio. Non il solito food delivery, però. Il nome rammenta un affidabile amico di famiglia o di quartiere che porta a casa il pranzo o la cena. Ed è proprio questa la mission di Alfonsino Delivery, un brand che mira a creare un legame umano, quasi affettivo, tra chi consegna e chi ordina e riceve il cibo a domicilio.

Se i grandi colossi del settore hanno interesse a coprire principalmente le grandi città italiane, per fornire un servizio di consegne a domicilio ai piccoli centri c’è Alfonsino Delivery, il portale che permette di ordinare dai migliori ristoranti, trattorie, sushi bar di zona in modo semplice, via chat su Facebook Messenger oppure attraverso la classica App, e ricevere il proprio pasto in 30 minuti. Come spiega Domenico Pascarella, co-founder della compagnia: «Alfonsino nasce per offrire un approccio più “umano” e più vicino alle esigenze delle comunità locali e agli abitanti delle piccole città lasciate fuori dalle grandi multinazionali del settore a cui non interessa essere così capillari».

Con questa priorità in mente e l’obiettivo di una crescita costante, nel 2018 grazie alla prima campagna di equity crowdfunding, chiusa in tempi record e raccogliendo 150.000 euro, la startup casertana ha potuto incrementare il proprio team, ad oggi composto da 30 risorse, e il numero di ristoranti partner arrivando a quota 700. Con il secondo round, invece, sulla piattaforma 200Crowd ha superato l’obiettivo di 350.000 euro prefissato e ha raggiunto oltre 490mila euro, con un overfunding del 140%. Questo traguardo servirà a raggiungere più di 400 comuni serviti entro il 2022 e permetterà all’azienda di decuplicare il proprio volume d’affari. Inoltre, a luglio la startup è stata tra le vincitrici dell’edizione 2020 dell’Unicredit Start Lab per la categoria Innovative Made in Italy, aggiudicandosi un grant di 10.000 euro, e, poco prima, ha dato il via al secondo round della campagna di crowdfunding,

La startup “Made in Sud” con una forte etica del lavoro: ecco come funziona

Le norme di contenimento della pandemia da Covid-19 in vigore ormai da quasi un anno hanno stretto ancora una volta le maglie sul settore della ristorazione. Grazie ad Alfonsino pizza, kebab, hamburger, sushi e tanto altro possono giungere direttamente a domicilio in pochi minuti, prenotando in modo rapido e immediato. Il pranzo o la cena si possono ordinare in due modi: tramite la chat di Facebook, senza credenziali, grazie al chatbot nativo sviluppato in-house dalla startup, oppure scaricando l’app di Alfonsino disponibile gratuitamente su App Store e Google Play Store. Dal dispositivo mobile si ha anche la possibilità di tracciare in tempo reale il rider che consegnerà il pasto, dal momento della presa in carico all’assistenza dedicata post consegna.

I numeri di Alfonsino sono altissimi e quello dei rider assunti, 700, non è da meno. «Alfonsino vuole rappresentare un modello di food delivery sostenibile sia nelle modalità di coinvolgimento dei rider, che sono regolarmente assunti dall’azienda, sia nel coinvolgimento dei ristoratori all’interno della piattaforma, due categorie che necessitano di strumenti nuovi e di facile implementazione», ha commentato Domenico Pascarella, co-founder della compagnia. La startup vuole assumere, entro la fine del 2022, 3000 nuovi collaboratori, per un totale di 3.700 rider su tutto il territorio nazionale che consegneranno il cibo a domicilio in scooter o auto per raggiungere anche le abitazioni più distanti. L’unico vincolo sarà mantenere il raggio di copertura del servizio entro la soglia dei 4 km e mezzo dal centro città.

 

Foto credits: Facebook

Carlotta Giuliano