«Effetto lockdown, quarantene forzate e nuovi stili di vita: ecco come il Coronavirus ha cambiato le nostre abitudini alimentari.»
L’emergenza, purtroppo, non è ancora terminata, ma lo stile di vita decisamente più casalingo cui siamo stati costretti negli ultimi mesi ha modificato in maniera sostanziale il tipo di acquisti effettuati e la spesa alimentare degli italiani. Non a caso, dopo una prima fase caratterizzata semplicemente da un cambiamento della quantità (con la paura di non avere sufficienti scorte), nelle settimane successive si è passati ad una reale modifica dei consumi e delle abitudini alimentari. A dirlo ci sono le statistiche sull’alimentazione raccolte nelle scorse settimane, numeri decisamente chiari che sottolineano come sono cambiati gli italiani a tavola ai tempi del COVID.
(via www.imiglioricasinoonline.net)
Non solo: sull’argomento sono stati
effettuati moltissimi sondaggi che, in modo piuttosto fermo, hanno confermato alcuni trend visibili già ad occhio nudo. Nella prima fase, in effetti, c’è stata un’impennata nella vendita di quasi tutti i
prodotti alimentari da conserva, come nel caso di marmellate, confetture, cibo in scatola e surgelati, senza dimenticare il boom di cui si sono rese protagoniste pasta, riso e farina, per cui abbiamo quasi il 40% in più rispetto al 2019. Cambiamenti influenzati anche dal passare dei mesi: nel corso della Pasqua, infatti, c’è stato un aumento da record negli acquisti degli ingredienti per preparare dolci, come farina e
lievito di birra (entrambi oltre il +200% di consumo), seguiti a ruota da zucchero, miele, burro, mascarpone e uova (per ognuno di questi prodotti crescita minima oltre il 50%).
Le abitudini alimentari degli altri prodotti primari
Restando in tema di abitudini alimentari, è interessante notare come il consumo di altri prodotti considerati primari non sia salito come nei casi precedenti. Una delle eccellenze italiane come l’olio, infatti, si attesta non oltre il +20%, così come il pesce fresco e prodotti alcolici come
vino e birra, che non superano, invece, il +15%. Ovviamente di motivazioni che giustificano questa crescita a rilento ce ne sono diverse, a partire dal prezzo sensibilmente più alto che olio e pesce fresco hanno rispetto a tanti altri prodotti, e alla natura particolare di vino e birra, destinati quasi esclusivamente ad una clientela adulta. Un ulteriore chiave di lettura sui cambiamenti delle abitudini alimentari degli italiani durante la pandemia, comunque, la forniranno certamente i prossimi mesi, con
Natale e Capodanno che potranno rappresentare casi studio piuttosto interessanti. Nel frattempo, pasto per pasto, vediamo i cambiamenti più significativi.
La colazione
Di sorprese, in questo caso, ce ne sono davvero poche. L’incentivazione allo smart working, infatti, ha costretto molte persone a casa, che in questo modo, non avendo problematiche legate al tempo o al traffico, hanno riscoperto il piacere di una colazione sana e lenta. In Inghilterra, ad esempio, c’è stato un vero e proprio boom, così come in Italia del resto, con le persone che hanno capito quanti benefici possa portare in dote una buona colazione. Tra gli abbinamenti più in voga spiccano latte/cereali e latte/biscotti, con lo yogurt dato comunque in netta risalita, non fosse altro per le preferenze dei più piccoli.
Le abitudini alimentari a pranzo
Anche in questo caso, complice il blocco della mobilità prima totale (almeno durante la fase 1) e poi parziale, le abitudini sono cambiate tantissimo, con lavoratori e studenti che hanno smesso di consumare il pranzo fuori casa, optando quindi per un’alimentazione senz’altro più sana. Non a caso, se prima ad andare per la maggiore erano pasti veloci come piadine, pizze e hamburger, in questo momento sono pasta e verdure ad avere l’incremento più significativo, donando così un tono decisamente più salutare al pasto di metà giornata. Infine da sottolineare anche l’aumento del consumo della frutta, che in casa viene assunta praticamente alla fine di ogni pasto, mentre in condizioni normali i suoi dati calano decisamente in picchiata.
Le cene in famiglia
Momento in cui si sperimenta di più, durante le cene ad essere servite maggiormente sono pietanze un pizzico più ricercate. Il tanto tempo libero a disposizione, infatti, ha spinto ognuno di noi a dedicarci a preparazioni più lunghe e magari più difficili, portando sulle nostre tavole piatti sempre nuovi. Oppure, con un desiderio di partenza abbastanza simile alla base, in molto hanno deciso di optare per le classiche e rassicuranti ricette di famiglie. Piatti che innescano una serie interminabile di ricordi e che rendono anche i pasti più frugali (passata di verdure ad esempio) amati e apprezzati da tutti.
E per merenda?
Croce e delizia per le diete di moltissimi italiani, in molti si sono chiesti, e continuano a chiedersi, se sia possibile fare spuntini e/o apertivi in maniera sicura, gustosa e al riparo da eventuali pasti troppo calorici. In alcuni casi, con il supporto di frutta e dolci fatti in casa, i trend di consumo sembravano poter variare, ma la nuova impennata di snack dolci e salati sottolineano come i “peccati di gola” siano sacri per gli italiani, che di questi alimenti ne vanno veramente matti, al Nord come al Sud.