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16 Novembre 2018   •   Federica Portoghese

Estate di San Martino: tra vino e castagne in attesa dell’inverno

«L’estate di San Martino accompagna il mese di Novembre con temperature più miti e giornate che sembrano mantenere ancora alla larga la dura stagione invernale. Prepariamoci a celebrare l3evento con del buon vino novello e le amate caldarroste».

L’estate di San Martino è il nome con cui viene indicato un eventuale periodo autunnale in cui, dopo il primo freddo, si verificano condizioni climatiche di bel tempo e relativo tepore. Nell’emisfero australe il fenomeno si osserva tra fine aprile e inizio maggio, mentre nell’emisfero boreale ha inizio a novembre (San Martino viene festeggiato l’11 novembre). Tradizione vuole che intorno all’11 novembre, giorno della festività del Santo, uno scampolo di bel tempo si affacci sul Belpaese. Le prime gelate autunnali alle spalle danno tregua, un piacevole tepore, magari accompagnato dal sole, allieta un periodo altrimenti piuttosto grigio. Spesso il mito ha corrisposto alla realtà, anche perché il fenomeno si verifica con una certa continuità, come accade a tardo aprile-inizio maggio nell’emisfero boreale. Una spiegazione scientifica ovviamente non c’è, almeno non legata a questa data. Si sa che è probabile che nei periodi di transizione tra inverno ed estate (quale sono i giorni di metà novembre) si alternino eventi climatici freddi ad altri caldi.

Mito e leggenda

Scienza a parte, la leggenda ha origini religiose e narra di una storia abbastanza curiosa. Pare che Martino di Tours, poi divenuto Santo, vedendo un mendicante seminudo e infreddolito durante un acquazzone, gli avesse donato metà del suo mantello. E sembra che, di fronte al nobile gesto, il cielo si fosse improvvisamente aperto, la temperatura fosse divenuta più mite. L’Estate di San Martino esiste ovviamente anche nelle culture iberofone e francofone, con cui condividiamo l’emisfero. Nei paesi anglosassoni viene chiamata Indian Summer (“estate indiana”), mentre in alcune lingue slave, tra cui il russo, è chiamata Bab’e Leto.

Perciò San Martino, oltre a essere il protettore dei militari, lo è anche  dei pellegrini. Dopo quasi venti anni nell’esercito, ricevette il battesimo e decise di congedarsi per diventare monaco, poi ordinato diacono e infine prete. Viaggiò a lungo predicando il cristianesimo, finché si fermò in Francia, dove fondò un monastero per poter continuare la propria opera di evangelizzazione e divenne vescovo di Tours. Il Santo si spense l’11 novembre ed ebbe sepoltura proprio a Tours.  Presto questa, divenne meta di incessanti pellegrinaggi e al suo monastero giungevano in massa i fedeli per chiedere la guarigione di ogni tipo di malattia. In Francia per i bambini era festa grande  perché il santo, come la Befana oggi, portava loro regalini. Perciò la festa di San Martino divenne in gran parte dell’Europa una sorta di capodanno.

L’estate di San Martino, diamo il benvenuto a vino e castagne

San Martino, soprattutto nel nord Italia, viene associato al vino. In Italia il detto “A San Martino castagne e novello vino” deriva dal fatto che nel periodo di San Martino, nella prima metà di novembre, le cantine aprono le botti per assaggiare il vino nuovo, mentre un tempo la fine delle attività agricole, i primi freddi e le giornate corte, facevano radunare le persone attorno al fuoco per arrostire le castagne, frutto di stagione. Si tratta di un’antica festa popolare dove fin dai tempi più antichi si era soliti mangiare castagne e bere del vino novello, cantando sotto le finestre.

Sicuramente non è questo il primo né l’ultimo caso in cui un evento considerato “sacro” sia legato a qualcosa che potremmo definire “profano”. La città di Venezia è sicuramente quella che ancora oggi risente più di ogni altra dell’antica ricorrenza di San Martino. Infatti nel capoluogo veneto rimane la vecchia consuetudine di sbattere tra loro oggetti che fanno tanto rumore, come pentole e coperchi e domandare qualche spicciolo ai negozianti o ai passanti. La richiesta della “simbolica” carità rappresenta quindi l’unica relazione tra la storia del venerabile santo e la tradizione della festa. Poi si sa, ogni occasione è buona per festeggiare, quindi godiamoci la ricorrenza di San Martino, muniamoci di una pentola bucherellata per arrostire al fuoco le castagne e beviamo un po’ di buon vino, ricordando la storia di un uomo dalla grande nobiltà d’animo e magari se vi capita di incontrare un mendicante per la strada invitatelo a partecipare a questo genuino banchetto, sicuramente ve ne sarà grato.

Estate di San Martino, la festa dei cornuti

A San Martino ogni mosto diventa vino, dice la tradizione popolare, e il ribollir dei tini è celebrato nella celeberrima poesia di Giosuè Carducci dal titolo San Martino e, sempre per quel che riguarda il vino, un altro proverbio dice: “Chi vuol far buon vino zappi e poti a San Martino”. Probabilmente per questo legame con il vino novello e con le libagioni che si facevano per assaggiarlo è legato il fatto che san Martino sia il patrono dei cornuti: obnubilati dal vino, infatti, contadini e contadine si lasciavano andare a festeggiare in tutti i sensi. Ma le versioni per l’origine di questo patronato sono diverse: alcuni sostengono che derivi dalle molte fiere del bestiame con corna che si tenevano in questi giorni, altri che Martino avesse una sorella particolarmente disponibile e lui se la portava in spalla per evitare le sue scappatelle, ma lei si divincolava lo stesso, altri ancora vedono l’origine della festa dei cornuti in una questione grafica, visto che l’11 novembre è 11-11 e quindi potrebbe ricordare le corna. Fatto sta che, tra le altre cose, san Martino è patrono anche dei cornuti!

Estate di San Martino, in Italia diamo il via alle sagre

In Italia, la festa dell’estate di San Martino viene festeggiata con sagre paesane e con due tra i frutti più prelibati della stagione: le castagne e il vino novello. Ecco alcuni dei luoghi dove potrete trovare le sagre di San Martino.

  • A Cigole (BS) la Sagra di San Martino ospita anche la Festa dell’oca. Secondo tradizione, la festa del patrono del paese – S. Martino appunto – era l’occasione per i contadini per fare una scorpacciata di grassa carne d’oca per meglio sopportare i poveri e freddi mesi invernali. Ancora oggi la festa è un occasione per divertirsi con giochi, mostre d’arte, raduni di trattori e, ovviamente, con le immancabili ghiottonerie a base d’oca.
  • Traversetolo (PR) festeggia la ricorrenza con mercati aperti, processioni a cavallo, degustazioni, gare di burraco per tutta la famiglia, esibizioni di rapaci e falconieri, rappresentazioni di antichi mestieri, degustazioni e vendita di prodotti tipici dalla Sardegna e del Monferrato.
  • Fossato di Vico (PG) propone per questo weekend le Centine di San Martino, una festa che si snoda per tutto il centro storico attraverso le “Rughe” (raro esempio di architettura castellana duecentesca) passando per le suggestive vie del borgo medievale, fino alle Carceri. La festa è arricchita da gare enogastronomiche e appuntamenti artistici.
  • Tanti gli appuntamenti in Abruzzo: a Vestea di Civitella Casanova (PE), le vie del centro storico accoglieranno stand coperti e riscaldati dove poter gustare prodotti tipici, mentre le serate saranno allietate da spettacoli musicali con band dal vivo. A Roseto degli Abruzzi (TE), la Settima Sagra di San Martino 
Colognese verrà festeggiata con una grande festa con vino, castagne, zuppa ceci e castagne, gli immancabili arrosticini, salsicce, bistecca “partecipata” dolci e vin brulée e tanta musica dal vivo.
  • In Sicilia, a Mongiuffi Melia (ME), dal 9 all’11 novembre saranno gli odori e sapori della Valle del Ghiòdaro ad accogliere i visitatori con la dimostrazione delle tecniche storiche di lavorazione e produzione della ricotta e della tuma. Inoltre sarà possibile trovare mostre-mercato dei prodotti tipici e dell’artigianato, motoraduni,visite guidate, spettacoli, degustazioni di porchetta, maccheroni, formaggi, castagne, vino e tante altre specialità della gastronomia siciliana.
  • A Zafferana Etnea (CT), invece, San Martino sarà festeggiato con degustazioni di vino nuovo, caldarroste, panini e salsiccia, dolci casarecci e, come ogni anno, verrà la pasta con i ceci offerta gratuitamente. Sono previsti giochi tradizionali per grandi e piccoli ed il consueto intrattenimento musicale.

I centri che festeggiano l’estate di San Martino in Italia sono ancora tantissimi, basta uscire appena dalle grandi città per trovarne qualcuno in cui fermarsi.

Federica Portoghese