zanzariere
10 Giugno 2020   •   Redazione

Zanzariere Made in Italy: ecco perché ci scommette anche la finanza

«Non solo algoritmi, diamanti e metalli preziosi meritano di entrare in portafoglio. Così nascono i minibond per l’eccellenza italiana delle zanzariere»

La società pugliese MV Line S.p.A. ha emesso quest’anno dei propri minibond per un valore di 7 milioni di euro, con il fine di finanziare la sua espansione a livello internazionale. La MV Line S.p.A. è azienda leader del mercato italiano delle zanzariere e dei più avanzati sistemi di filtraggio e oscuramento destinati al mondo dell’edilizia, inserita all’interno del più ampio gruppo di imprese MV Line Group che fanno riferimento alla MV Holding S.r.l. per il loro controllo e coordinamento: il gruppo ad oggi è composto da MV Line S.p.A., B.B.C. S.p.A., MV Spagna S.L. MV Living S.r.l. e MV Abithal S.r.l..

Perché investire in zanzariere

La MV Line ha alle spalle 25 anni di storia nello sviluppo e continua innovazione dei suoi prodotti, contraddistinti dalla qualità e dal design Made in Italy. Offre lavoro a circa 450 dipendenti, con il raggiungimento dei 70 milioni di euro di fatturato annuo e la costante attenzione ad essere sempre più una industria 4.0.

Questa solidità ha portato l’azienda a ricorrere all’emissione di minibond per poter spingere sull’internazionalizzazione, come ha commentato Antonio Anastasia, Amministratore Delegato e CFO: «L’operazione accelererà il processo di crescita del gruppo in corso, contribuendo ad espandere ed affermare universalmente il brand” che prosegue “Una nuova tappa a sostegno della nostra mission di creare prodotti innovativi ed eleganti, capaci di donare protezione e comfort in qualsiasi tipologia di ambiente, sia indoor che outdoor». Per questo tipo di prodotti la richiesta è oggettivamente destinata ad aumentare, favorita dal riscaldamento globale che incrementa il numero di insetti tanto da rendere irrinunciabile la zanzariera in tutti gli edifici.

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Foto: chuttersnap / Unsplash

Cosa sono i minibond

I minibond adottati per questa operazione di finanziamento sono titoli obbligazionari (cioè quote di debito) semplici da emettere, poco costosi per aziende non quotate in borsa. Infatti nascono proprio per favorire principalmente i progetti di sviluppo delle PMI. Le norme di riferimento sono contenute nel Decreto Legge 22 giugno 2012 n.83 (“Decreto Sviluppo”) e nelle successive integrazioni e modifiche apportate dal D.L. 18 ottobre 2012 n.179 (“Decreto Sviluppo Bis”), dal D.L. 23 dicembre 2013 n. 145 (piano “Destinazione Italia”) e nel D.L. 24 giugno 2014 n. 91 (“Decreto Competitività”). Un quadro giuridico molto chiaro, con precisi requisiti per l’emittente:

  • deve essere un’impresa italiana non quotata;
  • non deve essere una banca e nemmeno una micro impresa;
  • l’ultimo bilancio deve essere stato certificato da un revisore esterno;
  • fatturato deve essere almeno di 2 milioni di euro;
  • avere almeno 10 dipendenti.

Si tratta di una forma di investimento indirizzato principalmente a grandi investitori istituzionali, in questo caso infatti il prestito è stato sottoscritto da Unicredit. Esattamente come per i piccoli investitori la parola d’ordine è diversificare, in special modo quando si intende investire in borsa.