19 Giugno 2017   •   Snap Italy

Max Botticelli: un fotografo a Bratislava

«Il made in Italy approda in Slovacchia, e lo fa con un fotografo di moda d’eccezione: Max Botticelli. Ospitato dal Festival Dolce Vitaj – in mostra fino al 18 Giugno – vi portiamo alla scoperta di Ritratti di moda italiana, forme ed emozioni in divenire, ultima fatica del fotografo milanese.»

Fotografare significa “scrivere con la luce” e Max Botticelli (sito ufficiale), lo possiamo dire, è a tutti gli effetti uno dei più grandi scrittori italiani. Nel corso degli anni la fotografia di moda ha sviluppato una propria estetica, in cui gli abiti sono valorizzati da altri elementi presenti nell’istantanea. Max Botticelli ha fatto completamente suo questo senso estetico, e con il suo stile inconfondibile – influenzato dai mitici anni ’70 e anni ’80 – ne ha fatto una mostra. Uno stile, il suo, che si è creato strada facendo, e che vedremo esposto alla Sala Dvorana del Ministero della Cultura.

L’Istituto Italiano di cultura Bratislava, infatti, propone ogni anno, proprio nella capitale slovacca, il Dolce Vitaj, festival giunto alla decima edizione, che in occasione della Festa della Repubblica (2 giugno) presenta una serie di prestigiosi eventi italiani, che caratterizzano il nostro Paese anche al di là dei confini nazionali. Nel corso del tempo il festival ha permesso di presentare in Slovacchia protagonisti ed eccellenze della cultura italiana. Tra i settori che riguardano le arti non può mancare il nostro punto di forza: la moda.

Laureato in Storia e Critica del Cinema, specializzato in immagini di alta moda, Max Botticelli è avvezzo in fatto di mostre, performance itineranti, installazioni ed esposizioni.

Lo acclamano in molti, durante la sua carriera ha collaborato con maisons di moda e stilisti quali Giorgio Armani, Gianfranco Ferrè, Iceberg, Antonio Marras, Valentino, Alidio Michelli, Albino, Renato Balestra, Gattinoni e Romeo Gigli, ed ha collaborato con diversi periodici nazionali.

Ha uno studio tutto suo, lo Studio 14 a Milano e recentemente ha fondato la società di produzione Moonlight, con base a Milano e Londra.

La sua mostra a Bratislava propone uno sguardo sulle diverse ed affascinanti forme della moda italiana e le bellezze dei suoi ritratti, l’installazione fotografica di Botticelli non è altro che l’esposizione del suo impegno, il frutto di anni di studio e di passione: dal 1999 – anno in cui si è appassionato di moda –  ha lavorato duramente, sperimentando la fotografia e lavorando con Superstudio 13. Da quel momento la sua carriera è stata tutta un’ascesa, fino ad arrivare alle passerelle, alle copertine delle riviste, alle esposizioni dei suoi lavori.

Max Botticelli, in occasione del Festival, ha anche accettato l’invito a un dibattito speciale per l’iniziativa Fashion Live! Talk, dove ha parlato di moda, fotografia e del fashion system Made in Italy.

Parlando di arti e di talenti una grande menzione va a Federico Albanese (sito ufficiale), che si è esibito in concerto per l’apertura del festival. Elegante e minimal, pianista e compositore milanese di nascita, è noto per le sue melodie ariose e cinematografiche, in cui unisce musica classica ed elettronica, psichedelica e pop.

Probabile erede di Ludovico Einaudi, ha composto musica per lungometraggi, cortometraggi e documentari. Le sue arie sono state utilizzate da stilisti come Ermenegildo Zegna per la colonna sonora di Fabulae Romane, un lavoro che documenta la prima di un insieme di attività di ZegnArt, un progetto dedicato all’arte del nostro tempo.

L’Istituto Italiano di cultura Bratislava sceglie bene e con cura chi sostenere in Slovacchia, maestri talentuosi che possono rappresentare al meglio il nostro Paese, uomini come Max Botticelli e tanti altri che, con il loro operato, hanno portato avanti il nome della nostra terra, una terra che in fatto di arti visive, possiamo dirlo, non è seconda a nessuno.

Samuela Nisi