visitare matera
05 Aprile 2019   •   Carolina Attanasio

Visitare Matera nell’Anno della Capitale della Cultura

«Non è solo la Capitale della Cultura 2019: visitare Matera quest’anno, però, è una grande scusa per spalancare gli occhi di fronte alla sua unicità»

Mettiamo un punto fermo, che voi decidiate di visitare Matera nel 2019 o in qualsiasi altro anno del tempo così come lo conosciamo, una cosa vi sarà nettamente evidente. Il bello di Matera è Matera. Il fatto che sia la Capitale della Cultura 2019 non fa che aumentarne il fascino e il prestigio, certo, ma mettendoci piede avrete subito l’impressione che questo posto sia al di sopra di qualunque etichetta.

Visitare Matera, arrivate la sera prima

A Matera ci si giunge arrancando, in macchina – per forza, in effetti – e se come me avete solo 24 ore, beh, preparatevi a scarpinarle tutte. La prima a dirmi che non sono sufficienti è Lucia, che gestisce I Tre Portali, l’appartamento che mi ospita. Un sasso esattamente di fronte la chiesa di San Pietro Caveoso, pochi metri di terrazzino mi regalano già la vista più completa di Matera: vallata e grotte rupestri a sinistra, chiesa e piazza di fronte, rupe a destra. L’appartamento è design puro: pochi, favolosi elementi di arredo locale e internazionale, perfettamente combinati negli intoccabili muri di pietra antica. Io ci arrivo di sera, a ora di cena, e subito mi godo la suggestione di questa specie di presepe di pietra, e non me ne vorrà Dio ma presepe non rende il senso fantastico dello spettacolo che mi circonda.

La fame fotonica mi porta dritta al Rusticone, street food materano nell’altro Sasso, quello Barisano. Birre locali e puccia della tradizione murgiana, le chiacchiere col personale sono incluse nel prezzo e utili a farmi entrare nell’atmosfera giusta per visitare Matera.

Visitare Matera, l’itinerario di un giorno

La mattina successiva supero la tentazione di restare in quella che potrebbe a tutti gli effetti essere casa mia se avessi un architetto figo come amico, e metto piede fuori. Sedici gradi, sole, movimento turistico quanto basta. Se riuscite, andateci adesso, la primavera si annuncia affollata. Di giorno è ancora più bella, più bianca, più Matera. Risveglio muscolare, scarpino rapidamente fino sulla rupe del Sasso Caveoso, che normalmente ospita la via Crucis nel periodo di Pasqua e credo anche quella che – all’epoca – fu la via crucis di Mel Gibson, meglio ricordata come il Gesù che ha perso più sangue nella storia del cinema. Con un biglietto da 6 euro potete visitare 3 chiese rupestri, una più umida dell’altra nella loro meraviglia. Non vi servirà una laurea per rendervi conto che siete davvero in un posto che non vedrete da nessun’altra parte al mondo. Mentre cammino per trovarle, butto un occhio nella chiesa di San Pietro e mi rendo conto che non avevo mai visto prima un soffitto di legno interamente decorato al di sopra di una navata, uno spettacolo. Sulla piazza, e in altri punti della città, domina l’installazione luminosa di Giovanna Bellini per Matera 2019, dei giganteschi punti di geolocalizzazione, come a segnare la via di questo percorso meraviglioso. Non è l’unico incontro che farò per strada, mi ritrovo più volte davanti allo sguardo surreale di Dalì, con opere a cielo aperto della serie La persistenza degli opposti e una mostra dedicata, tutt’ora in corso.

Se non vi avevo ancora raccomandato le scarpe più comode che avete, lo faccio ora: non conterete più gli scalini e i sassi, anche per i più attenti, a volte sono scivolosi. A fine giornata avrete i polpacci di Cristiano Ronaldo. L’ultima delle tre chiese rupestri mi lascia con una domanda: ho fame? Sì. Se avete puntato un ristorante e Google vi dice che è poco distante, mente.  O meglio, non sa che tra voi e lui ci sono trilioni di scalini e vicoletti invisibili. Confesso che è solo lo sfinimento a portarmi da Nadì, ristorante imbucato in un sasso (come molti), che ricorderò per sempre per la Crapiata Materana (zuppa di legumi e pane di Matera) e le orecchiette zucca e cicoria. Vedi a volte la fortuna.

Il pomeriggio scivola alternando visite alle chiese con soste sui mille panorami lunari offerti da oggi angolo di sasso. Un’altra cosa che non avevo mai visto: un portale d’ingresso bello come quello della chiesa di San Giovanni Battista, gioiello architettonico romanico con influenze greche e arabe. Per Matera 2019, fate un salto ad Ars Excavandi, una mostra che indaga l’arte e le pratiche di scavo che hanno dato origine alle strutture ipogee nel corso dei millenni. Ho tempo e forze per un’ultima tappa, quella al Castello, relegato al di sopra dei Sassi: la mia guida sono i ragazzi delle superiori, guide volontarie del FAI in occasione delle giornate di primavera. La vista che si gode dell’alto è pazzesca e punta dritta alla mia meta serale, la Puglia. Matera è nel 2019, e forse anche molto più avanti. Il suo segreto è continuare a guardarsi costantemente dietro.

Programma di Matera 2019.

Carolina Attanasio