vendemmia 2018
10 Settembre 2018   •   Carolina Attanasio

Vendemmia 2018, 3 itinerari da non farvi scappare

«Se c’è una cosa bella dell’autunno è il vino e se c’è un itinerario da fare è quello legato alla vendemmia 2018: ogni viaggio è buono per degustare»

Lasciate tutto quello che state facendo e mettetevi comodi, la vendemmia 2018 è arrivata e questo, per noi, vuol dire una sola cosa, anzi due: bere e scoprire nuovi angoli d’Italia. Mentre smaltite l’abbronzatura e pensate a cosa farvene di settembre (il mese migliore in assoluto per talmente tanti motivi che neanche sto a spiegarveli), buttate un occhio a quello che succede tra le vigne, la vendemmia 2018 è una scusa formidabile per partire alla volta di un weekend degno di nota.

La vendemmia è una questione seria, in Italia: in alcuni posti è anche un’occasione di partecipazione, nel senso che se volete bere il vino ve lo dovete guadagnare e partecipare attivamente al raccolto. Del resto, non c’è niente di più bello che gustarsi, anche se figurativamente, il frutto del proprio lavoro. All’annosa domanda “dove andiamo stavolta?” rispondiamo con 3 destinazioni che vi porteranno via, sarà per l’alcool o per la bellezza, fate voi.

Vendemmia 2018: Chianti

The one and only. Se all’estero dite vino italiano, il primo pensiero va al Chianti, vuoi per Hannibal Lecter, vuoi perché la Toscana, con le sue mille proposte di escursioni, non si smentisce mai. Ci importa saperlo? Relativamente, visto che siamo comunque in uno dei territori principe della produzione vinicola italiana. Che fare, dove andare per la vendemmia 2018? Greve in Chianti è il vostro punto di partenza: questo incantevole borgo sormontato dal castello di Montefioralle, si trova in una posizione strategica, tra Valdarno e Val di Pesa, sulla Chiantigiana. In continuo sviluppo dal sedicesimo secolo, non ha mai smesso di avere il suo mercato del sabato, tra i portici della bella piazza e botteghe antiche, ma antiche sul serio, come la Macelleria Falorni, che se ne sta lì dal 1729. Regno di enoteche, Greve è il perfetto pied-à-terre per esplorare il Chianti in tutta la bellezza, nel periodo del Vendemmia 2018.

A pochi chilometri c’è Montefioralle, che pochi sanno essere il borgo natale di Amerigo Vespucci. Se ancora non vi siete persi tra le strade e i sapori che la cucina toscana sprigiona in questo periodo (in cui si raccolgono anche i funghi), forse vi andrà di partecipare alla vendemmia 2018 tra le cantine di San Gimignano, a prendere un po’ di Vernaccia DOCG. Con la scusa potete contare quello che resta delle 70 torri della città, che un tempo indicavano – a seconda dell’altezza – il benessere delle famiglie del luogo. Meglio i Colli senesi, dite? Qui Brunello  e Nobile Montepulciano scorrono a fiumi. A Barberino d’Elsa sono numerose le cantine e le fattorie dove potete rendere voi stessi orgogliosi di aver raccolto quello che diventerà un bel Chianti Classico. Trekking, passeggiate, piste ciclabili e percorsi a cavallo vi faranno rimpiangere di non esserci mai venuti prima. Toscana docet.

 

Vendemmia 2018: la Sicilia etnea

Se è la vendemmia sociale che cercate, andate a Piedimonte Etneo. Dal 21 al 23 settembre qui le cose si fanno sul serio, con la Festa della Vendemmia. Tre giorni da sballo, per dirla con parole giovani, e non solo di vendemmia: incontri culturali, mostre, esposizioni, degustazioni come se non ci fosse un domani e, con l’occasione, un salto al Parco dell’Etna. Qui, dove la terra si fa più scura man mano che salite le pendici del famoso vulcano, si godono panorami mozzafiato scanditi dall’odore di terra vulcanica, dove non di solo vino vive la fertilità. Avete mai provato il miele dell’Etna? Una goduria lavica.

Vendemmia 2018: Cantine Aperte in Puglia

Dal 7 ottobre ritorna l’appuntamento ventennale della Puglia col pubblico interessato non solo a bere, ma a partecipare alla Vendemmia 2018 nelle cantine sociali di mezza Puglia. Qui gli enoturisti impazziscono letteralmente, immersi totalmente in degustazioni ed eventi tematici che accompagnano il rito della vendemmia e dell’arrivo dell’autunno. Con l’occasione, potete disegnarvi un itinerario che va dal Primitivo di Manduria al Nero di Troia , passando dal Negramaro e finendo al Primitivo del Salento. Non di sola estate vive questa regione, che riserva meraviglie tutto l’anno e siti che ben valgono una visita non solo in autunno. Il vostro itinerario enologico può passare da Castel del Monte (dove trovate il Nero di Troia), scivolare lungo il dorso adriatico o passare per l’interno, dove le Murge vi stupiranno con piccole cantine e grandi vini. Arrivando a Manduria, il nome la dice lunga, potete sbizzarrirvi fermandovi a caso tra i terreni fertili e le vigne cariche di meraviglie, tra consorzi e piccoli produttori che vi stupiranno per bontà e amore per la tradizione

Ancora sobri?

Carolina Attanasio