08 Maggio 2016   •   Snap Italy

Arte a Roma: i volti incisi nei tronchi d’albero.

Un ragazzo di soli 19 anni e alberi nella città di Roma che prendono la forma di volti umani.Un nuovo film? La trama di un libro? Niente affatto, semplicemente la storia di Andrea Gandini, studente del liceo artistico Ripetta di Roma.

Cosa fa Andrea? Si occupa di incidere volti sui tronchi tagliati degli alberi: partendo dal quartiere Testaccio fino a Trastevere passando per Monteverde (dove ha realizzato il primo di questi capolavori), Aventino e Ostiense (in cui dichiara aver trovato molti tronchi che si prestano alle sue iniziative), diversi sono i luoghi in cui possiamo trovare le sue incisioni.

La capacità e lo studio ci sono, e sono ben visibili, così come la pratica. Le prime incisioni di Andrea si sono svolte all’interno del suo garage su materiale apposito, in assenza del quale, un giorno, decide di scolpire il tronco fuori casa sua. E così, scalpellino e mazzuolo con sé, Andrea gira per la capitale italiana alla ricerca di tronchi e li modella creandone visi e evidenziando i colori e le sfumature naturali di quelli che un tempo erano piante alte e vigorose. Non un solo tipo di albero, Andrea si dedica a qualsiasi tronco si adatti ad essere modificato e rimodellato. Platani, Querce e gli alberi di Giuda, non ha importanza il tipo di albero quanto la sua modellabilità. E così Andrea ne studia le sfumature naturali, il colore e la posizione: cerca alberi sui viali, dove possano essere visti dalla gente. Le incisioni sono volti nella maggior parte dei casi, volti diversi tra loro. Quelli a occhi aperti, ad esempio, guardano la strada, i passanti, la città eterna. Quelli contriti, invece, mostrano sul volto la sofferenza di questa città frenetica e stanca per cui a volte scelgono di chiudere gli occhi, isolandosi.

Ma non sono solo i volti a configurarsi come rassicuranti: sarà l’età giovane del ragazzo, o la sua posizione seduta o accovacciata in strada, Andrea è visto per quel che è, un giovane artista.Ecco perché spesso si avvicinano a lui anziani interessati alla sua occupazione, o bambini con occhi sognanti, così come lavoratori o semplici passanti. Realizzati o in fase di realizzazione, Andrea e il lavoro delle sue mani non restano inosservate.

Perché proprio gli alberi? La scelta non è casuale: Andrea è affascinato da questi tronchi spezzati che un tempo, dice, «avevano vita propria, si nutrivano di linfa per sopravvivere» e questo è un modo per rianimarli, ridargli valore. Allo stesso tempo, un motivo ecologico: Andrea non nasconde la sua volontà di preservare il pianeta, riciclare e utilizzare risorse a nostra disposizione.

Il giovane romano ha iniziato anche grazie a un professore del suo istituto, che lo ha incoraggiato a portare avanti questa sua idea, ma è lui che si fa strada, anche grazie alla sua pagina Facebook, tramite la quale condivide col popolo del social network i suoi lavori e invita chiunque a segnalare la presenza di tronchi abbandonati, o iniziative che potrebbero essere condivise, creando collaborazioni.

E le sue richieste non rimangono silenziose: Garbatella e Torpignattara sono solo due dei quartieri che hanno dato ad Andrea un feedback, segnalando la presenza di possibili tronchi su cui lavorare; è poi stato contattato per il quartiere Testaccio da un’associazione del primo municipio.

Il lavoro di Andrea è una gioia per gli occhi e il nostro pianeta.

Gloria Palladino