street art a Bologna
10 Agosto 2018   •   Redazione

Street art a Bologna: ecco tutti i luoghi da non perdere

«Tra polemiche e rivalutazione urbana, la street art a Bologna è una delle attrattive principali della città, al pari delle sue torri e dei suoi portici. Vi proponiamo un percorso di luoghi e opere simbolo della città. »

Un tempo la chiamavano “la rossa”, ma ciò che oggi si nota camminando per Bologna non è solo il caratteristico colore dei suoi edifici. Ovunque si vada l’arte ci segue, fa capolino dalle saracinesche dei negozi, la si trova nascosta nei vicoli del centro o svettante dagli alti palazzoni della periferia. La street art a Bologna è “iniziata” negli anni ’80 del secolo scorso e ha subito un duro colpo nel 2016 quando fu annunciata la mostra Street Art. Banksy & Co. – L’arte allo stato urbano che aveva come scopo quello di togliere le opere dalla strada per preservarle dal degrado urbano, temporale e umano. Non trovandosi d’accordo con i fautori della mostra molti artisti, Blu in primis, cancellarono le loro opere in segno di protesta.

La street art non ha però lasciato la città e sopravvive con lo scopo di rivalutare gli spazi urbani degradati. Tra i tanti progetti attivi vi è Cheap che promuove l’arte di strada per rigenerare il territorio, chiamando a raccolta artisti internazionali per creare opere uniche che danno nuovo volto a bacheche e spazi comuni. Vediamo insieme quali sono i musei a cielo aperto e ad ingresso libero che si possono visitare in giro per Bologna!

Via Zamboni e Via del Guasto

Per chiunque si trovi a Bologna via Zamboni rappresenta una tappa obbligata, essendo la via universitaria per eccellenza. Sui muri delle facoltà e in Piazza Verdi campeggiano le opere di critica politica e sociale realizzati dal CUA (Collettivo Universitario Autonomo), che legano in un indistruttibile filo di resistenza le lotte di ieri e di oggi, con il ricordo del militante Francesco Lorusso.

Tra via Zamboni e Piazza Scaravilli si può ammirare uno dei più famosi luoghi di street art a Bologna: 500 anni dalla conquista dell’America. Realizzato nel 1988 dall’artista colombiano Luiz Gutierrez, fu commissionato dall’Università di Bologna in occasione dei suoi 900 anni. Tra miti e leggende contemporanee l’opera racconta la storia di un popolo, mischiando i simboli delle civiltà precolombiane alla raffigurazione di leader come Che Guevara e Fidel Castro e trovando spazio anche per un moderno Caravaggio in cappotto.

Street art Bologna

Lo scorso anno anche la zona degradata di via del Guasto è stata soggetta a riqualificazione. Su iniziativa dell’associazione culturale Serendippo e, in seguito, del festival Poverarte i muri e le bacheche sono stati trasformati in una naturale galleria di street art a Bologna. La via ospita d’estate il Guasto Village, progetto temporaneo che punta a rendere la zona un luogo creativo di ritrovo.

Via Stalingrado e l’ex Zincaturificio

Se si arriva a Bologna dall’autostrada si avrà modo di ammirare i murales di via Stalingrado, trasformata da grigia strada di passaggio, in una vera e propria East Side Gallery italiana. Il ponte è stato dipinto da una sessantina di artisti nell’ambito del progetto, ideato da Danilo Masotti e Roberto Morgantini, che mira a rendere Bologna più bella e pulita. Hanno preso parte all’iniziativa artisti da tutto il mondo, tra cui Juan Contreras, Deco Rabiscando, Logie e il già citato Gutierrez. Oltre a parlare della città, le opere rendono omaggio allo street artist Bansky, a Lucio Dalla e a John Lennon.

Sempre su Via Stalingrado, l’ex zincaturificio abbandonato è stato trasformato in R.U.S.Co (Recupero Urbano Spazi Comuni), termine che gioca con il significato di rusco, spazzatura, nel dialetto bolognese. Anche questa iniziativa di recupero della fabbrica dismessa è partita dall’Associazione Serendippo.  R.U.S.Co è un atipico museo che ribadisce l’appartenenza alla strada di questa forma d’arte e la sua missione primaria di reinventare gli spazi e restituirli alla comunità, a disposizione e fruizione di tutti. Vi hanno preso parte tra i tanti Snem, Dissenso Cognitivo, Exit Enter, Carlos Atoche e Hopnn, creando uno dei migliori posti dove trovare un po’ di street art a Bologna.

Progetto Frontier 

Il progetto Frontier nato nel 2012, voleva già dal nome ricollegarsi alla mostra Arte di Frontiera che nel 1984 aveva portato un po’ di street art a Bologna e, più nello specifico, i maggiori esponenti del graffitismo newyorkese. Frontier individuò tredici muri nel cuore della città da valorizzare con opere originali, diverse tra di loro per stili e correnti di appartenenza, realizzate da artisti italiani e stranieri. Tra questi in via San Donato 52 l’opera fantasiosa con cui Dado rielabora il writing, mentre poco più in là, su via Del Lavoro 3, continua l’astrattismo con l’opera di Etnik. Infine, in via Del Lavoro 18, troviamo l’opera del francese Honet, rivisitazione dell’elefante che Napoleone voleva apporre sulla facciata della Bastiglia. Per finire, però, all’angolo tra via Michele Colonna e via Franco Bolognese, si alzano in volo le gru, meccaniche e animali, del riminese Eron…

Foto copertina: dalla pagina Facebook Street Art Bologna

Sara Fulgheri