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10 Agosto 2020   •   Raffaella Celentano

Sfilate di moda: quando le passerelle omaggiano l’Italia

«Le sfilate di moda non sono solo un modo per presentare nuove collezioni, ma si trasformano in veri e propri show creativi, che celebrano l’Italia e il made in Italy»

Mesi e mesi di preparativi, un’organizzazione degna dei più grandi eventi internazionali e ospiti illustri provenienti da tutto il mondo. Le sfilate di moda rappresentano uno dei punti cardine attorno a cui ruota il fashion system e attirano ancora oggi l’attenzione del pubblico e degli addetti ai lavori. Eppure, non sono più gli stessi defilé che si vedevano in passato, ma si trasformano sempre più spesso in show incredibili, che celebrano la maison, la sua storia o magari la sua patria. Ecco perché sono sempre di più i brand italiani che approfittano delle passerelle per rendere omaggio all’Italia e al Made in Italy, non solo attraverso gli abiti, ma anche con musiche, scenografie, installazioni e performance.

Negli ultimi anni abbiamo assistito a sfilate di moda che si sono immediatamente guadagnate un posto d’onore nei libri di storia del costume grazie all’inventiva di creativi e stilisti, che hanno trasformato una semplice (si fa per dire) passerella in una celebrazione del nostro Belpaese, con le sue tradizioni, l’arte e la storia. Ad ospitare questi spettacoli, naturalmente, le città più belle d’Italia: Roma, Milano, Napoli, Lecce, Capri… E tra abiti mozzafiato, top model di fama internazionale e scenografie innovative, l’italianità diventava il leit motiv della sfilata riuscendo a conquistare il pubblico italiano e internazionale.

Vediamo quali sono state le sfilate di moda che più di tutte hanno catturato e celebrato l’essenza dell’Italia e delle sue tradizioni…

Le sfilate di moda di Dolce e Gabbana

Dolce e Gabbana è, forse, la più italiana tra le maison Made in Italy. Da sempre legati alla nostra penisola e alle sue tradizioni, Domenico Dolce e Stefano Gabbana hanno più volte raccontato l’Italia con le loro creazioni. Le loro sfilate erano, poi, un tripudio di colori, musica e scenografie italianissime, quasi al limite del cliché. Eppure con questo modo di comunicare e di urlare a gran voce la loro italianità, sono diventati gli stilisti simbolo del nostro Made in Italy. Il brand ha sfilato più volte a Milano, arrivando poi a Capri, a Napoli e ad Agrigento. Hanno portato l’Alta Moda tra i vicoli del capoluogo campano, hanno sfilato nella Valle dei Templi e vicino i Faraglioni, ostentando le loro origini italiane: gli abiti (che si tratti di alta moda o ready to wear) riportano colori accesi e vibranti, ma anche fantasie floreali o fruttate, così come le righe tipiche dei marinai; le modelle sorridono e giocano tra loro, con uno spirito che più italiano non si può, accompagnate da musiche tradizionali delle varie regioni. Alcuni parlano di esagerazione, di cliché, eppure tutta questa italianità ha conquistato il pubblico e gli addetti ai lavori, tanto che l’ultima sfilata Alta Moda è stata intitolata Cartoline dell’Italia ed era come un viaggio immaginario, nelle più belle località di mare. Sulle gonne in stile anni ’50 e gli abiti a tubino anni ‘60 si mescolavano souvenir di Capri, Firenze e Roma per una sfilata tecnologica, trasmessa in diretta streaming nel periodo post-lockdown.

Dior a Lecce

Arriviamo ad una delle ultime (in ordine cronologico) sfilate di moda che hanno avuto come sfondo le città italiane. Maria Grazia Chiuri ha, infatti, portato la maison francese a Lecce per presentare la sfilata Cruise 2021. La location scelta è stata Piazza del Duomo, allestita per l’occasione con le classiche luminarie delle feste patronali. Le modelle, invece, hanno sfilato accompagnate da ballerini e orchestra della Notte della Taranta. L’allure di Dior si fonde con quel tocco salentino tanto caro agli italiani, e la direttrice creativa di Dior da forma ad una donna aggraziata, consapevole del proprio ruolo, borghese e parigina (proprio come la volava monsieur Dior), ma con quel tocco di manualità pugliese che rende tutto liberatorio e vivificante, come la pizzica che accompagna tutto lo spettacolo. E tra le tante proposte della passerella, salta immediatamente all’occhio il semplice e tradizionale copricapo indossato dalle modelle: il fazzoletto. Non un foulard in seta ma un fazzoletto contadino, indossato dalle nostre nonne e caratteristico anche della pizzica pugliese. Questo accessorio così tradizionale con Dior diventa un simbolo di riscatto per le donne: realizzati in macramè bianco e nero, i fazzoletti vengono abbinati sia ad abiti in stile tradizionale che a outfit più contemporanei, e persino ai pantaloni e al denim.

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Fendi a Roma

Un’altra maison che ha sempre rimarcato il suo legame con l’Italia e con Roma è Fendi. La casa di moda è nata quasi un secolo fa nel cuore di Roma e, nonostante il tempo che passa o i cambiamenti societari, mantiene il suo indissolubile legame con la Capitale. Nel 2016 e nel 2019, ad esempio, le sue sfilate di haute couture si sono tenute proprio a Roma: nel luglio 2016 la collezione Alta Moda è stata presentata nella splendida cornice della Fontana di Trevi, restaurata poco tempo prima proprio grazie ad un intervento di Fendi; invece, nel 2019 Silvia Venturini Fendi (da sola al timone dell’azienda dopo la scomparsa di Karl Lagerfeld) ha portato la sua haute couture sul Colle Palatino con un evento che segnava un nuovo inizio per il brand e al contempo omaggiava la sua romanità.

Gucci a Roma

Attesissimo evento del 2019, la sfilata della collezione Cruise 2020 di Gucci a Roma è stato un evento spettacolare, che ha celebrato la città di Roma, la maison dalla doppia G e la libertà, e che ha unito creatività e impegno sociale. La passerella era al buio con gli abiti illuminati solo dalle torce del pubblico, proprio come fanno gli archeologi. A sfilare c’erano toghe drappeggiate, ma anche paillettes e frange in pieno stile anni Settanta. L’estetica di Gucci si fonde con la storia antica e il vintage rivisitato, non dimenticando l’ormai onnipresente no-gender e l’esagerazione in pieno stile camp. Una collezione disordinata, un vero e proprio baccanale che però in qualche modo riesce nell’intento di celebrare la grandezza di Roma e la libertà di fare ed essere ciò che vogliamo.

Valentino e le mirabiliae di Roma

Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli, in occasione della sfilata Valentino Haute Couture Autunno/Inverno 2015 che hanno voluto far svolgere a Roma, hanno organizzato una mostra diffusa della Roma nascosta e l’hanno inserita in una tre giorni intitolata Mirabilia Romae, che comprendeva appunto la mostra diffusa, la sfilata, l’inaugurazione di un nuovo negozio in piazza di Spagna e la presentazione di un libro, dal titolo omonimo. Negli abiti c’era tutto l’incanto, l’eleganza e la femminilità tipica di Valentino, declinata in nero, rosso e oro, con tessuti di pregio, pizzi, ricami, piume e trasparenze, per arrivare poi ai sandali alla schiava, alle corone d’alloro dorate e ai preziosi gioielli, che riportavano alla luce tutta la maestosità dell’antica Roma.

Raffaella Celentano