sfilata di moda
03 Maggio 2018   •   Anita Atzori

Sfilata di moda: i 10 momenti più indimenticabili della moda italiana

«Una sfilata di moda che cambia la vita. I 10 momenti più memorabili della moda italiana tra colpi di scena e lotte sociali.»

La moda italiana è sempre stata un sogno per tutti, dalle passerelle al mondo dei sogni il passo è davvero corto. Chiunque almeno una volta nella vita avrà desiderato essere vicino a quella passerella, guardare con ammirazione delle gambe chilometriche e viaggiare con la mente dietro abiti che non sono solo stoffa, ma veri e propri capolavori. Così, come tutte le arti che si rispettino, anche la moda italiana ha fatto la storia. Se la sfilata di moda è sempre stata un evento mondano, di successo e organizzato nei minimi dettagli, anche i suoi stilisti non son stati da meno. C’è chi concepisce una collezione come un’evoluzione della specie, e pertanto la progetta ad hoc, come il party dell’anno o la ricorrenza per eccellenza; e poi c’è chi la considera un momento di riflessione, di pace interiore e glorificazione di un ideale alto e per questo sublime. Ma anche nella sfilata di moda ci sono piccoli attimi di vita che non scorderemo mai, momenti indimenticabili che hanno tenuto incollati allo schermo migliaia di volti italiani, e non solo. Così l’obiettivo di oggi è quello di riportarvi al passato e farvi ripercorrere i 10 momenti più memorabili della moda italiana.

1. Il tributo a Gianni Versace

Solitamente la moda fa sorridere, ma delle volte è anche malinconica. Così deve aver pensato Donatella Versace quando nella sfilata P/E 2018 ha deciso di rendere omaggio al mostro sacro della moda italiana Gianni Versace. Suo fratello, assassinato vent’anni fa nella lussuosa villa di Miami, ha lasciato tracce indelebili nell’haute-couture italiana e non solo. Tutti se lo ricordano con le favolose camicie a stampa della maison, che solo lui ha saputo indossare in qualsiasi occasione senza essere mai fuori luogo. Naomi Campbell, Carla Bruni, Claudia Schiffer, Cindy Crawford ed Helena Christensen per omaggiare il Re della moda hanno sfilato in passerella come ai vecchi tempi. Modelle di punta degli anni ’90 hanno reso questo evento celebre e spettacolare, sfoggiando dei corpi statuari con addosso abiti metallici da mille e una notte.

2. Il camouflage che diventa lusso

Correva l’anno 1995 quando l’inimitabile Valentino decise di partecipare alla settimana della moda parigina con una collezione davvero interessante e dai tratti originali. Si perché la novità fu l’introduzione della stampa camouflage nei vestiti da sera, ancora concepiti come abiti dalla stoffa preziosa e dal colore prevalentemente a tinta unita. Inutile dire che questo colpo di scena fu un successo, ancora oggi gli amanti della moda e del vintage lo ricordano con estremo piacere.

3. I 40 anni di Giorgio Armani

La collezione P/E 2016 è stata per tutti un ritorno alla bellezza. Molti, per le sue innovazioni, l’hanno definito lo Steve Jobs della moda: è il caso della giacca destrutturata degli anni ’70 e quella femminilità contenuta che anno dopo anno si ripropone senza alcuna paura d’essere noiosa. Nel 2016, anno di celebrazione dei suoi 40 anni di attività all’interno della moda, Mr. Armani manda in tilt il pubblico con una collezione ispirata all’Audrey Hepburn dei tempi moderni. Bianco, blu, rosso e nero sono i protagonisti della sfilata di moda, che assieme a mille pietre colorate e dettagli “vedo non vedo”, hanno ricordato il contributo di questo stilista piacentino venuto dal niente e ormai diventato il simbolo per eccellenza della moda in Italia. Purezza, rigore e leggerezza sono le parole d’ordine in questi 40 anni fatti di amore ed estrema creatività.

4. In crociera con Giambattista Valli

Insomma non una vacanza come tante altre, ma una vera e propria crociera a 5 stelle. Così Giambattista Valli nell’A/I 2014 ha pensato la sua collezione. Tema indiscusso di questa sfilata di moda sono sicuramente le righe, mai utilizzate nell’haute couture ed ora apprezzate da tutto il pubblico parigino.

5. Laura Biagiotti Forever

Anche se Lavinia Biagiotti si era già fatta riconoscere nel mondo della moda come talento di spicco e fashion designer eccellente, nessuno riesce a dimenticare la madre Laura (scopri in questo articolo di più sulla morte di Laura Biagiotti). Colei che ha fatto della signorilità un punto a suo favore e del bon-ton una pratica quotidiana. E anche per la P/E 2018 si è pensato a lei, a come omaggiarla e a come ricordarla in quest’epoca dove l’eleganza diventa fuggente e la volgarità rimane dietro l’angolo. Laura Biagiotti Forever era lo slogan presente nelle pareti, e catturava l’attenzione mentre le donne della moda, poco avvezze ai sentimentalismi, cercavano di nascondere quelle lacrime amare. Una collezione nostalgica ma piena di nuovi orizzonti, dove il country garden si incontra col golf, e le fantastiche t-shirt polo diventano eleganti e adatte ad un evento mondano.

6. La mamma è sempre la mamma

Dolce & Gabbana volevano stupire e in fin dei conti ce l’hanno fatta. Per l’A/I 2015-16 i due stilisti di origini siciliane dedicano la straordinaria collezione ad una protagonista d’eccezione: la mamma. Pubblico in lacrime e tante pseudo mamme coi loro bambini sfilano in passerella portando gioia e soddisfazione a ritmo di W la mamma, canzone di Edoardo Bennato e colonna sonora dell’evento. Altra novità della sfilata di moda l’entrata di Bianca Balti che proprio per l’occasione portava in grembo la sua seconda figlia. Straordinari pizzi e preziosissimi ricami riportano in auge romantiche rose dai colori sgargianti e dall’aria giovane. Le scarpe congelano meravigliosi segreti beauty, e le borse raffigurano disegni infantili fatti da chi nella famiglia ci vede la vita.

7. Un cappello rosa per combattere

Tante volte la sfilata di moda si è mostrata un valido aiuto in favore delle lotte sociali e delle proteste animaliste, ma stavolta è stata più originale che mai. Così non molto tempo fa Missoni decide di scendere in campo con un cappellino rosa contro le discriminazioni, rivendicando i diritti umani delle donne e delle minoranze. Tutto questo accade per la sfilata A/I 2017-18, dove le modelle e gli invitati, compresi ospiti e stampa, si trovano a dover fare i conti con un cappellino rosa adagiato sul loro posto a sedere; un modello con le orecchie, come quelli indossati alla marcia rosa che ha riempito le strade di Washington, dopo l’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca. Un simbolo di protesta, ma anche un messaggio di pace per chi ha visto in questa sfilata di moda non solo vestiti, ma vere e proprie ideologie di uguaglianza e rispetto per il prossimo.

8. Quando la moda ci rappresenta

Voleva parlare proprio a tutti Max Mara in questa passata Milano Fashion Week. Voleva dimostrare che vestirsi in tinta unita non è mai stato così tanto fashion come ora, ma voleva anche dire che tutte, ma proprio tutte, possono essere alla moda pur essendo diverse. Vestirsi completamente di nero, marrone, grigio o rosso non significa essere monotone, ma al contrario eleganti più che mai. Colpo di scena in questa sfilata di moda, l’entrata in passerella di Alima Haden, la modella musulmana che con lo hijab ha stregato tutti. Bellezza, fascino e sguardo sensuale hanno catturato la vista di tutti coloro che non credevano nella femminilità a capo coperto. Un modo come un altro per dire che essere donne è questione di stile, ma sopratutto di testa!

9. Prada dice No al razzismo

A 23 anni dall’entrata in passerella di Naomi Campell per Prada, arriva un altra modella di colore ad allietare questa sfilata di moda. Lei si chiama Anok Yai, origini sudanesi e un corpo da far paura. Collezione ispirata al tema della diversità, o meglio della bellezza fuori dai canoni estetici. Un successo inaudito questo progetto portato in scena da Miuccia Prada e tutto il team della maison. Ma non è stata l’unica modella di colore in queste passerelle della Milano Fashion Week, insieme a lei Oumie Jammeh, originaria del Gambia e definita letteralmente la rivelazione di questa P/E 2017-18; Versace, Valentino, Miu Miu e Givenchy sono solo alcuni dei nomi per i quali la ragazza ha sfilato.

 

10. Il  No alle pellicce

Molti importanti brand della moda italiana come Gucci e Giorgio Armani dalla P/E 2018 hanno detto no all’uso di pellicce nelle loro collezioni. Già Mr. Armani nella sfilata di moda A/I 2016-17 aveva dichiarato come l’avanzamento tecnologico proponesse valide alternative in campo di stile, per evitare il ricorso a pratiche crudeli che coinvolgessero l’uso della pelliccia nelle collezioni. Una svolta di non poco conto a cui dal 2016 hanno aderito numerosi colossi della moda italiana e non solo, segno che qualcosa sta cambiando, o forse che anche la moda sta diventando più responsabile.

Anita Atzori