settore moda
27 Febbraio 2019   •   Snap Italy

Settore moda: il Made in Italy e un business da difendere

«I dati relativi al 2018 confermano la crescita esponenziale del Made in Italy nel settore moda, in grado di generare nell’anno solare un fatturato di circa 50 miliardi di euro. Scopriamo numeri e problematiche di un business davvero imponente.»

La crescita del Made in Italy, per quanto concerne il settore moda, è costante e impetuosa. Solo lo scorso anno, stando a quanto elaborato dalla Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi e Promos Italia su dati Istat, l’export dei prodotti italiani è cresciuto del 2,3%. Per la precisione +4,5% per le borse, +6,1% per le maglie, +11,3% per tappeti e moquette. Un business che solo nei primi 9 mesi del 2018 ha raggiunto un valore di circa 39 miliardi di euro, addirittura 50 se si prende in considerazione tutto l’anno solare. Un boom dovuto anche alle relazioni consolidate nel corso degli anni con i nostri tre principali partner esteri: Francia, con il 10,4% del totale, Svizzera con il 9,6% e Germania con il 9,2%.

Pelletteria e calzature ancora in testa

Analizzando i dati, il 2018 è stato un anno d’oro per la pelletteria, dopo già ottimi risultati raggiunti l’anno precedente. I numeri parlano di un incremento del 10,3%, pari a circa 6,8 miliardi di euro, un record assoluto per un settore che trova in aziende come Roncato un vero e proprio esempio di azienda familiare italiana in grado di espandersi nel mercato globale, presente in oltre 100 paesi in giro per il mondo.

Da tenere d’occhio anche il settore delle calzature Made in Italy, trainato proprio dalle esportazioni: +3,7% dal 2017 al 2018 secondo quanto riporta l’Istat, con vendite pari a 143,6 milioni di euro. Anche in questo comparto l’Italia ha da sempre una grandissima tradizione, confermata anche dalla crescista sul mercato di marchi emergenti come Janet&Janet, molto attivo nella vendita online (www.janetandjanet.com) Cifre da capogiro che ben riflettono l’eccellenza della manifattura italiana nel settore moda grazie anche a un incremento delle richieste extra-EU, Cina in primis.

Settore moda Made in Italy: le problematiche

C’è però un’ombra inquietante che aleggia su questo business miliardario. Negli ultimi anni episodi di contraffazione si sono infatti verificati sempre più frequentemente, tanto da spingere il governo a introdurre delle normative atte ad arrestare il problema. I prodotti di abbigliamento nostrani, a partire dal Gennaio 2018, devono infatti esporre le etichette rigorosamente in italiano, riportando le materie prime impiegate con il massimo della trasparenza. Il rischio è incorrere in sanzioni che possono raggiungere anche i 20.000€. Ciononostante, quest’ultimo rimane tutt’oggi un meccanismo complesso da gestire, perlomeno per quanto riguarda gli e-commerce, sprovvisti di una sede fisica e quindi più facilitati ad aggirare la normativa. La strada intrapresa sembra però quello giusta, il Made in Italy può dormire sogni tranquilli, almeno per ora.