sacra di san michele
04 Giugno 2019   •   Carolina Attanasio

Sacra di San Michele, il lato mistico del Piemonte

«National Geographic premia la Sacra di San Michele come uno dei 20 luoghi più mistici d’Europa, e provate a dargli torto. Facciamoci un salto»

Per quelli di voi che hanno letto Il nome della Rosa di Umberto Eco, la Sacra di San Michele forse non suona poi così nuova. Forse perché se ne sta lì da oltre mille anni, a giudicarci dall’alto del monte Pirchiano, a pochi chilometri da Torino. Così in alto da superare le nuvole, e guardare il mondo come se fosse una grande, infinita distesa di panna.

National Geographic ha scelto questo posto come uno dei 20 luoghi più mistici d’Europa, e a ragion veduta: orgoglio di ogni piemontese, la Sacra di San Michele ha una storia che si perde nel tempo, ed è meta ininterrotta di pellegrinaggi dall’anno Mille.

La Sacra di San Michele

A vederla a distanza, vi chiedete come è umanamente possibile costruire un posto del genere. Prima dell’anno mille. A quell’altezza. Eppure sta lì, e non c’è condizione meteorologica che possa turbarla. Già candidata come Patrimonio dell’UNESCO e indicata tra le destinazioni top del 2019 da Lonely Planet, la Sacra è un luogo unico al mondo, che ha visto alternarsi pellegrini da ogni dove. Dedicata al culto dell’Arcangelo Michele, l’abbazia fa parte di un’antichissima via di pellegrinaggio che comprende il  francese Mont Saint-Michel e Monte Sant’Angelo, in Puglia. La chiesa principale dell’Abbazia, del XII secolo, ospita le spoglie della famiglia reale dei Savoia.

Arrivando a piedi e godendosi l’immensità del paesaggio circostante, quello che colpisce subito l’occhio è l’imponenza e l’altezza delle mura dell’abbazia, arroccate letteralmente verso il cielo, a fronte di uno spazio orizzontale all’apparenza così ristretto. All’interno, lo Scalone dei Morti porta già nel nome la giusta inquietudine e maestosità, trattandosi di una scala che poggia su un pilastro di 18 metri che sostiene l’intero pavimento della chiesa al piano di sopra. La nicchia dello scalone ha ospitato gli scheletri di alcuni monaci, da cui il suo nome. Al termine della scala, la Porta dello Zodiaco porta scolpiti nel suo stipite i dodici segni zodiacali e le costellazioni.

Il pezzo forte è certamente la Torre della Bell’Alda, che domina uno strapiombo ad altezza vertiginosa e prende il nome da una leggenda, quella di Alda, giovane di paese arrivata come pellegrina alla Sacra, per pregare contro la guerra. Sorpresa e inseguita dai soldati nemici, non avendo scampo si butta nel burrone sottostante, invocando l’aiuto di San Michele e rimanendo illesa. Illusa che la preghiera possa realizzarsi ancora, si butta una seconda volta per sfidare l’incredulità dei paesani, ma muore dove prima aveva trovato salvezza.

La Sacra di San Michele ospita anche le sale di Casa Savoia, legata a questo posto dal 1800. Le sale e gli appartamenti reali sono visitabili durante le visite speciali del primo sabato del mese, quando è possibile vedere anche il Museo del quotidiano, che accoglie antichi strumenti e oggetti di uso comune.

La Val di Susa

Visitando la Sacra di San Michele siete in piena Val di Susa, e le meraviglie non finiscono certo qui. Si tratta di una delle maggiori valli del Piemonte, stupenda 365 giorni l’anno, visitabile da chiunque e attrezzata per tutte le età ed esigenze, dagli sportivi a chi cerca puro e semplice relax. Alla Sacra si accompagnano castelli e fortificazioni, sparsi per la valle, che contribuiscono ad aumentare il misticismo di questo posto. Scopritela a piedi, in bici, in arrampicata o sulle vie ferrate, spettacolari percorsi di scoperta naturale.

Prodotti tipici

Siete in montagna, farete il bagno in salumi e formaggi, ovviamente. Non dimenticate il miele ai fiori d’alta quota al marrone, prodotto già in epoca romana. Fatevi trattare per bene in uno dei tanti agriturismi della zona, dove spesso avrete la fortuna di assaggiare piatti di una tradizione persa nel tempo, rivisitati con un tocco di modernità.

Carolina Attanasio