RoMaison
30 Ottobre 2020   •   Raffaella Celentano

RoMaison: a Roma una mostra celebra moda italiana e cinema

«Roma è ancora una volta capitale della moda, grazie alla mostra RoMaison 2020 appena inaugurata al Museo dell’Ara Pacis»

Roma città dell’arte, del cinema e della moda. Ormai in secondo piano rispetto alla più cosmopolita Milano, la nostra capitale ha comunque un legame molto forte con la moda e il costume, soprattutto quando si parla di alta moda e di costumi cine-teatrali. Ecco perché proprio a Roma, e più precisamente al Museo dell’Ara Pacis, il 23 ottobre è stata inaugurata la mostra RoMaison, dedicata alle più prestigiose sartorie di Costume romane, tra tradizione e sperimentazione. Una grande mostra dedicata alle più prestigiose sartorie di Costume romane curata dalla storica e critica della moda Clara Tosi Pamphili, rievoca la dimensione dei laboratori atelier in cui si può conoscere da vicino l’aspetto creativo e di ricerca, le tecniche uniche e il savoir faire italiano ed entrare in contatto con gli archivi privati e le collezioni delle sartorie.

Annamode, Costumi d’arte – Peruzzi, Farani, Pieroni, Tirelli, luoghi storici frequentati dai più grandi nomi del cinema ma anche da molti stilisti e couturier, sono i protagonisti di RoMaison, un’esposizione ricca di abiti e accessori di diverse epoche. Per la prima volta oltre ai costumi di cinema e teatro, si svela anche il ricco patrimonio, unico al mondo, di pezzi autentici dalla fine del Settecento ad oggi, raccolti con cura e passione in quasi un secolo di attività.

Un ricco percorso espositivo che riprende il modello di una sartoria, con il tavolo da lavoro e il salotto di prova, senza trascurare un’area per la “sfilata”. Il viaggio inizia in un lontano passato grazie alle collezioni storiche di proprietà delle sartorie. Ci sono creazioni ottocentesche di Charles Frederick Worth e quelle novecentesche di Maria Monaci Gallenga, oltre che gli abiti di Madame Gres, Schubert e Zecca. E non mancano i grandi nomi internazionali come Dior, Balenciaga, Yves Saint Laurent e Gianni Versace. Ma il cuore di RoMaison è sicuramente il rapporto tra moda e costumi di scena. Le creazioni degli stilisti si affiancano a quelle dei costumisti, in un percorso che si snoda attraverso figure celebri e capi iconici: ci sono i costumi di Elizabeth Taylor per Cleopatra, quelli di Jane Fonda in Barbarella, e quelli del Satyricon di Fellini. Abbiamo poi Il Conformista e L’Ultimo Imperatore di Bernardo Bertolucci, ma anche Salò di Pasolini, fino a Miss Marx e a serie tv di successo come Penny Dreadful. Ci sono, ancora, le creazioni di Pescucci, Canonero, Atwood, Squarciapino, Donati, Tosi, Catini Parrini e Torella. Menzione speciale per una parure con ametiste, diamanti e quarzi firmata Bulgari e appartenuta a Silvana Mangano. Il rapporto tra Moda e Costume “meravigliosamente ambiguo, in una dimensione parallela di ispirazione reciproca soprattutto a Roma”, come scrive la curatrice nel testo che introduce alla mostra, è il filo sotteso a questo insieme eterogeneo di storie affascinanti, che si snodano per oltre un secolo, dalla nascita di Cinecittà nel 1937, alle prime produzioni internazionali girate negli studi romani, come il “Principe delle Volpi” del 1949, dalla stagione dorata del cinema italiano, ad oggi.

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La moda, il cinema e l’artigianato… Sono le arti che hanno fatto (e continuano a fare) grande Roma, anche se a volte ce ne dimentichiamo. Dopotutto, come già scritto in precedenza, agli occhi del mondo è Milano la capitale della mode italiana. Eppure Roma (città natale di tante maison) continua ad avere quel legame particolare con l’alta moda, la storia del costume e il cinema, tanto che più volte si è parlato di inaugurare un museo della moda proprio nella Città Eterna.

Al momento si tratta di un progetto, o meglio del desiderio di molti (esperti e appassionati), ma con l’ausilio delle istituzioni, sempre più interessate alla salvaguardia del nostro patrimonio artistico e culturale, magari nei prossimi anni anche i romani potranno godere di un museo delle moda come già accade in molte città del mondo. Per il momento dovremmo “accontentarci” (si fa per dire, ovviamente) della mostra RoMaison, all’Ara Pacis fino al 29 novembre.

Raffaella Celentano