pittori toscani
02 Marzo 2020   •   Sara Giannessi

Pittori toscani: Modigliani e la tradizione dei Macchiaioli

«La pittura in Toscana vanta una grande tradizione, e molti altri pittori toscani l’hanno arricchita: basti pensare ai tesori conservati agli Uffizi. L’anno scorso, poi, è stato il 500esimo anniversario dalla morte di Leonardo da Vinci, mentre quest’anno sarà lo della morte di Raffaello Sanzio. Ma un altro periodo fiorente per la pittura toscana è quello a cavallo tra il XIX e il XX secolo.»

Per fortuna la pittura toscana non si ferma al Rinascimento. Non bisogna dimenticare infatti che la Toscana ha continuato a essere un importante polo culturale durante i secoli, formando pittori e artisti toscani di primissimo piano. Lo dimostra in primis Manzoni che risciacqua i panni in Arno, ma anche l’opera di Mascagni, alla letteratura di Vasco Pratolini. In particolare, i Macchiaioli prima e Modigliani poi sono artisti che hanno dato lustro alla pittura Toscana contemporanea e che si sono fatti conoscere in tutto il mondo, soprattutto a Parigi.

Artisti a Parigi

Pittori toscani: tutto quello che c’è da sapere sui Macchiaioli

Infatti quando a in Francia l’Impressionismo era ancora ben lungi dal nascere, in Italia, in Toscana in particolare si stava sviluppando il movimento dei Macchiaioli. Questo movimento partiva dall’assunto che fosse la luce, e non la forma a definire gli oggetti. La sintonia con l’Impressionismo è innegabile. C’è anche chi sostiene che senza i Macchiaioli l’Impressionismo non si sarebbe mai sviluppato. Anche se i Macchiaioli non avevano raggiunto un’importante punto dell’Impressionismo, ossia la pittura en plein air.

Il termine “macchiaioli” deriva appunto dalle macchie di colore con cui i pittori dipingevano i loro soggetti. Fu usato per la prima volta, come spesso accade, in modo dispregiativo, e adottato poi quasi per ripicca. I Macchiaioli prediligevano rappresentare soprattutto i paesaggi della maremma toscana, immersi in una luce pervadente che si sposava bene con la loro ricerca. I maggiori esponenti di questa scuola Giovanni Fattori e Telemaco Signorini. Del primo si ricorda La rotonda dei bagni Palmieri, opera dalle dimensioni assai ridotte che rappresenta il lungomare di Livorno.

La rotonda dei Bagni Palmieri, GIovanni Fattori

Modigliani a Livorno e Parigi

Livorno è co-protagonista di un altro importante momento della pittura toscana. La città ha infatti dato i natali a Amedeo Modigliani, di cui quest’anno ricorre il centenario della morte. Per l’occasione la città ha ospitato una mostra, terminata il 16 febbraio, che raccoglieva i capolavori di due collezioni. A realizzare le due collezioni furono due contemporanei di Modigliani che l’avevano conosciuto personalmente, frequentando il gruppo di artisti parigini di Montparnasse. Di questo gruppo di artisti sono state ospitate infatti diverse opere anche alla mostra livornese Inoltre, un capitolo interessante del libro di Corrado Augias, I segreti di Parigi, è dedicato a rue di Montparnasse e alla vita artistica ma tormentata dal vizio di Modigliani.

Jeanne Hébuterne, Amedeo Modigliani

Modigliani si inserisce come un unicum nel panorama del post-impressionismo. Osservando le sue opere di può vedere come la lezione impressionistica, di Cezanne, Lautrec e Gaugin, sia stata appresa e superata, per tornare verso un’arte più primitiva, più vicina alla magia quasi surreale dei soggetti. E i soggetti preferiti di Modigliani furono i ritratti le donne, dal volto e collo allungato, immobili per catturarne le caratteristiche che le rendono davvero peculiari. L’arte più vicina a noi è a volte quella che conosciamo di meno e che forse comprendiamo di meno anche, ma può rivelarsi spesso quella che più ci aiuta a rappresentare e a capire il mondo che viviamo.

Sara Giannessi