Piero Codia
29 Settembre 2017   •   Snap Italy

Piero Codia: “Con il nuoto posso superare i miei limiti”

«Ai recenti Mondiali di Budapest sono riuscito a migliorare il record italiano assoluto, che già mi apparteneva dal 2016, arrivando a nuotare sui 51 secondi netti. Sinceramente non me lo aspettavo, è stata una gara bellissima.» – Piero Codia

Questa settimana la nostra rubrica di sport (qui l’ultimo appuntamento) ospita un’altra eccellenza del nuoto italiano. Parliamo di Piero Codia (profilo Instagram), primatista italiano nei 50 m farfalla con il tempo di 23”21, e nei 100 m farfalla con il tempo di 51”09. La sua tenacia, unita alla forte determinazione, lo hanno portato a partecipare a competizioni di calibro internazionale, ottenendo buoni risultati. Basti pensare alle Olimpiadi di Rio dello scorso anno o ai più recenti Mondiali di Budapest. Piero Codia è anche un ragazzo semplice, con tutte le passioni che può avere un ventisettenne, un amore smisurato per il nuoto e tanta voglia di fare bene.

Ecco cosa ci ha raccontato.

Piero Codia

 

Piero, cosa vuol dire per te nuotare?
Il mio percorso è iniziato come quello di tanti altri bambini, da piccolo, quando avevo più o meno 5 anni, portato in piscina da mamma e papà, sull’esempio di mia sorella più grande. Poi il nuoto è diventato parte di me; è la cosa che più mi piace perché mi permette di confrontarmi con gli altri avversari e di superare i miei limiti.

Tre aggettivi che non possono mancare ad un buon nuotatore.
Tenace, volenteroso, caparbio.

Sei ancora giovane, ma cambieresti qualcosa del tuo percorso svolto finora?
No, non cambierei niente di quello che ho fatto fino adesso.

La tua specialità è la farfalla. Perché proprio questo stile?
In realtà ho cominciato come dorsista. Solamente dopo i vent’anni ho iniziato a nuotare a delfino seriamente, grazie al mio allenatore che per fortuna “ci aveva visto bene”.

Sei di Trieste ma ormai dal 2008 sei nella CC Aniene. Ti manca la tua città?
La mia città mi manca sempre, appena posso almeno una volta al mese ci torno un paio di giorni. Purtroppo non sono mai riuscito a dimenticare la mia vera “casa”, quella dove sono nato e cresciuto.

Piero Codia

Due parole da Piero Codia per il suo allenatore, Sandro D’Alessandro.
Sandro è la persona che, dopo i miei genitori, mi ha visto crescere sia come persona che come atleta. Ci capiamo senza dire troppe parole, siamo simili su molti aspetti ed è proprio questo che rende il nostro rapporto speciale. Devo a lui tutto quello che ho fatto fino a oggi.

Sei primatista italiano nei 50 m farfalla e, ai mondiali di Budapest, lo sei diventato anche nei 100 m farfalla, battendo nomi importanti del nuoto internazionale. Raccontaci com’è andata.
Ai recenti Mondiali di Budapest sono riuscito a migliorare il record italiano assoluto, che già mi apparteneva dal 2016, arrivando a nuotare sui 51 secondi netti. Sinceramente non me lo aspettavo, è stata una gara bellissima sia la mattina, dove ho gareggiato vicino al fenomeno americano (Caeleb Dressel, ndr), sia al pomeriggio dove avevo il primo tempo di qualificazione in corsia centrale. Purtroppo nel pomeriggio non è andata come speravo ma rimane comunque un’esperienza positiva.

Tra tutte le competizioni internazionali e non a cui hai partecipato, quale ti è rimasta più nel cuore? E perché?
Probabilmente la prima convocazione in nazionale, ma sicuramente gareggiare alle Olimpiadi di Rio 2016 è quella che rimane in cima alla lista. I Giochi ci sono una volta ogni 4 anni e anche se per assurdo la gara è la stessa che hai fatto centinaia di volte nella tua vita, lì, in quel contesto, è completamente differente.

Hai avuto modo di scontrarti con campioni mondiali. C’è qualcuno che stimi particolarmente? 
Scontato dirlo ma Michael Phelps (FB) rimane il mio punto di riferimento per tutto quello che ha fatto prima di ritirarsi e probabilmente non ci sarà più nessuno come lui.

Pensi che in Italia il nuoto sia uno sport forte, incoraggiato, gestito bene?
Penso che il nuoto in Italia sia migliorato molto negli ultimi anni in tutti gli aspetti. Purtroppo non è incoraggiato tanto come altri, ma da sport minore che era, sta crescendo moltissimo anno dopo anno.

Hai girato tante piscine. La tua preferita?
La mia piscina preferita è il Foro Italico a Roma, è unica.

Fuori dalla vasca, Piero Codia che ragazzo è? 
Sono un ragazzo semplice, tranquillo, a cui piace stare con gli amici ma anche da solo. Seguo le mie passioni. Mi piace la cucina casereccia e il mio piatto preferito sono gli spaghetti con gli scampi. E poi ho un’altra grande passione oltre al nuoto che è il motociclismo. Seguo sempre il mio idolo, Valentino Rossi.

Piero Codia

Tornando al nuoto, quali sono i tuoi prossimi obiettivi? Per cosa ti stai preparando?
Quest’anno a dicembre ci saranno i Campionati Europei in vasca corta (25m) dove sono già qualificato, mentre nel 2018 ci sarà l’appuntamento stagionale più importante, i Campionati Europei di Glascow in vasca lunga (50m) .

Ti piacerebbe, in un ipotetico futuro, fare l’allenatore? 
Ad essere sincero non ci ho mai pensato, anche perché ritengo che il ruolo dell’allenatore sia molto diverso da quello dell’atleta. A volte non basta la sola esperienza di un’atleta per saper fare bene l’allenatore.

Foto: https://www.instagram.com/pierocodi/

Chiara Rocca