parchi nazionali italiani
22 Maggio 2018   •   Carolina Attanasio

Parchi Nazionali italiani: 5 mete da non perdere questa primavera

«Quanti parchi nazionali italiani conoscete? Troppo pochi. Per fortuna ci siamo noi che vi ricordiamo sempre cosa vi state perdendo, nel nostro Paese delle meraviglie. Top five dei più suggestivi»

Fuggite, sciocchi, prima che l’estate ci inghiotta nel caldo afoso della città, approfittate della primavera per ritrovare lo zen nei Parchi nazionali italiani, una miriade di polmoni verdi sparsi per la penisola, per tutte le necessità. Mare, montagna, collina, pianura, palude, cosa vi serve? L’Italia ce l’ha. Dai microclimi irripetibili alla flora rarissima, dai paesaggi mozzafiato ai percorsi che sembrano fatti apposta per farvi ritrovare la pace interiore, i Parchi nazionali italiani sono una ricchezza inestimabile del territorio e una continua scoperta naturalistica. Potevamo esimerci da una top five? Giammai, eccovi serviti.

Parco Nazionale dell’Alta Murgia

Dici Murgia, dici Puglia. Lì dove nasce una delle specie di cavalli più bella mai esistita, i murgesi, la natura lavora incessantemente da millenni, plasmando il territorio, erodendolo, dandogli forme sempre nuove e meravigliose. Tra i più bei parchi nazionali italiani, l’Alta Murgia si estende da Gravina di Puglia fino a Matera e il Bradano, scorrendo fino ad Altamura, dove non potete perdervi le spettacolari doline carsiche del Pullicchio e del Pulo, gole che vanno dai 70 ai 100 metri di profondità. Qui la terra mostra le proprie ferite per permettervi di dare uno sguardo direttamente sotto la sua pelle. Fauna e flora non mancano, ma quest’area si caratterizza soprattuto per il suo fascino e l’atmosfera da Signore degli Anelli che i suoi paesaggii ventosi e brulli, in certi punti, riescono a rievocare.

Curiosità: qualche miliardo di anni fa qui si aggiravano ben cinque specie di dinosauri diverse. Non garantisco che riusciate ancora a incrociarne qualcuno, ma la curiosità val bene una visita, no?

Parco Nazionale dell’Asinara

Sardi siamo. Lunga e stretta, come se qualcuno l’avesse stiracchiata da nord verso sud, l’Asinara è un paradiso naturale selvaggio e straordinario. Proprio il fatto che sia orientata da nord verso sud fa in modo che, lungo le sue coste, si sviluppi una flora molto variegata. Qui i segni della civiltà si perdono nella notte dei tempi, la presenza umana si fa notare fin dal neolitico e la natura ha potuto preservasi grazie una serie di eventi morfologici che hanno dato a questo lembo di terra il simpaticissimo nome di Isola del Diavolo. Come non annoverare tra i più bei Parchi nazionali d’Italia questo gioiello incontaminato? Da percorrere a cavallo, in bici, facendo trekking, in modo da scoprire lentamente ogni segreto di questa terra, habitat marino di inestimabile valore e  paradiso fatto di calette, insenature e spiagge dal fascino indescrivibile.

Curiosità: sull’Asinara è presente un ossario del 1936, contenente le ossa di oltre settemila austroungarici, che qui furono deportati durante la Guerra Mondiale. L’isola è stata per lungo tempo carcere di massima sicurezza di alcuni dei più famigerati boss e malavitosi italiani.

Parco Nazionale del Vesuvio

Vir’o mare quant’è bello, e da qui la vista di certo non vi manca. Prima di essere uno straordinario punto panoramico sulle bellezze della Campania Felix, è certamente uno dei più bei parchi nazionali italiani per l’altissimo interesse geologico dell’area in cui è racchiuso. Il Parco è stato istituito proprio per salvaguardare i valori del territorio, nella loro particolare bellezza, che incute sempre un po’ di timore, vero, ma è anche un patrimonio da difendere, per il suo valore scientifico. Il terreno vulcanico è fonte di proliferazione per una produzione agricola dai sapori inconfondibili e intensi.

Curiosità: a un passo da Napoli, credenze e leggende sul Vesuvio si sprecano. La più famosa riguarda, ovviamente, San Gennaro, che fu portato in processione col volto rivolto verso il Vesuvio durante l’eruzione del 1631 e pare che proprio il Santo riuscì a placare la furia inarrestabile del vulcano.

Parco Nazionale del Circeo

Regno incontrastato della biodiversità e dei biomi, ossia piante e animali che coesistono grazie a una specificità di fattori ambientali, il Circeo è uno dei parchi nazionali italiani più affascinanti, non solo per lo splendido mare di Sabaudia e di tutta la costa circostante, ma anche per la ricchezza delle specie che popolano quest’area. Soli 84 km quadrati per uno dei parchi più piccoli d’Italia, tanto limitato nell’estensione quanto ricco nella varietà di flora e fauna, dalle aree boschive al sottobosco, passando dalla palude alla spiaggia.

Curiosità: uno degli itinerari più belli è legato all’archeologia, attraversa varie grotte, tra cui quella di  Neanderthal, dove è stato ritrovato un teschio di homo neanderthalensis.

Parco Nazionale dello Stelvio

Lo Stelvio è il più grande dei parchi nazionali italiani storici, parte dal cuore delle Alpi centrali e scivola morbido su vallate e praterie che il tempo e la storia hanno modellato, grazie all’azione dei ghiacci del massiccio dell’Ortles Cevedale. Sullo Stelvio tutto è amplificato, il verde dei prati è più verde, il blu dei laghi è quasi finto per quanto è denso, i ghiacciai si stagliano in tutta la loro magnificenza. Fare trekking da queste parti è un piacere per l’anima.

Curiosità: sul passo dello Stelvio si trova una delle strade più belle d’Italia, la Statale 38, una roba da togliere il fiato comunque la si percorra, in auto, in bici (frotte di ciclisti macinano chilometri apposta per poter percorrere le sue curve panoramiche).

Carolina Attanasio