Palazzo Braschi
12 Novembre 2018   •   Snap Italy

Palazzo Braschi: il Sorpasso, quando l’Italia si mise a correre

«A Roma, all’interno di Palazzo Braschi, fino al 3 Febbraio sarà possibile godere della bellezza di una mostra dedicata all’Italia e agli italiani.»

A Roma è stata da poco inaugurata una nuova mostra: Palazzo Braschi farà da cornice ad un vero e proprio ritratto dell’Italia e degli italiani, con centosessanta scatti tra video istallazione e documentari dal titolo Il Sorpasso. Quando l’Italia si mise a correre, 1946-1961. Questo evento ci racconterà da dove veniamo e soprattutto ci aiuterà a capire dove ancora possiamo andare.

Una mostra davvero imperdibile, anche se gran parte della scena sarà rubata dal bellissimo Museo di Roma a Palazzo Braschi. Tuttavia, andando a vedere le foto, non dobbiamo dimenticare che il vero punto da cogliere è quello della nostra storia: dalla dura ricostruzione del paese dopo la devastazione della seconda guerra mondiale al clamoroso boom economico degli anni ’60, vedremo l’Italia sotto una veste differente; quindici anni in cui un paese distrutto e stremato riuscì a superare i traumi della guerra dando vita a un tumultuoso sviluppo economico, sociale e di immaginario, ammirato nel mondo intero. Un momento irripetibile, entusiasmante e contraddittorio, una storia tanto intensa da essere ancora un retaggio rilevante del nostro presente.

La storia d’Italia grazie al capolavoro di Dino Risi

Ora veniamo al nome, col titolo di questa mostra a Palazzo Braschi che richiama Il sorpasso, film diventato icona di un’epoca, diretto da Dino Risi nel 1962 con un giovanissimo Vittorio Gassman tra i protagonisti. La pellicola, di fatto, è una sintesi memorabile del viaggio compiuto dall’Italia nel tempo, è il racconto straordinario per immagini di un paese nel momento in cui entra per sempre nella modernità. Vita politica e vita privata, le lotte del lavoro e le rivoluzioni del costume, la costruzione delle autostrade e quella dell’immaginario di cinema e TV, il cambiamento del paesaggio, delle forme, del volto di un paese come non era accaduto per secoli.

La mostra, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, co-prodotta con l’Istituto Luce-Cinecittà e organizzata in collaborazione con Zètema progetto Cultura, è curata da Enrico Menduni e Gabriele D’Autilia. Alla realizzazione hanno collaborato il Comune di Parma e il CSAC Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma. Suddivisa in dieci sezioni tematiche, la mostra a Palazzo Braschi sviluppa un affascinante “doppio sguardo”, affiancando alla visione ottimistica della ricostruzione del paese, avviato verso il boom economico, lo sguardo spesso critico dei fotografi indipendenti, che di quell’esplosione osservano contraddizioni, finzioni e perdite.

Le immagini dell’epoca provengono da straordinari archivi e rappresentano un ritratto collettivo dell’Italia, con le sue speranze, le sue conquiste e i suoi progressi, senza nascondere i molti problemi irrisolti, le ingiustizie e le disuguaglianze. Molte di queste foto, inoltre, sono scattate dai “lavoratori dell’immagine”, professionisti dell’epoca imegnati nei settimanali illustrati. Parliamo di quegli oscuri fotografi di agenzia, capaci di rappresentare in modo vivace, acuto e preciso le molteplici realtà del paese. Artisti spesso anonimi, artefici di un’arte dello sguardo che la mostra invita a osservare come a una vera scoperta.

Programma e info utili

Tra i tanti scatti troviamo anche quelli di nomi del calibro di Gianni Berengo Gardin, Fulvio Roiter, Cecilia Mangini, Federico Patellani, Caio Mario Garrubba, Pepi Merisio, Wanda Wultz, Tazio Secchiaroli, Ferruccio Leiss, Romano Cagnoni, Walter Mori, Bruno Munari, Italo Insolera, Italo Zannier, e tra gli stranieri i grandi Willian Klein, Alfred Eisenstaedt, Gordon Parks.

Per concludere, vi ricordo ancora una volta che la mostra fotografica si tiene fino a Febbraio 2019, a Palazzo Braschi, in piazza di San Pantaleo 10 e Piazza Navona 2; Mostra che sarà aperta al pubblico dal martedì alla domenica dalle ore 10.00 alle 19.00 (anche se la biglietteria chiude alle 18.00).

Il costo del biglietto è di:
– € 7,00 biglietto “solo Mostra” intero;
– € 5,00 biglietto “solo Mostra” ridotto;
– € 4,00 biglietto “solo Mostra” speciale scuola ad alunno (ingresso gratuito ad un docente accompagnatore ogni 10 alunni);
– € 22,00 biglietto “solo Mostra” speciale Famiglie (2 adulti più figli al di sotto dei 18 anni);
– € 12,00 biglietto “integrato” intero per i residenti a Roma non possessori della “MIC Card”
– € 8,00 biglietto “integrato” ridotto per i residenti a Roma non possessori della “MIC Card”
– € 13,00 biglietto “integrato” intero per i non residenti a Roma
– € 9,00 biglietto “integrato” ridotto per i non residenti a Roma
Ingresso con biglietto gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente.

Argia Renda