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01 Luglio 2018   •   Carolina Attanasio

Vivere a Parma, alla scoperta della sobria meraviglia emiliana

«Vivere a Parma o vivere Parma? Entrambe, ovviamente. Perché poche ore non bastano per scoprirne tutte le meraviglie »

Vivere a Parma dev’essere proprio una gran sfiga. Che ci farete mai nella città Capitale della Cultura 2020, regno incontrastato del Crudo e del Parmigiano, un posto che annovera addirittura un Museo del cibo tra i suoi highlight? Non vedo proprio perché dovreste vivere a Parma, la città che ha dato i natali a uno misconosciuto come Giuseppe Verdi. Un posto orribile, credetemi. Ma, visto che vi vedo insistenti, nel caso in cui aveste o vorreste comprare una casa a Parma forse è il caso di darvi due dritte su questa città così strabiliante.

Vivere a Parma: cosa dovete sapere della città

Partiamo da quello che conta, i principali monumenti cittadini: la Galleria Nazionale è la casa di Leonardo Da Vinci, Guercino, Van Dyck, Erasmo da Rotterdam, Hans Hoblein, un tripudio di artisti da non perdere. La Piazza del Duomo si apre in tutta la sua bellezza, regalandovi una grande vista sulla Cattedrale di Santa Maria Assunta e il suo Battistero: è, ovviamente, la chiesa principale della città e un grandissimo esempio di stile romanico in Italia.  Il Parco Ducale è  chiamato “giardino” dalla gente del posto, un’oasi di verde e di pace nel cuore di Parma, il posto ideale per una pausa di relax, immersi nel verde e in centro città allo stesso tempo. Al Palazzo della Pilotta, costruito in principio per i duchi Farnese, trovate una vera chicca, il Teatro Farnese, una costruzione fatta interamente in legno, che poteva ospitare addirittura battaglie navali nella propria cavea, appositamente allagata. Una miniatura del Colosseo, in pratica, per il diletto di pochi.

 

Vivere a Parma: cosa fare in città

La città è stata eletta Capitale della Cultura 2020, e già solo questo dovrebbe farvi allertare le orecchie, specialmente se state pensando di andare a vivere a Parma: si prospetta un biennio pieno di progetti culturali che porteranno a un grande rinnovamento culturale, fermi restando quelli che sono i punti forti della storia e della tradizione cittadina. C’è grande attesa e curiosità per sapere dove porterà il programma degli eventi, che sta già proiettando Palermo (Capitale 2018) verso frotte di viaggiatori, e lo stesso farà con Matera il prossimo anno. Parma, last but not least, ha dato i natali a un grande, grandissimo, infinito nome della musica, Giuseppe Verdi. Proprio al compositore è dedicato un festival che si tiene ogni anno nel mese di ottobre, nella splendida cornice del Teatro Regio, uno dei più antichi e stimati d’Italia. Non c’è bisogno che siate dei grandissimi cultori di musica classica per apprezzare l’eleganza e la potenza di un festival del genere, in una location che definire d’eccezione è ampiamente riduttivo.

Vivere a Parma: cosa mangiare

Parma è Città creativa della gastronomia dall’UNESCO, mica bazzecole. Il riconoscimento è arrivato come premio per l’eccellenza da fuoriclasse delle produzioni locali, a partire dal celeberrimo  Prosciutto di Parma. Non potete dire di vivere a Parma senza conoscere il Museo del Cibo, un percorso di otto sezioni dedicato a storia, miti e leggende del salume più conosciuto d’Italia. Come vi accennavo, il Museo fa parte del network dei Musei del Cibo, una serie di percorsi pensati per raccontare la storia delle eccellenze enogastronomiche di zona, una roba che può facilmente mandare fuori di testa i deboli di cuore gastronomico. Di tortelli, tortellini e quant’altro neanche stiamo a parlarvi, siamo in Emilia Romagna, d’altronde. Per dire di vivere a Parma, del resto, non potete esimere i vostri stomaci da anolini, tagliatelle e risotti – questi ultimi più vicini alla tradizione veneto-lombarda, ma quando si va verso i confini tra regioni è normale contaminarsi, e se la contaminazione riguarda il cibo in Italia, per fortuna, stiamo in una botte di ferro. La Parmigiana di melanzane ha la sua provenienza nel nome, potete santificarla la domenica insieme alla Rosa di Parma, un arrosto di manzo accompagnato da scaglie di Parmigiano Reggiano, innaffiato dal lambrusco. Più Emilia di così non si può, dai.

Carolina Attanasio