noleggio a lungo termine
22 Settembre 2018   •   Redazione

Noleggio a lungo termine: anche ad Agosto una crescita continua

«Continua a crescere a suon di immatricolazioni il mercato delle quattro ruote, spinto al solito dal noleggio a lungo termine, tipo di investimento che viaggia a tripla velocità rispetto al resto del mercato.»

Numeri davvero positivi quelli registrati dal noleggio a lungo termine, che pure durante l’estate ha evidenziato una crescita significativa, confermandosi come settore trainante del mercato delle quattro ruote. In effetti, se il mercato dell’auto ha mostrato una crescita vicina al 10%, il noleggio a lungo termine ha sostanzialmente triplicato questi numeri, imponendo un’analisi ancora più approfondita. Del resto, tralasciando la crescita del diesel, tornato a salire dopo mesi di calo, e quella delle auto ad alimentazione alternativa, il rialzo più significativo e proprio quello del noleggio, di cui andremo a snocciolare qualche dato ancora più specifico tra pochissimo.

Noleggio a lungo termine, numeri da record

Come conferma anche Finrent, una delle aziende storiche nel noleggio a lungo termine in Italia, Agosto è stato un mese con numeri in costante crescita rispetto all’anno scorso. Il noleggio auto, ad esempio, ha visto una crescita totale del +31,3%, cui aggiungere una penetrazione vicina al 20% rispetto al totale del mercato. Come anticipato, ancora meglio ha fatto il noleggio a lungo termine, che ha guidato la crescita con uno stupefacente +35% (frutto soprattutto della performance dei player captive), facendo così da parafulmine nei confronti del noleggio a breve termine, ideale per le vacanze ma calato del 17,5%. Una flessione significativa ma non troppo preoccupante, giustificata in parte dai minori investimenti effettuati dal mercato del Rent-A-Car (RAC).

Analizzando il segmento temporale che va da Gennaio ad Agosto 2018, il settore del noleggio tocca una quota vicina al 25% del totale. In estrema sintesi, delle nuove immatricolazioni, un’auto su quattro risulta noleggiata. Positivo anche il trend relativo agli acquisti dei privati, che nonostante una leggera flessione rispetto al totale evidenziano una crescita vicina al 6%. Infine cresce anche la vendita delle società, un +3% che denota discreta stabilità per tutti i primi otto mesi del 2018.

Crossover e Fuoristrada al comando

Andando ulteriormente nello specifico il mese di Agosto conferma la superiorità di Crossover e SUV, secondo i dati raccolti dall’Unione Nazione dei Rappresentanti degli autoveicoli esteri (Unrae) entrambi in crescita, con i primi stabili al 40%, e quindi con un margine di 10 punti percentuali in più rispetto ai cosiddetti “veicoli d‘utilità sportiva”. Crescita sostanziale anche per small cars (vicine al 13%), medium cars (superato il tetto del 20%) e luxury cars (oltre il 60%), mentre calano le citycar (segmento A, quasi 14%), large cars (calo vicino al 2%) e berline di grandi dimensioni (più del 15%). Da sottolineare, infine, il recupero delle medium cars (la Giulietta dell’Alfa Romeo ne è un ottimo esempio), che toccando il 34% del totale si riportano a pochissima distanza dalle utilitarie.

Occhio alle emissioni

Sulla crescita delle immatricolazioni registrate nel mese di agosto, un ruolo di primo piano lo ha avuto certamente anche l’entrata in vigore del ciclo WLTP. Acronimo di Worldwide Harmonized Light Vehicles Test Procedure, si tratta di un ciclo di test che determina consumi e le emissioni delle auto prese in esame. Controllo stringente che ha portato negli ultimi mesi ad un’accelerazione per le immatricolazioni delle autovetture sprovviste di questa nuova omologazione. Non a caso, oltre all’Italia, ad Agosto un incremento delle immatricolazioni si è registrato anche in Spagna e in Francia. Tuttavia, restando al Belpaese, da Ottobre in poi arriveranno diversi momenti cruciali per il mercato delle auto e per il comparto del noleggio a lungo termine e medio breve termine. Nel corso delle prossime settimane, infatti, verrà discussa la Legge di stabilità relativa al 2019, con particolare attenzione all’Iva (aumento dal 22 al 24% o blocco?) e, di conseguenza, alle clausole di salvaguardia.