natale in casa cupiello
21 Dicembre 2020   •   Carlotta Giuliano

Natale in casa Cupiello, il film: con Castellitto la tragedia che fa ridere torna in tv

«Martedì 22 dicembre 2020 la prima serata di Rai1 è dedicata a Natale in casa Cupiello, il film per la televisione tratto dall’omonima opera teatrale firmata dal maestro.»

Non poteva esserci modo migliore per la Rai di celebrare i 120 anni dalla nascita di Eduardo de Filippo, se non quello di dedicare una sua prima serata di martedì 22 dicembre 2020 alla messa in onda del film evento tv Natale in casa Cupiello. Per la regia di Edoardo de Angelis e la produzione di Picomedia in collaborazione con Rai Fiction, Sergio Castellitto, Marina Confalone, Adriano Pantaleo Tony Laudadio, Pina Turco, Alessio Lapice e Antonio Milo hanno interpretato la terza trasposizione dell’opera teatrale di Eduardo, la prima non diretta dal maestro.

Rispetto all’opera originale, in questa versione le vicende sono ambientate circa vent’anni dopo, nel 1950, ma sempre a Napoli. Il giorno di Natale è vicino e, come ogni anno, Luca Cupiello prepara il presepe, che è il suo mondo perfetto. Agli altri della famiglia, invece, non interessa. Suo figlio Tommasino non si lascia convincere e nemmeno sua moglie Concetta, che ha ben altro a cui pensare. D’altronde l’altra figlia, Ninuccia ha deciso di lasciare il ricco marito Nicolino per l’uomo che ha sempre amato, Vittorio, e gli ha scritto una lettera per comunicarglielo. Concetta riesce a evitare quella che per la famiglia sarebbe una sciagura, ma la missiva capita nelle mani di Luca che, ignaro di tutto, la consegna al genero. Nicolino scopre così il tradimento della moglie. Durante la vigilia di Natale, la sbadataggine di Luca mette di fronte i due rivali e la realtà irrompe prepotente nel clima presepiale di casa Cupiello. Tutto sembra perduto, ma in soccorso di Luca, morente, arriva ancora una volta il suo presepe.

L’attualità di una trama senza tempo

Natale in casa Cupiello è una tragedia che fa ridere, oppure una commedia che fa piangere. Una casa distrutta e una famiglia in frantumi vengono tenute in piedi dall’ostinazione di Luca e dai suoi strumenti patetici: colla di pesce puzzolente e il sogno pulito del presepe. Il presepe è bello e commovente perché lì ognuno ha il suo posto, il suo ruolo, che poi è anche il motivo per cui piace solo a lui. Gli altri vogliono cambiare posizione, vogliono essere liberi, a costo di distruggere tutto. Sarà possibile salvarsi? Secondo la regia di questo film, affinché possa esistere un nuovo mondo, quello vecchio deve morire. La scelta di ambientare la storia nel 1950, un anno sospeso tra la guerra e il benessere, che culla i neonati “piccoloborghesi”, non è stata di certo casuale. All’epoca Napoli era ancora ferita dalle bombe ma per le sue strade si sentivano i primi vagiti di una classe media che si affermatasi poi negli anni successivi. Come quello che si appresta a concludersi, il 2020, quello fu anno sospeso tra distruzione e ricostruzione da cui dobbiamo imparare a sperare.

Photo credits: Gianni Fiorito

Carlotta Giuliano