Lina Wertmüller: tanti auguri con 5 film da (ri)guardare
«Buon compleanno Lina Wertmüller! Ecco 5 film da riguardare per rendere omaggio alla regista italiana»
Correva l’anno 1977 e in quell’edizione dei Premi Oscar compare finalmente la prima donna candidata tra gli onnipresenti colleghi maschili: era Lina Wertmüller. Il film, Pasqualino Settebellezze quell’anno non riuscì a vincere la statuetta ma la regista italiana fece da apripista alle sue colleghe registe donne che, già all’epoca e ora come non mai, continuano a rivendicare uno spazio molte volte negato dall’industria cinematografica. Ma la regista italiana più famosa e amata al mondo la statuetta dorata è riuscita a stringerla fra le sue mani quando nel 2019 è arrivato il meritato e tanto atteso Governor Award, il Premio Oscar alla carriera.

Geena Davis, David Lynch, Wes Studi e Lina Wertmüller Photo by Kevin Winter/Getty Images – © 2019 Getty Images – Image courtesy gettyimages.com
Il 14 agosto Lina Wertmüller ha compiuto 92 splendidi anni e per festeggiarla a dovere ecco 5 dei suoi film.
Mimì metallurgico ferito nell’onore (1972)
Un ritratto dell’Italia dal Nord al Sud che comprende le lotte sindacali e la mafia. Due facce di una nazione che nel pieno del progresso e del boom economico fatica a lasciarsi alle spalle le vecchie abitudini. Giancarlo Giannini e Mariangela Melatosono i protagonisti. Giannini è un operaio siciliano emigrato a Torino che perde il lavoro. Ritornato a casa riesce a tornare a lavorare grazie all’aiuto di un boss mafioso. Mariangela Melato è invece l’amata torinese.
Film d’amore e d’anarchia – Ovvero “Stamattina alle 10 in via dei Fiori nella nota casa di tolleranza…” (1973)
Roma. Anni ’30. Di nuovo la coppia più “wertmülliana” di sempre, Giannini e Melato. Questa volta vediamo Tunin, contadino lombardo che decide di scappare a Roma per uccidere il Duce. Incontra però Salomè (Melato) e la sua rete di prostitute che gli offriranno rifugio. Con questo film Giancarlo Giannini vinse la Palma d’Oro.
I basilischi di Lina Wertmüller (1963)
I basilischi di Lina Wertmüller porta con sé dei tratti della commedia felliniana. La regista infatti era stata assistente del maestro sul set di 8½. Lo scenario è il Sud italiano, in un piccolo paese tra Basilicata e Puglia. La storia del film la disegnano i due protagonisti, uno studente e un ragioniere, troppo intrisi della vita della piccola provincia del sud e senza voglia di riscatto o di nuovi stimoli. C’è più della mera sopravvivenza. Questo è il primo lungometraggio della regista, un forte ritratto psicologico dei protagonisti.
Pasqualino Settebellezze, 1975
Napoli degli anni ’30. Pasqualino (Giancarlo Giannini) è l’unico figlio di una famiglia composta da sette sorelle brutte. Sebbene voglia misurarsi con un atto che possa conferirgli onore e rispetto da parte della comunità, deve convivere con il suo essere codardo. Un giorno però decide di affrontare l’uomo che ha offeso la sorella Concetta. Pasqualino uccide l’uomo e viene processato e condannato in un manicomio criminale. Esce quando si arruola volontario nella Seconda Guerra Mondiale e da qua inizierà un lungo e personale pellegrinaggio. Farà ritorno dalla sua famiglia a Napoli profondamente cambiato.
Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto, 1974
Una storia di passione tra due antagonisti scopertosi innamorati. Non sarebbe lo stesso film senza la coppia preferita di Lina Wertmuller, Giannini e Melato. I due riescono ad incanalare la perfetta commedia satirico-grottesca della regista. I protagonisti, lui marinaio del sud e lei ricca milanese in crociera, naufragano in un’isola deserta. Qui la snob Raffaella non resiste alle avances del rozzo Gennarino che si riprende la rivincita sulla ricca signora del nord. Il film è un trionfo e ha il suo remake nel 2004 con protagonisti Madonna e Adriano Giannini.
Immagine copertina: Photo by Daniele Venturelli/Daniele Venturelli/WireImage – © 2019 Daniele Venturelli – Image courtesy
Ilaria Pettenò