Libraccio: i 5 momenti che hanno cambiato la scuola italiana
«Pochi giorni dopo la prima campanella, Libraccio ripercorre gli ultimi 40 anni della scuola italiana attraverso i suoi cambiamenti.»
Per tutti coloro – tra genitori e studenti – che vedono in settembre, più che in gennaio, il vero inizio del nuovo anno, la ripresa delle scuole rappresenta un momento cruciale, scandito dal recupero del materiale scolastico e dal ripristino di una routine non sempre facile da reintrodurre. Ma come è cambiata la scuola negli ultimi 40 anni, tra la diffusione degli smartphone, le recenti rivoluzioni sociali e ambientali, l’inflazione e il rincaro dei prezzi che hanno interessato l’intera popolazione da un paio d’anni a questa parte? Libraccio, la più grande catena di librerie indipendente in Italia specializzata in editoria scolastica, nata nel 1979 dai mercatini dell’usato e affermatasi sempre più come punto di riferimento per scuole e famiglie, dal suo osservatorio privilegiato ha individuato i 5 grandi cambiamenti dell’ultimo quarantennio, offrendo uno spaccato su ciò che è stato e una previsione su quello che sarà:
- Esami di riparazione: intorno alla metà degli anni ‘80 viene abolito l’esame di riparazione al termine delle scuole elementari, una mossa che, se da un lato ha trovato il favore dei ragazzi, felici di non dover sostenere la prova al termine dell’anno scolastico, dall’altro ha suscitato non pochi dubbi e perplessità, specie tra chi vedeva negli esami un primo vero momento di prova per lo studente, chiamato a dimostrare le proprie competenze e a conquistarsi il passaggio alle scuole medie;
- Libri sempre più multimediali: il testo cartaceo continua a essere centrale nella didattica, ma nel corso dei decenni la lettura si è estesa anche oltre il libro per andare a integrare supporti multimediali: dall’inserimento dei CD-rom negli anni 90 come allegato del prodotto editoriale da fruire a casa oppure in aula, fino ai più recenti QR code stampati sul testo che gli alunni possono inquadrare con i propri cellulari;
- Ritorno all’usato: gli eventi di notevole portata sociale ed economica degli ultimi anni, come la pandemia e i conflitti in Europa, hanno avuto tra le loro conseguenze anche un incremento dell’inflazione, giunta all’8%, e un relativo aumento dei prezzi, che ha interessato direttamente anche il settore della scuola. Questo ha fatto sì che tante famiglie si trovassero in difficoltà nella gestione dei rincari, vedendo nell’usato (cresciuto del +6% tra 2022 e 2023), e nelle realtà di riferimento come Libraccio, una soluzione concreta e sostenibile;
- Didattica a distanza: le lezioni da remoto sono state un’altra grande novità della storia contemporanea, nate come necessità durante la pandemia del 2020 e diventate oggi un’alternativa percorribile, purché esistano gli strumenti e le condizioni adatte, ma che fatica a vincere la competizione della scuola in presenza;
- Il registro elettronico: infine, il rapporto, non sempre semplice, tra scuola e tecnologia, ha trovato espressione anche nel registro elettronico, un’innovazione risalente a circa un decennio fa con lo scopo di “dematerializzare” alcune pratiche burocratiche, che però nei primi tempi ha incontrato diversi ostacoli, tra cui una connessione a Internet non sempre performante e strumenti per la compilazione non adeguati. Oggi tutti questi aspetti sono decisamente migliorati e hanno permesso al registro elettronico di diventare un alleato di studenti e insegnanti, ma anche una soluzione sostenibile in ottica di tutela dell’ambiente.
«La scuola è uno specchio della società, con essa cambia e si evolve, ecco perché non può esistere una scuola statica, restia alle novità: sappiamo bene che i recenti anni sono stati segnati da eventi di portata epocale, che hanno costretto le famiglie a fronteggiare rincari importanti, non sempre sostenibili, e la risposta si è trovata proprio nel second hand, anche tra i libri, che infatti ha vissuto una crescita sostanziosa – commenta Carlotta Sanzogni, responsabile social e PR delle librerie Libraccio – Grazie alla nostra presenza sul territorio e al contatto diretto con la clientela, abbiamo potuto essere di supporto a queste famiglie, accompagnarle nelle migliori strategie di acquisto e nella riscoperta dell’usato, che non è “vecchio” ma spesso anche colmo di storia».