L’amica geniale
19 Settembre 2018   •   Cecilia Gaudenzi

L’amica geniale, l’autenticità dell’amicizia fatta serie

«L’amica geniale è la serie tv ispirata all’omonimo romanzo di Elena Ferrante di successo mondiale. Presentato in anteprima assoluta al Festival del cinema di Venezia non ci rimane che aspettare l’uscita degli episodi per rivivere intensità ed emozioni di un’amicizia lunga una vita.»

L’amica geniale sta arrivando, c’è da avere ancora un po’ di pazienza ma l’attesa è quasi finita e finalmente l’amicizia lunga una vita tra Lila ed Elena sta per diventare realtà in una serie tv eccezionale. A Saverio Costanzo l’onore di dirigere quest’opera splendida tratta da uno dei romanzi contemporanei più amati di sempre. L’amica geniale nasce dalla penna di Elena Ferrante, scrittrice italiana (Napoli, 1943) inserita nel 2016 tra le 100 persone più influenti al mondo secondo il Time, figura affascinante e misteriosa poiché la sua identità è in effetti segreta e pare che scriva sotto pseudonimo. Il romanzo, primo di un ciclo di quattro totali, ha conquistato tutto il mondo tanto che si parla di “febbre della Ferrante”. Il vero boom lo ha fatto in America, divenendo celebre lì addirittura prima che qui, per l’amore che gli americani hanno per l’Italia, la nostra storia e le nostre città, come Napoli dove è ambientato il romanzo.

Milioni e milioni di persone hanno letto quelle pagine, hanno immaginato quei luoghi, i volti e il suono della voce dei personaggi e adesso, dopo aver preso vita nelle teste, il racconto sta arrivando sul piccolo schermo. Una serie straordinaria che fa dell’autenticità il suo punto di forza. Si sa che quando un film o una serie è ispirata a un libro il rischio di rimanere delusi è altissimo perché altissime sono le aspettative di tutti i lettori e appassionati che hanno fantasticato su quelle pagine. E così, da spettatori, ci si approccia sempre con un po’ di diffidenza all’inizio ma questa volta pare proprio che non ce ne sia bisogno. Oltre 10 sono stati i minuti di applausi dopo la proiezione in anteprima mondiale alFestival del cinema di Venezia, un successo di pubblico incredibile e di critica che lo ha osannato. L’amica geniale la serie, ha totalmente rispecchiato le pagine del libro, riportandone le stesse sensazioni e gli strati di emozioni.

Per farlo ci sono voluti mesi e mesi di lavoro certosino, dalla costruzione del set ai casting fino ai costumi, i colori e gli arredamenti. Tutto eseguito con estrema attenzione al dettaglio. A capo di tutta questa macchina c’è Saverio Costanzo che già in passato si è misurato con la trasposizione cinematografica di un romanzo di successo come La solitudine dei numeri primi, tra i suoi ultimi lavori invece vi sono Hungry Hearts per il cinema e la serie tv In Treatment. Costanzo è arrivato alla regia de L’amica geniale su proposta della stessa Ferrante quando le era stato chiesto chi avrebbe voluto. Il regista ha accettato subito, grande amante del libro e delle sfide, come quella di tradurre un capolavoro letterario in un film. Tra di loro vi è stato un costante scambio epistolare, si sono sempre confrontati riguardo le sceneggiature che venivano mandate in approvazione alla Ferrante la quale dava indicazioni e spunti ma sempre in accordo con Costanzo. I due infatti, legati da una profonda stima umana e artistica sono sempre andati nella stessa direzione condividendo pienamente la visione del progetto.

Ho cercato di prediligere il raccontoassecondandone svolte e movimenti dei personaggi. Una trasposizione che tenta di riconsegnare agli spettatori le grandi scene del romanzo di Elena Ferrante da cui la serie è tratta. La recitazione, sempre in bilico, è alla ricerca di una densità e di una pienezza ogni volta animata dalle correnti contrarie e contradditorie che animano i suoi personaggi. La voce del racconto è la stesura di un libro. Una prima persona che accompagna lo spettatore dentro i pensieri più inconfessabili della protagonista. Una voce che ha la funzione anche di legare insieme il tempo del racconto con la stessa anarchica e sentimentale libertà delle pagine di un diario. Gli otto episodi vogliono essere parte di un unico racconto eppure la divisione tematica li differenzia per forma filmica e struttura narrativa, ispirandosi ogni volta ai mutamenti del corpo e agli stati d’animo delle protagoniste. L’immagine, la messa in scena, i colori della serie evolvono così e si modificano con l’avanzare della Storia.

Saverio Costanzo

L’interesse primario era rimanere il più possibile fedele alle pagine del libro e far sì che trasparisse tutta la sua veridicità, dalle emozioni fino alla ricostruzione della Napoli di quel periodo, ovvero gli anni ’50. Gli attori sono stati scelti con una cura incredibile, tutti campani e nessun nome noto (tranne la voce narrante che appartiene ad Alba Rohrwacher) perché era importantissimo proporre la stessa spontaneità che i personaggi hanno nel libro e che ogni lettore ha idealizzato, dunque un cast di esordienti era la scelta migliore. La ricerca è stata lunga circa 8 mesi per oltre 150 attori e 5000 comparse dopo aver provinato oltre 8000 bambini e 500 adulti, in uno street casting dalle scuole ai quartieri di Napoli e dintorni. Le due Lila sono state scelte quasi subito; Ludovica Nasti (IG) che la interpreta da bambina è piaciuta immediatamente al regista, per lo sguardo intenso, furbo ma dolce allo stesso tempo che rispecchiava una personalità forte in piena sintonia con quella del personaggio incarnandone anche tutte le contraddizioni emotive e così è stato anche per Gaia Girace che interpreta Lila in età adolescenziale. C’è voluto più tempo per trovare le due Elena. Elisa del Genio, la Elena bambina, è arrivata quasi per caso al cast, la mamma aveva portato il fratello al provino per un ruolo maschile ma ad attirare l’attenzione di Saverio Costanzo era stata lei. Le caratteristiche fisiche c’erano tutte, bionda, occhi grandi e quello sguardo malinconico. Il regista ha intuito subito che il suo carattere era quello giusto per il personaggio di Elena esattamente come lo ha meravigliosamente descritto la Ferrante. Anche per trovare la Elena grande ci è voluto un po’ finchè non è arrivata Margherita Mazzucco.

Tutte e quattro queste ragazze sono L’amica geniale ed è impressionante la somiglianza, fisica ed emotiva che c’è tra le piccole e le grandi proprio per assicurare lo stesso livello di intensità. Nessuna di loro aveva mai recitato prima e prendere parte alla realizzazione della serie tv più importante al mondo in questo momento così come passare dalla scuola al red carpet di Venezia è stata una vera rivoluzione di vita (proprio sul cambiamento delle due adolescenti, Gaia e Margherita, stanno girando un documentario) oltre che di carriera visto che chiaramente tutte e quattro da grandi vogliono fare le attrici, ma lo sono già. La loro preparazione, prima di cominciare le riprese, è durata qualche mese, uno per le piccole e tre per le ragazze ed è consistita in una serie di laboratori in cui sono state seguite in primis da Saverio Costanzo e poi da due coach, un dialogue coach di lingua napoletana per riprodurre il più fedelmente possibile il dialetto anni ’50 e da un acting coach.

Determinante la figura di Costanzo che con grande sensibilità e lungimiranza ha saputo scegliere queste 4 protagoniste partendo dalle caratteristiche fisiche grazie al suo occhio esperto e attento, fin da subito aveva capito che il personaggio era dentro di loro e doveva solo uscire fuori. Bravissimo nella direzione degli attori è riuscito a tirar fuori il cuore delle ragazze e farlo sposare con quello di Lila e Elena ottenendo veridicità e credibilità impressionante con il libro.

Per riuscire in tale impresa ci sono volute una trentina di settimane di ciak (da ottobre a dicembre e poi da febbraio a luglio) tra Caserta, Ischia, Gaeta e ovviamente Napoli. È a Caserta, però, che c’è stata la lavorazione maggiore, qui, infatti, è stato ricostruito il rione di Napoli per intero. La troupe tecnica, composta da 150 persone, ha creato più di 20 mila metri quadrati di set, costiuiti in oltre 100 giorni di lavorazione. Sono state costruite inoltre 14 palazzine, 5 set di interni, una chiesa e un tunnel, con cura maniacale al dettaglio e agli arredamenti, dal calzaturificio all’insegna, fino al tabacchi. Infine guiai a dimenticare il reparto costumi, che conta circa 1500 abiti tra realizzazioni originali e di repertorio, insieme a quelli di scenografia e fotografia, con l’obiettivo di creare una palette di colori pastello omogenea, in grado di restituire lo stesso sapore di quell’epoca.

L’amica geniale è una storia di amicizia che percorre tutte le fasi della vita, dall’infanzia fino alla vecchiaia. Due bambine che crescono insieme in un rione di Napoli povero e disagiato con tutte le problematiche di una città del dopo guerra, si fanno forza lungo le tappe della crescita. È una storia di scambio in cui una trascina l’altra che si tratti della difficoltà di proseguire gli studi, i primi amori e le prime delusioni, l’esplosione della femminilità, i compromessi, le gelosie e il matrimonio. È una storia che tocca chiunque, va a fondo nell’animo femminile e nella natura delle amicizie che come tutte quelle che si coltivano fin da piccole sono fatte anche di distanza per poi ritrovarsi con uno sguardo. C’è uno spaccato di Italia anni ’50, soprattutto dal punto di vista sociale; la condizione delle famiglie che vivevano in miseria e nell’ ignoranza, alle prese con le angherie del quartiere, l’arrivismo e l’invidia di chi si rifà sui più deboli chiedendo il pizzo; il racconto della camorra e della malavita dilagante e poi c’è la figura della donna, succube prima di padri e fratelli e poi del marito vittima di un maschilismo che non guarda in faccia a nessuno ma che nonostante le difficoltà riesce a riscattarsi e ad emanciparsi, anche grazie a figure guida come la maestra elementare, quella che tutti vorremmo, che combatte pur di non vedere un talento sprecato.

Gli 8 episodi, ognuno da 50 minuti, de L’amica geniale arriveranno in contemporanea nelle nostre (in onda su Rai 1) e nelle case di tutto il mondo da novembre (la data non è ancora stata svelata) rigorosamente in napoletano (con sottotitoli solo nelle scene di dialetto stretto), anche all’estero proprio per preservare l’autenticità del lavoro. I primi due episodi però saranno proiettati in esclusiva al cinema dall’1 al 3 ottobre.

L’amica geniale è una serie HBO-RAI Fiction e TIMVISION, prodotta da Lorenzo Mieli e Mario Gianani per Wildside e da Domenico Procacci per Fandango in co-produzione con Umedia. Tutti gli episodi sono diretti da Saverio Costanzo. Il soggetto e le sceneggiature sono di Elena Ferrante, Francesco Piccolo, Laura Paolucci e Saverio Costanzo. Paolo Sorrentino e Jennifer Schuur sono i produttori esecutivi. FremantleMedia International è il distributore internazionale in collaborazione con Rai Com.

Cecilia Gaudenzi