Giulia Capocci
26 Novembre 2017   •   Snap Italy

Giulia Capocci: “Spingetevi sempre oltre i vostri limiti”

«Ho riconfermato il titolo italiano in singolare e migliorato il ranking internazionale fino ad essere 14esima al mondo. Sono soddisfatta.» – Giulia Capocci

Una storia diversa, di vita vera, di sport che salva e di sogni in grande. Parliamo di Giulia Capocci (pagina FB), promessa italiana del tennis paralimpico. Ha 25 anni, è una delle tenniste più forti al mondo e proprio la scorsa settimana ha conquistato il 14° posto nel ranking mondiale individuale. In pochissimo tempo Giulia è riuscita a rinascere dalle sue stesse ceneri, come una fenice. Dai 21 anni, quando una rara malattia le ha portato via l’uso degli arti inferiori, Giulia ha preso di petto la vita, non si è mai sentita sconfitta. Il tennis in carrozzina ha le stesse regole del tennis per normodotati, con l’eccezione che la pallina può rimbalzare più di una volta sul campo avversario. Lo scorso anno Giulia ha vinto il titolo di campionessa italiana e si può dire che con lei siamo ancora all’inizio. Darà tante altre soddisfazioni, a se stessa in primis, ai suoi cari e anche a tutti noi, italiani. Il sogno di Giulia Capocci sono le Paralimpiadi di Tokyo 2020 e noi le auguriamo con tutto il cuore di coronarlo.

L’abbiamo intervistata, leggete qui cosa ci ha raccontato.

Giulia Capocci

Giulia, che cos’è per te lo sport?
Lo sport per me è vita. Lo sport è mettersi o rimettersi in gioco con se stessi e con gli altri. È un modo per scaricare le tensioni. È un modo per sognare.

Quando hai iniziato a giocare a tennis?
Ho iniziato a giocare a tennis all’età di 10 anni e mi è subito piaciuta la competizione 1 contro 1, l’educazione e l’eleganza di questo sport. Non l’ho più abbandonato.

Poi ti sei ammalata…
È stata abbastanza dura. Ma proprio la mia passione per il tennis ha fatto si che tornassi ad essere più forte di prima. È una scelta che rifarei ancora e ancora.

Ora in cosa sei impegnata?
Attualmente mi alleno all’Agrisport Il Poggio di Poirino (TO) con Graziano Silingardi. Quest’anno ho deciso di intraprendere una nuova avventura, lontano da casa. Prima di finire la stagione ho ancora 2 tornei: il Doubles Master, ovvero il master di doppio, dove prendono solo le migliori 6 coppie al mondo, in Olanda, e il Torneo nazionale di Padova.

Il tuo coach storico è stato Giacomo Grazi. Cosa vuoi dirgli?
Al coach Giacomo Grazi e a tutto il CT Giotto, per il quale sono ancora tesserata, vorrei dire grazie per quello che hanno fatto e che continuano a fare. Soprattutto per aver creduto in me agli inizi quando ancora non sapevamo cosa potevamo fare. Hanno deciso di accettare, di sostenermi e unirsi a me nella nuova sfida che avevo deciso di affrontare.

Giulia Capocci ha anche un mental coach. Quanto è utile?
Dall’inizio dell’anno scorso si è aggiunto al mio team nel ruolo del mental coach Marco Formica. Il lavoro con lui è ugualmente importante al lavoro fatto in palestra o sul campo. Il tennis è uno sport che, a mio parere, è quasi più mentale che fisico, quindi una buona preparazione mentale è fondamentale.

Giulia Capocci

In neanche sei mesi hai vinto sei titoli internazionali e hai raggiunto livelli di ranking notevoli.
Quest’anno è stato un anno strano ma positivo, ricco di cambiamenti. Sono riuscita ad alzare il mio livello di gioco, la preparazione atletica e ho migliorato tantissimo l’aspetto della gestione mentale, riuscendo così a portare a casa diversi titoli internazionali. Ho riconfermato il titolo italiano in singolare e migliorato il ranking internazionale fino ad essere 14esima al mondo. Sono soddisfatta.

Adesso l’obiettivo di Giulia Capocci qual è?
L’obiettivo di quest’anno era entrare nelle prime 25 del mondo, e fare tanta esperienza. Quello per il prossimo anno è migliorare ancora di più e, perché no, riuscire ad entrare nel tabellone di qualche Slam. Ma tutto questo è finalizzato alla realizzazione di un unico, grande sogno: Tokyo 2020.

Giulia Capocci al di fuori del tennis.
Al di fuori del campo da tennis sono una ragazza a cui piace la meccanica, andare al cinema, ascoltare musica e stare in compagnia. Ho un carattere forte e passionale, non riesco mai a stare ferma.

Sport paralimpici: è un movimento in crescita?
Il movimento dello Sport Paralimpico è in continua evoluzione e sta acquisendo sempre più notorietà nel territorio italiano. Piano piano, grazie ai risultati e alla personalità di alcuni atleti paralimpici, stiamo aprendo la mentalità del popolo italiano, facendo capire che lo sport è sport, para o no sempre di sport si tratta, sempre di atleti che fanno sacrifici stiamo parlando. È un  ramo su cui investire.

Cinque qualità che non devono mancare ad una brava tennista.
La passione, il coraggio, la perseveranza, la modestia e la resilienza.

Un consiglio in ambito sportivo ai più piccoli diversamente abili e ai loro genitori. 
L’unico consiglio che mi sento di dare è fate sport. Spingetevi sempre oltre i vostri limiti, senza paura.

Foto: https://www.facebook.com/giuliacapoccitennis/

Chiara Rocca