Gabriele Aprea: «Chantecler punta a crescere del 50% all’estero»
«Siamo tornati ad incontrare Gabriele Aprea, Presidente di Chantecler ed erede dello stile e del gusto Made in Capri del padre Salvatore»
Lo Chantecler di Gabriele Aprea è un brand che fa rima con estate, grazie alle sue linee colorate che ricordano i fantastici scenari dell’Isola di Capri, luogo in cui queste creazioni prendono forma.
Abbiamo parlato più volte di questa azienda, che fa dell’artigianalità e della tradizione due cavalli di battaglia. Negli anni le creazioni del brand, oggi guidato da Gabriele Aprea e dalle sorelle Maria Elena e Costanza, hanno appassionato dive del calibro di Jackie Kennedy (leggi il nostro articolo).
Un altro aspetto molto interessate rispetto alla maison di gioielleria di Capri, è legato alla crescita e allo sviluppo del piano aziendale improntato dalla nuova generazione Aprea. Durante l’ultima edizione del Baselword abbiamo deciso di incontrare Gabriele Aprea, che ricopre anche la carica di Presidente del Club degli Orafi, per farci raccontare i nuovi traguardi di Chantecler.
L’azienda ora punta ad ottenere una crescita di fatturato estero di oltre il 50%. Un traguardo ambizioso e complicato da raggiungere, viste le difficoltà incontrate dai mercati del settore negli ultimi anni, ma la rete di distribuzione di Chantecler raggiunge oltre 200 gioiellerie e 6 boutique monomarca (che generano da soli oltre il 30% del fatturato), a Capri, Astana, Milano, Tokyo, Porto Cervo e Hong Kong, con l’azienda ormai presente in più di 15 paesi.
I ricavi ottenuti all’estero si aggirano intorno al 40% del giro d’affari complessivo, una percentuale raddoppiata negli ultimi anni, ma che l’azienda vorrebbe ancora aumentare. Oggi Gabriele Aprea e le sorelle, sono alla guida di una PMI con un fatturato superiore ai 20 milioni di euro: una cifra ben lontana dai 4 milioni incassati nel 2002.
A 70 anni dalla sua fondazione, Chantecler è quindi pronta a festeggiare ampliando il proprio mercato in Estremo Oriente, Emirati Arabi, Europa Occidentale, Europa dell’Est e Stati Uniti, con l’intento di globalizzare una grande eccellenza italiana.
Andrea Fabiani