fustuq
19 Agosto 2020   •   Carlotta Giuliano

Fustuq: adotta pistacchio è l’iniziativa green dei fratelli Bonfissuto

«Costruire un pistacchieto nell’area di Canicattì, in provincia di Agrigento, è l’obiettivo di Fustuq, il progetto dei due pasticceri siciliani Vincenzo e Giuliano Bonfissuto. Come? Scopriamolo insieme.»

Dal 20 luglio 2020 sulla piattaforma internazionale Kickstarter è attivo un progetto di crowdfunding molto particolare. A lanciare Fustuq sono stati due giovani fratelli della Pasticceria Bonfissuto di Canicattì, Agrigento, Vincenzo e Giuliano Bonfissuto. Nel cuore della Sicilia meno conosciuta hanno trovato delle piante di pistacchio di una specie autoctona in stato di semi abbandono che vogliono riportare alla vita per creare il primo pistaccchieto della zona. Curiosamente, il nome dell’iniziativa riprende il termine che gli arabi usavano per indicare il loro oro verde, il pistacchio, e che in seguito è stato assimilato dal dialetto siciliano con la parola “fastuca”.

Gli 800 mq si trovano in aperta campagna, immersi tra i vigneti e i mandorleti della zona, e, se opportunamente coltivati, produrrebbero pistacchi per tutta l’area. L’obiettivo di fustuq è quello di impiantare i primi 70 alberi di pistacchio, rendendo uno dei loro dolci più iconici, il panettone al pistacchio, a chilometro zero e completamente autosufficienti nella coltivazione e produzione. Per sostenere il progetto si possono scegliere oltre 10 modalità: c’è la semplice donazione libera, oppure un contributo di 30 euro per ricevere a casa (e in tutto il mondo) il famoso lievitato al pistacchio, per arrivare al versamento di 1000 euro attraverso cui adottare un massimo di 70 piante di pistacchio, ognuno dei quali riporterebbe una targhetta con il nome del donatore e ricevere un omaggio di 12 panettoni, oltre a un’esclusiva giornata di experience in azienda comprensiva di pernottamento e degustazioni e pasti tipici insieme ai fratelli Bonfissuto. Inoltre, i “coltivatori virtuali” dei 70 pistacchi potranno assistere a distanza all’impianto del loro albero, con la possibilità di attribuirgli un nome, verrà data nel tempo testimonianza della crescita, della fioritura, del raccolto di ogni singolo pistacchio e infine della sua trasformazione e utilizzo.

«Il laboratorio dove ci siamo recentemente spostati per ragioni di spazio è un terreno collinoso e calcareo che intorno agli anni Venti del Novecento chiamavano “la fastuchera di contrada Giuliana” zona vocata per la coltivazione di pistacchio oggi quasi persa» raccontano i fratelli Bonfissuto. Sottolinea Vincenzo: «Con il patrocinio della regione Sicilia e dei comuni di Delia, Canicattì e Naro vogliamo portare l’eleganza della Sicilia nel mondo, dando anche un esempio per tutti i giovani imprenditori siciliani di non abbattersi, nonostante le evidenti difficoltà dovute al Covid19». Il loro augurio è che tutti insieme possano diventare ambasciatori di quella Sicilia autentica che si può far conoscere anche ora che il turismo internazionale è sostanzialmente fermo.

Carlotta Giuliano