28 Aprile 2016   •   Snap Italy

Al mercato Centrale di Firenze lo ”street food” toscano

Il mercato Centrale di Firenze è una delle attrazioni principali della città dove autenticità e tradizioni gastronomiche sono da sempre protagoniste indiscusse.

Per gli amanti del cibo e del folclore, raggiungere questa meta è diventata ormai una tappa fissa, che si tratti dei ‘’local’’o dei turisti. Immergendosi in un tripudio di colori, odori e sapori, si ha la possibilità non solo di acquistare prodotti tipici, ma anche di rilassarsi e degustarli in tutta la loro genuinità.

Ma prima un po’ di storia

1865 – Il mercato centrale di San Lorenzo ha le sue origini, quando Firenze è capitale del Regno d’Italia. Il vecchio mercato, trovatosi in Piazza Repubblica, cuore della città, genera un contesto troppo confusionario e malsano, al punto che furono applicate opere di demolizione per risanare l’antica piazza e costruire tre nuovi mercati: San Lorenzo, Sant’Ambrogio e San Frediano.

1870 – Il celebre Giuseppe Mengoni, architetto della galleria Vittorio Emanuele II a Milano, progetta un edificio spazioso e luminoso, utilizzando materiali moderni come il ferro, la ghisa e il vetro, unendo lo stile rinascimentale agli spunti dell’Art Nouveau.

1874 – Il nuovo mercato viene inaugurato con l’esposizione Internazionale dell’orticoltura, ma diventa operativo solo nel tempo, fino a che la crisi del settore ortofrutticolo provoca nuovamente uno svuotamento; le bancarelle esterne si spostano lasciando spazio ad abbigliamento, oggettistica e pelletteria, sottraendo al mercato il suo ruolo originario.

E’ proprio grazie all’idea di Umberto Montano in collaborazione con Claudio Cardini, che nel 2014 viene rifondato il primo piano del mercato, che ripopola e rivitalizza un’importante area del centro di Firenze, restituendole la dinamicità di un tempo.

Noi di SnapItaly siamo andati a osservare da vicino tutte le botteghe e i ristoranti, scoprendo i prodotti tipici che il mercato Centrale offre

Appena dentro l’edificio si possono notare i classici banchi di carne, pesce, formaggio, frutta e verdura, seguiti poi dalle botteghe più esclusive, che offrono pasta e dolcetti artigianali, olio, tartufi, limoncelli, vini, mieli, prodotti biologici, frutta candita e spezie. Se già si vuole sperimentare qualcosa, in quest’area troviamo punti ristoro che ricalcano in pieno lo stile dello ”street food’’ toscano, ossia il cibo venduto e consumato in strada e luoghi pubblici, spesso nei banchetti provvisori delle fiere e dei mercatini.

  • Da Nerbone, riprende lo spirito conviviale delle antiche osterie, proponendo i piatti poveri fiorentini come la ribollita e lo stufato di pelliccia, oppure il tipico lampredotto, che può essere consumato all’interno di un panino o come secondo piatto. Per chi non lo sapesse, il lampredotto è il più autentico street food fiorentino, un pane croccante farcito di trippa lessa e condito con salse!
  • L’enoteca e salumeria Lombardi, pizzicheria con grande assortimento di vini, propone taglieri artigianali, panini a scelta e piatti caldi toscani.
  • La Primeria (Gli spadellatori), specializzata nei primi piatti, rigorosamente di pasta fresca, di cui menzioniamo ravioli, tortelli, tagliatelle, spaghetti e gnocchi abbinabili a vari condimenti a scelta, come presto, ragù, crema di noci e via discorrendo.

Per i meno tradizionalisti

  • Pescheria Ultima spiaggia (fish and chips), che propone invece uno stile britannico con  fritture di pesce in cartoccio, alla piastra o fritto con patatine.

Salendo al piano superiore ci troviamo immersi in un pullulare di gente in fila a ordinare o già seduta a consumare gustose pietanze. La scelta è così vasta da soddisfare anche i più esigenti:

  • La cucina vegetariana e vegana con zuppe e centrifughe di Marcella Bianchi
  • I fritti e le polpette di Gaetano e Pasquale Corrente
  • L’hamburger di Chianina  di Enrico Lagorio
  • Il tartufo di Luciano Savini
  • La pasta fresca di Raimondo Mendolia
  • Il pescato del Mediterraneo di Maurizio e Paola Rosellini
  • La carne e i salumi di famiglia Savigni
  • Il lampredotto  di Lorenzo Nigro
  • I tramezzini di Fabrizio Bodini
  • Le specialità siciliane
  • I formaggi di Franco Parola
  • La mozzarella di bufala di Angelo e Emanuele Campomaggiore
  • Il pane e la pasticceria di David Bedu
  • Il ristorante Tosca
  • La pizzeria Sud
  • Il bar caffetteria
  • La birreria Moretti
  • Il cioccolato e il gelato artigianale di Cristian Beduschi

…E non solo, possiamo continuare a curiosare e stanare prodotti caratteristici nell’immancabile grocery di Eataly, o esplorare l’enoscuola di Luca Gardini, il quale ha stilato alcune regole per degustare al meglio i vini e leggerne tutta la loro essenza. Infine, come non menzionare l’ideazione di Carla e Fabrizio Guarducci  della scuola di cucina ‘’Lorenzo de’ Medici’’, che dispone di ben sedici postazioni accessoriate con strumentazioni tecnologiche, organizza corsi, eventi e appuntamenti volti a insegnare agli aspiranti allievi le ricette più creative.

L’intero mercato si presenta in tutta la sua spaziosità e imponenza, vantando tremila metri quadri di superficie e trenta metri d’altezza, esibendo l’enorme navata centrale. A ciò si aggiungono cinquecento metri quadri di aree verdi e di giardini pensili, dodici botteghe di artigiani accuratamente selezionati, sei attività collaterali e cinquecento posti a sedere.

I bottegai hanno unito all’esperienza nel mestiere la passione per il cibo, garantendo ai clienti una cucina magistrale, che utilizza materie prime di alta qualità, certificate nelle loro caratteristiche, origine e lavorazione.

Avete fame?  Quì non si bada a orari, perché la ristorazione del primo piano è un servizio continuato, aperto tutti i giorni dalle dieci e mezzanotte!

Melissa Migliaccio