fichi d'india
01 Ottobre 2020   •   Carlotta Giuliano

Fichi d’India: proprietà, benefici e gli usi in cucina dell’opuntia ficus-indica

«I fichi d’India sono i frutti commestibili di un sottogruppo delle Opuntia, un genere della famiglia delle Cactaceae, che matura tipicamente nei mesi autunnali. Scopriamo i loro benefici e gli impieghi che se ne possono fare in cucina.»

I fichi d’India sono i frutti commestibili di una varietà di cactus, l’Opuntia ficus-indica. Queste sono piante dalla crescita vigorosa, le cui foglie, o pale, sono ricoperte da una combinazione di ciuffi di setole spinate (glochidi) e piccole spine simili a peli che, se a contatto con la pelle, possono attaccarsi  e rivelarsi dolorose e difficili da rimuovere, oltre che causare reazioni allergiche significative. Perfette per nascere e crescere rigogliose nelle zone calde tropicali e subtropicali del pianeta, alla vista si presentano come cespugli composti da cuscinetti larghi, piatti ma spessi. Si stima che al mondo ne esistano 181 specie diverse, per dimensioni che vanno da piante a crescita bassa, con poco più di 0,5 m di altezza, a giganti di oltre 5 m.

I suddetti cespugli in primavera portano grandi fiori colorati tutto intorno ai bordi delle grandi pale spinate, da cui poi nasceranno appunto i fichi d’India, frutti dalla forma oblunga il cui colore varia dal verde biancastro al fucsia intenso, passando per l’arancione. Alcune specie di opuntia ficus-indica sono coltivate come piante ornamentali, apprezzate per i loro grandi fiori; altre, soprattutto quelle della varietà commestibile senza spine, vengono consumate interamente, foglie comprese. I semi duri che si trovano in abbondanza all’interno, poi, sono impiegati per produrre olio.

Perché usarli in cucina e come

Ricchi di vitamina C, i fichi d’India sono famosi per essere contenere un grande quantitativo di sali minerali, in particolare calcio e fosforo. Ottimi frutti depurativi, permettono al contempo di fare una scorpacciata di antiossidanti, fibre e carotenoidi. Inoltre, alcuni studi preliminari hanno mostrato che il loro consumo può ridurre i livelli di zucchero nel sangue nelle persone con diabete di tipo 2, mentre altre ricerche suggeriscono che l’estratto di fico d’India può ridurre gli effetti spiacevoli di una sbornia, probabilmente grazie alle sue proprietà antinfiammatorie. Vale la pena di menzionare che, soprattutto in seguito di un consumo eccessivo, alcuni soggetti potrebbero esperire effetti collaterali a livello intestinale causati dall’accumulo di semi o dalle sue naturali proprietà astringenti.

Come detto, delle varietà edibili, le parti che si possono utilizzare in cucina sono le foglie, i fiori, i gambi e il frutto stesso privato della buccia. I fichi d’India si possono mangiare crudi, bolliti o grigliati. Un ottimo metodo di conservazione, poi, è quello di estrarne il succo oppure trasformarli in marmellata. Il succo dell’opuntia ficus-indica è spesso impiegato come aroma nelle caramelle, ma fa miracoli nei cocktail o se aggiunto alla classica vinaigrette per condire le insalate. Ancora, vale la pena provare ad aromatizzarci la crema al burro o al formaggio per decorare cupcake, oppure unirlo al succo di arancia e/o limone per condire la macedonia o insaporire l’impasto della cheesecake.

Carlotta Giuliano