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24 Novembre 2016   •   Snap Italy

Ex cinema: alla scoperta delle sale riqualificate

«Vi raccontiamo le storie degli ex cinema, sale storiche trasformate in altre attività come chiese, negozi di lusso, sale giochi e supermercati»

Nel 1896 venne portato in Italia, dai fratelli Lumiere, il cinematografo. Roma fu la prima città ad ospitare la grande invenzione francese, seguita direttamente da Napoli, Milano, Genova, Venezia e Bologna. Da allora, adulti e bambini sono stati catturati dal grande schermo, occasione per uscite con amici, appuntamenti, passatempo per amanti della solitudine così come intere famiglie. Le sale cinematografiche indipendenti e le grandi catene che abbiamo oggi non sono le stesse di tanti anni fa. Alcuni sono stati chiusi, destino comune specialmente per i cinema mono sala dei paesi, altri invece sono stati rivisitati e trasformati in qualcosa di completamente diverso. Ecco alcuni esempi di questi “ex cinema”, alcuni dei quali segnalati nel reportage fotografico a tema di Giovanni Corsi.

Gli ex cinema a Roma

La capitale italiana, con le sue innumerevoli province, ha visto il cinema protagonista delle sue serate per tanti anni. Oggi abbiamo qui come nelle altre città italiane diverse catene, ma non mancano i cinema storici. O meglio, non mancavano fino alla loro chiusura e/o riapertura sotto nuove vesti. Il primo esempio è l’Alcazar trasteverino, che prima era il noto Novocine e ora è stato riaffittato per una nuova apertura. Poi c’è il cinema Alfieri in Via Repetti (zona Pigneto) e che ora incontriamo come Chiesa Cristiana Evangelica. Una terza rivisitazione si trova poi in zona Monte Mario, dove il celebre Edelweiss ora è diventato il negozio d’arredamento Anzalone. E ancora l’Etoile o il Garden, che oggi sono rispettivamente un negozio della filiale Luis Vuitton ed una sala bingo. Destino più crudele è stato quello dell’Holiday, il quale chiuse i battenti nel 2007 per riapparire, oggi, come Supermercato Tigre. Largo Benedetto Marcello, quartiere Salario, non troverete più il Rouge et Noir: al suo posto oggi c’è un bingo-videolottery.

Un quartiere romano simbolico è quello del Trullo, oggi occupato e pieno di street art e graffiti, poesie, iniziative culturali. Il cinema, però, è scomparso anche qui; il vecchio Mondialcine oggi si ripropone come centro sociale occupato. I nomi sono tanti, e in questa sede sono stati citati solo i cinema riproposti in nuove vesti, eppure i cinema ormai inesistenti sono tanti, troppi. Come il Gioiello in Via Nomentana, che è stato sopraffatto dall’Istituto Nazionale di Economia Agraria. E per concludere la proposta romana, due grandi nomi sono ancora da citare, che risalgono a tanti tanti anni fa. Il Cinema Apollo, fondato nel 1918 e subito diventato una delle sale storiche italiane, ha svolto la sua attività classica fino al cambio del nome in Pussycat, quando gli spettacoli divennero a luci rosse. Nel 2001 l’edificio era destinato a diventare un Bingo, ma artisti e abitanti del quartiere hanno intralciato questo progetto grazie ai loro investimenti, alle loro rivendicazioni e i contatti con la società Cairoli 2000, proprietaria dell’ex Apollo. Il Comune di Roma ha poi acquistato la struttura per un totale di tre milioni di euro. Ed eccoci all’ultimo ma non meno importante cinema romano: il Metropolitan, che risale al 1948 ma la sua reale inaugurazione avvenne nel 1911, 7 anni prima dell’Apollo, come Cinema Teatro Americano. Nel 1948 cambia nome. Questo cinema proiettava film in lingua originale con sottotitoli, così da diventare sala internazionale in pochissimo tempo. Nel 2000 la rivisitazione del locale trasforma il cinema in un unico grande ambiente a quattro sale. Cambiamento mai apprezzato dagli affezionati. Nel 2010 la cessazione della sua attività.

Gli ex cinema a Livorno

Anche la città toscana ha avuto un cinema con una rivisitazione significativa. Nel 1927, in via dell’Angiolo, Corrado Gragnani costruì il cinema omonimo, meta amata dai più giovani che cambiò nome in Arlecchino dopo i bombardamenti. Una storia intensa che vede oggi questo cinema come una discoteca che ospita serate di musica e balli latineggianti, uno scempio per gli amanti ma una necessità per la compagnia che ha scelto di prendersene cura. Una rivisitazione che risale a soli due anni e pochi mesi dopo la sua chiusura, sotto il nome di Sonora Caribeña. Il Gragnani non è stato l’unico cinema livornese ad accogliere questi cambi: il cinema Odeon divenne (anche se per pochi anni) un garage, il Metropolitan è stato invece sostituito da una residenza di lusso ed una banca, mentre il vecchio Lazzeri divenne, prima della sua attuale chiusura, una libreria, caffetteria e ristorante.

Gli ex cinema a Perugia

La città del cioccolato fa parlare di sé con l’ex cinema teatro Lilli in Via Pellas 15. A 16 anni dalla sua chiusura, nel dicembre 2015 è stata aperta La carbonaia, locale che ospita cucina, spettacoli culturali, cocktail e musica live impreziositi dallo scenico sipario, il proiettore degli anni trenta e lo schermo da cinema. Il locale deve il suo nome al luogo che la ospita, ossia la carbonaia (tutt’ora visibile) che alimentava l’ex teatro cinema e che riceve vino, olio, tartufo, carne, ortaggi e pane utilizzati dalla cucina dello stabile da un’azienda della vicina Montefalco chiamata Km38 dal numero di chilometri distanti dalla città umbra.

Gli ex cinema a Torino

Anche la meravigliosa Torino ha un ex cinema interamente riproposto: l’ex Cinema Corso, dell’anno 1926, ubicato tra corso Vittorio Emanuele II e via Carlo Alberto, è stato rilevato da una compagnia e ristrutturato con lo scopo di rendere giustizia a questo palazzo di stile Art Déco, chiuso nel 1980 quando un incendio distrusse la sala.

Gloria Palladino