Enzo D’Alò
14 Settembre 2018   •   Redazione

Enzo D’Alò, l’occhio curioso dell’animazione italiana. I 4 film più belli.

«Abbiamo tanto bisogno di favole, ma abbiamo soprattutto bisogno di curiosità. Così disse Enzo D’Alò, noto regista, disegnatore, animatore famoso in tutto il mondo, rispondendo, in un’intervista di qualche anno fa, ad una domanda relativa a quanto e se gli adulti avessero bisogno di favole

A sentirlo parlare, dietro quegli occhiali spessi e colorati, non si può far altro che rimanere meravigliati di fronte ai racconti appassionati di Enzo D’Alò (pagina Facebook) circa il suo lavoro, che poi è la sua vita: l’animazione per l’infanzia.

I bambini hanno un linguaggio tutto loro, che si perde crescendo. Quella semplicità e limpidezza che si ha da piccoli nel costruire mondi immaginari, che si animano a proprio piacimento, va diradandosi con l’età. Di colpo ci ritroviamo adulti, sopraffatti dai problemi e dalle ansie del quotidiano. I nostri mondi infantili si inaridiscono, e rimangono lì, in qualche cassetto della mente abbandonati a se stessi. Vengono considerati fantasie senza senso, perché il linguaggio degli adulti non ne riesce a trovare la valenza concreta.

Enzo D'Alò

@Pagina Facebook Enzo D’Alò

Poi ci sono adulti come Enzo D’Alò, che riescono a conservare l’occhio curioso e la mente colorata dei bambini, pur essendo cresciuto. Pratica difficilissima. Nato musicista a Napoli negli anni ’50, è tra i pochi autori a livello europeo a poter vantare ben sei lungometraggi di animazione oltre a due serie tv di successo. Stiamo parlando de La Pimpa, la simpatica cagnetta bianca a pois rossi del fumettista Altan, e di Pipì, Pupù e Rosmarina. Un orsetto lavatore, un uccello e una coniglietta, disegnati da Annalaura Cantone, che sono alla costante ricerca del Mapà, una figura misteriosa a metà fra mamma e papà. Una sorta di Aspettando Godot per l’infanzia!

Da questa serie tv ad episodi, pensata per i più piccoli, Enzo D’Alò ha tratto il suo ultimo lungometraggio: Pipì, Pupù e Rosmarina in Il mistero delle note rapite, uscito nelle sale nel 2017. La voce narrante di Giancarlo Giannini ci porta nel vivo di una favola-giallo: un ladro ha rubato le note della composizione che deve essere suonata per il gran concerto di Ferragosto. Il compito dei tre amici è ritrovare queste note esibendosi a loro volta in spettacoli musicali. Questi spettacoli altro non sono che rivisitazioni fantasiose di opere classiche conosciutissime.

Ecco la particolarità del mondo dell’infanzia immaginato da D’Alò: le sue storie sono colte e profonde, tratte da autori famosi. Perché i bambini sono il terreno di coltura degli adulti di domani e devono essere ben concimati. Siete pronti a lasciare andare il fanciullino che è dentro di voi? Ecco i quattro cartoni di Enzo D’Alò da riguardare assolutamente.

La Freccia Azzurra

Il primo fra i lungometraggi di Enzo D’Alò è tratto dall’omonimo racconto di Gianni Rodari, scritto nel 1964. La storia si svolge in un paesino italiano fra il pomeriggio del 5 e la mattina del 6 gennaio. Il Signor Scarafoni, perfido assistente della Befana, minaccia di portare doni soltanto ai bambini ricchi che possono comprarli. Così i giocattoli presenti nel negozio della Befana, che si animano di notte lontano da sguardi indiscreti, si ribellano. Decidono di consegnarsi ai bambini veramente meritevoli, spontaneamente. Protagonista è Francesco, bambino che ha perso il padre e vende caramelle nel cinema per aiutare la famiglia. È lui ad innamorarsi della Freccia Azzurra, un trenino giocattolo. Lasciatevi rapire dalla magia delle feste al suono delle musiche di Paolo Conte!

La Gabbianella e il Gatto

Siamo gatti, siamo noi! Siamo gatti…Ah,ah. Beati noi!”. La storia di Fifì, il cucciolo di gabbiano cresciuto da Zorba, gatto del porto, e dai suoi amici gatti è entrata presto nel cuore di tutti noi. Tratto dal romanzo del cileno Luis Sepúlveda (Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare) è il lungometraggio di D’Alò ad aver riscosso più successo. È la pellicola italiana d’animazione di maggior successo commerciale, che valse al regista un Nastro d’Argento nel 1999 e il premio della giuria al Montréal International Children’s Film Festival nel 2000. I miagolii parlati di Zorba sono di Carlo Verdone, Antonio Albanese è il Grande Topo (quando canta, Gaetano Curreri degli Stadio). Memorabile la canzone So Volare interpretata da Ivana Spagna. Ah, Siamo Gatti è di Samuele Bersani!

Momo alla conquista del tempo

Del 2001, le vicende della piccola Momo, uscita dalla penna di Michael Ende, autore per altro de La storia infinita. Momo è una ragazzina dalle origini misteriose che veste una giacca da uomo ed ha con sé una piccola tartaruga di nome Cassiopea. Ha l’abilità di ascoltare le persone e di comprenderle, cercando di aiutarle a risolvere i loro problemi. Arrivata in una piccola cittadina la sua missione sarà quella di sconfiggere i malvagi Uomini Grigi che rubano tempo alle altre persone, privandole delle ore di svago e di piacere. La colonna sonora è della Gianna nazionale, Gianna Nannini. Aria è il tema principale del cartone animato.

Pinocchio

Enzo D’Alò rivede Collodi nella pellicola uscita nel 2012. In una coloratissima cittadina toscana, fra le verdi campagne, riprende vita la vicenda del burattino più famoso di tutti i tempi. Pinocchio, d’altra parte è il terzo libro più letto al mondo dopo la Bibbia ed il Corano. Certamente non facile confrontarsi con un autore del genere. Ma il regista ci riesce, affidandosi anche alla colonna sonora curata da Lucio Dalla, che presta la voce al Pescatore Verde. È stato uno degli ultimi lavori del cantautore bolognese.

Foto Copertina: Pagina Facebook Enzo D’Alò

Lavinia Micheli