Crowdfunding e cultura: le cinque piattaforme più interessanti
«Dalla musica al teatro, dall’editoria fino all’arte contemporanea, ecco cinque piattaforme italiane di crowdfunding dedicate esclusivamente alla cultura»
Il crowdfunding è una forma di finanziamento dal basso che in tutto il mondo sta entusiasmando sempre più persone. A partire da campagne organizzate su piattaforme on-line, in cui l’unica forza delle idee sta nel loro valore per le persone, cittadini di tutti i tipi e tutte le età diventano sostenitori attivi di progetti altrimenti irrealizzabili, e questo, oltre a rendere possibile la realizzazione di idee indipendenti, aggrega grandi comunità di appassionati che spesso raggiungono dimensioni internazionali. La scorsa settimana abbiamo parlato di come LoveItaly! utilizza questo strumento per sostenere il restauro delle bellezze italiane, oggi vi presentiamo cinque realtà Made in Italy da non lasciarsi scappare se si vuole prendere parte a progetti culturali sfruttando questa nuova forma di economia partecipativa.
1. BeCrowdy
Con sede a Parma, BeCrowdy nasce nel 2013 dall’obiettivo in comune di cinque ragazzi italiani: mettere a disposizione le proprie competenze per dare ad altri la possibilità di realizzare progetti creativi attraverso il crowdfunding. Privilegia le arti visive e performative, la musica, l’editoria e l’organizzazione di eventi, e la sua mission è quella di fornire un punto di partenza a tutti coloro che intendano raccogliere fondi per mettere in pratica idee altrimenti irrealizzabili. BeCrowdy, però, non mira ad essere solo una vetrina o un intermediario finanziario: come scrivono i fondatori, è “una piattaforma nel senso letterale del termine. Una base solida da cui partire per arrivare alla costruzione di una nuova impresa, di un nuovo sistema di creazione, diffusione e sostenibilità artistica e culturale”.
Vincitrice di numerosi premi e riconoscimenti, questa piattaforma è un esempio italiano di successo nell’ambito della raccolta fondi on-line: tra i progetti più finanziati c’è il CD “Sangue e cenere” del gruppo Gang, che con ben 945 sostenitori è riuscito a raccogliere oltre 55 mila euro – molto più dei 6 mila a cui si aspirava nel momento del lancio della campagna. Tra le campagne in corso, invece, c’è quella per la realizzazione del film “Il sogno di Fausto e Iaio” del regista Daniele Biacchesi, che 43 giorni prima della deadline è arrivato a 252 sostenitori.
2. Innamorati della cultura
Innamorati della cultura ha sede a Torino e considera il crowdfunding come “un’impresa sociale a tutti gli effetti”. Focalizzata sul mondo dell’arte e su ciò che è classico, non solo si mette a disposizione per il finanziamento di progetti, ma sta costruendo attorno a sé una vera e propria comunità di appassionati: «La nostra community on-line – ci ha spiegato la founder Emanuela Negro-Ferrero – è fatta da persone che cercano e vogliono il nostro prodotto. Abbiamo un magazine in pillole che parla di cultura, crowdfunding e eventi, e campagna dopo campagna, grazie alla logica della raccolta fondi on-line, stiamo tessendo relazioni sociali che rendono i nostri sostenitori sempre più fidelizzati”.
Molti dei progetti lanciati da Innamorati della cultura hanno avuto un inaspettato successo, e questo per Emanuela è «l’esempio del miracolo del crowdfunding»: SEXXX, il documentario di Davide Ferrario sul mondo della danza, oltre ad aver raccolto 15mila euro è riuscito ad attrarre numerosi finanziamenti e riconoscimenti, tra cui la preziosa attenzione di star come Madonna. L’indice del Libri, storica rivista letteraria italiana nata 45 anni fa, con una eccezionale campagna di crowdfunding è riuscita a non chiudere i battenti, digitalizzandosi e salvando venti posti di lavoro.
Per il team di Innamorati della cultura il crowdfuding è un’attività che «sta cambiando il modo di avere finanziamenti in questo campo. In un contesto in cui il governo, le associazioni e i privati hanno sempre più difficoltà a stanziare fondi, questa forma di finanziamento riesce non solo ad attivare le persone, ma anche a creare relazioni importanti. Abbiamo visto progetti crescere sulla forza della gente – continua Emanuela – e campagna dopo campagna la nostra cerchia si allarga. E’ qualcosa di veramente sharing, in cui le persone danno sostegno ai progetti che valgono».
3. Be Art
L’anima di Be Art si muove tra Milano e Londra ed è costituita da un gruppo di professionalità mosse dall’amore per la cultura, ma con un occhio di riguardo per l’arte contemporanea. Attiva su tutta Europa, vuole rappresentare uno “strumento innovativo per cambiare il modo in cui l’arte è finanziata” e per rendere possibili nuove forme di interazione con questo dinamico ecosistema.
Oltre alla raccolta fondi volta a sostenere il museo Ma Ga di Gallarate, sempre attiva su Be Art, tra le campagne in corso c’è “Creative Energy. Art for the renewable”, progetto che sarà esposto a Palazzo Lombardia dall’1 al 30 dicembre durante il “Post-Expo2016”, e che ha l’obiettivo di esplorare e rafforzare la relazione tra arte e fonti di energie rinnovabili. La mostra, realizzata dalla no-profit “Intrenational Artistic Hub”, esporrà il lavoro di 10 artisti impegnati nell’interpretare il tema delle energie sostenibili attraverso sperimentazione, ricerca e innovazione.
4. Bookabook, il crowdfunding per l’editoria
Se si è amanti dei libri, Bookabook è una novità che non si può non conosere nel mondo del crowdfunding italiano. Nata a Milano due anni fa, ha l’obiettivo di unire le possibilità del crowdfunding alla ricerca della qualità propria dell’editoria tradizionale. Dalla saggistica alla fantascienza, dal fantasy alla graphic novel fino al romanzo rosa, è l’unica in Italia che si occupa unicamente di libri; il suo obiettivo, oltre a dare agli autori una via d’accesso al mercato editoriale (“quello vero”, specificano i fondatori), è mettere i lettori al centro del processo di creazione del libro. Carta o Ebook? On-line, in libreria o entrambi? A decidere, all’insegna della qualità, è sempre la comunità di sostenitori.
L’offerta di Bookabook è vastissima, alimentata da un pubblico variegato e sempre attivo, e per comprendere il suo successo basta dare un’occhiata ai numeri: tra i migliori progetti già finanziati ci sono i romanzi “Dead Flowers” di Paola Tavella e Agostino Toscana e “Gli Scaduti” di Lidia Ravera, entrambi sostenuti da centinaia di lettori e mandati alle stampe con grande successo; tra quelli ancora in corso “Clush to me. Racconto punk di provincia”, romanzo di Andrea Merendelli che ha già raggiunto il 151% dei finanziamenti, e “Stavano tutti Male già prima” di Daniele Schvili, arrivato al 112%.
Un altro angolo interessante di Bookabook è “Dietro la Copertina”, comunità on-line e laboratorio in cui gli autori che hanno già affrontato il crowdfuding si rendono disponibili come “mentor” per autori nuovi, facendo circolare idee e esperienze. Bookabook lavora con importanti realtà editoriali come Mondadori e Bompiani, è stata nominata al Wired-Audi Innovation Award e nel 2015 ha partecipato come finalista al contest internazionale per l’innovazione editoriale “Renew the book”.
5. CrowdArts
Per concludere vi presentiamo CrowdArts, l’unica piattaforma italiana dedicata a finanziare opere nell’ambito delle performing arts. Fra teatro, progetti multidisciplinari e eventi, il suo obiettivo è quello di contribuire alla sostenibilità artistica e alla divulgazione della cultura a livello europeo, nella convinzione che “crowdfunding ed economia partecipativa possono aiutare creativi ed artisti indipendenti a trovare un nuovo spazio di produzione e diffusione dei propri progetti”.
Tra le campagne in corso ci sono “Dominio pubblico – la città agli under-25”, progetto multidisciplinare arrivato alla seconda edizione in cui un gruppo di giovanissimi lavora insieme per organizzare un Festival teatrale, musicale e audiovisivo a Roma, rivolto ai talenti sotto i 25 anni; “Combustione. Umana. Spontanea”, progetto di ricerca teatrale sul tema del lavoro – “nello specifico, gli effetti del lavoro o della sua mancanza sulla psiche umana”; e “In Garage, teatro d’oggetto e movimento tout public”, spettacolo dal linguaggio fortemente visivo e sensoriale che si svolge sul gioco della metamorfosi, e che per le sue specificità riesce a “coinvolgere un pubblico di tutte le età”.