Costanza Di Camillo
07 Luglio 2017   •   Snap Italy

Costanza Di Camillo, il volto nuovo del nuoto sincronizzato

«In acqua mi sento ancora come da piccola, libera e capace di esprimermi veramente.» – Costanza Di Camillo

Anche questa settimana vi portiamo a incontrare una giovane atleta italiana del nuoto sincronizzato. Parliamo di Costanza Di Camillo (profilo Twitter). La sua è una storia unica e interessante, come tutte le altre d’altronde. Nuoto e danza sono stati i suoi primi amori, e si sono splendidamente fusi nella passione per il nuoto sincronizzato. Il trasferimento a Savona è stato fondamentale per renderla la donna e l’atleta che è oggi. Ci ha raccontato anche quali sono i suoi modelli sportivi, e come vive il suo rapporto sentimentale con Matteo Aicardi, giocatore di pallanuoto.

Ma non fatemi svelare tutto qui, lasciamo la parola a lei.

Costanza Di Camillo

Da dove nasce la passione di Costanza Di Camillo per il nuoto sincronizzato?
La passione nasce dall’acqua, dal nuoto e dalla danza. Da piccolissima nuotare per me era un gioco, mi divertiva e mi faceva sentire libera. La danza invece per me aveva un fascino unico: elegante e creativa.  Così con il nuoto sincronizzato è stato un colpo di fulmine.

Quali sono stati i primi successi che ricordi con particolare affetto?
Uno dei ricordi più belli è la prima esperienza in nazionale. Si trattava della Comen Cup, nella quale ho gareggiato con il mio primo singolo. Ho un ricordo molto bello di quei momenti, delle emozioni che ho provato e del mio primo bronzo internazionale.

Che emozioni prova Costanza Di Camillo nell’acqua? Sensazioni di cui ad oggi non riesce a fare a meno?
In acqua mi sento ancora come da piccola, libera e capace di esprimermi veramente; non provo timidezza, mi sento a mio agio. Negli anni, migliorando la tecnica e acquisendo esperienza, riesco sempre di più a vivere questo sport come la realizzazione del mio impegno e del mio lavoro.

Parlaci del tuo trasferimento a Savona. Perché hai fatto questa scelta?
L’ultimo anno di liceo non nuotavo con la stessa serenità e con la stessa convinzione di sempre. Sentivo che mi mancava qualcosa, e che avrei potuto fare di più. Volevo confrontarmi con un altro gruppo e capire se avevo margine di miglioramento e così agii d’impulso. In pochissimi giorni ho preso la decisione di trasferirmi a Savona, in una squadra che ho sempre ammirato sia per i grandi risultati che per la grande professionalità. Sono stata accolta dalla squadra e dal ct Patrizia Giallombardo con grande entusiasmo, e questo mi ha aiutata molto ad inserirmi e ad avere sempre più fiducia in me stessa.

Pensi sia stato utile alla crescita di Costanza Di Camillo sia come atleta che come donna?
Sì, moltissimo per entrambe! Come atleta ho cambiato molto il mio atteggiamento, riesco a concentrarmi di più e a impegnarmi in modo più costruttivo. Ho imparato a gestire le mie emozioni in gara e a non avere paura ad ambire a qualcosa di più grande. Come donna mi sono trovata a vivere da sola e quindi ad affrontare la solitudine, ho imparato a sapermi organizzare, ho acquistato maggiore fiducia in me stessa. Non è stato tutto facile, sono stata molto aiutata dalle persone a me vicine, ma è soprattutto per questo che sono molto contenta della scelta che ho fatto perché ha tirato fuori un lato di me e una forza che non credevo di avere e sono certa che questo in futuro mi aiuterà.

Chi sono i tuoi idoli?
Sicuramente un mio punto di riferimento è Anastasia Ermakova, più volte campionessa olimpica e da pochi anni una delle mie allenatrici. Ho imparato da lei moltissimo quanto a tecnica ed espressività, ma è a livello emotivo che mi ha molto aiutato. In generale, per noi sincronette, la scuola russa è un grande punto di riferimento.

Fai parte della Nazionale italiana. Cosa pensi di poter imparare da sincronette che hanno già gareggiato spesso a livello internazionale?
Ho davvero tutto da imparare e sono fortunata perché ho delle compagne di squadra molto esperte sulle quali contare sempre. Con il loro esempio sto imparando ad affrontare la preparazione, a saper gestire le ansie e a controllare le emozioni. Sono tutti i giorni per me uno stimolo sia dal punto di vista tecnico che psicologico. Nel nostro sport è molto importante quel grado di maturità e di espressività che rende l’esercizio, oltre che perfetto, anche emozionante, e quello che si impara stando vicino ad atlete con grande esperienza è proprio questo.

Che rapporto ha Costanza Di Camillo con le sue compagne di squadra?
Quest’anno la squadra è composta da un gruppo di atlete “grandi”, reduci dalle Olimpiadi, e da un gruppo, nel quale ci sono anch’io, di atlete più giovani. Ci conosciamo tutte da tanti anni e abbiamo già vissuto delle esperienze insieme. Con alcune però ho stretto un rapporto più confidenziale che va oltre la piscina, con loro condivido anche il mio tempo libero. Essendo uno sport di squadra l’affiatamento nel gruppo è fondamentale perché lo si percepisce anche dall’esterno.  Siamo tutte ragazze con caratteri molto diversi, però sappiamo quanto è importante essere unite, aiutarci l’una con l’altra e sostenerci in qualsiasi momento di difficoltà.

I prossimi impegni sportivi di Costanza Di Camillo nel breve e nel lungo periodo?
Il prossimo impegno è il Mondiale di Budapest a metà luglio. Il mio primo mondiale in nazionale assoluta, spero il primo di una lunga serie! Fateci in bocca a lupo e sosteneteci! Se invece dovessi pensare ai prossimi anni mi vorrei vedere in questa nazionale più a lungo possibile. Vorrei contribuire alla crescita della squadra, fare la mia parte e migliorarmi continuamente.

Sei fidanzata con Matteo Aicardi, giocatore di pallanuoto. C’è confronto tra di voi per quanto riguarda la disciplina sportiva praticata da ciascuno?
Sì, discutiamo perché sostengo che il mio sport sia più faticoso del suo! Scherzi a parte, Matteo ha una grande esperienza, mi consiglia molto e mi dà un grande supporto. Io, da parte mia, lo seguo quando posso nelle partite, perché mi piace molto vederlo giocare.

Costanza Di Camillo

Costanza Di Camillo, giovane ragazza di 22 anni, che passioni ha oltre al nuoto sincronizzato?
In questo momento il sincro impegna molto del mio tempo, ma appena posso cerco di distrarmi e di coltivare le vecchie passioni: leggo molto e mi piace il cinema, cerco di vedere gli amici di sempre. Ma la mia passione più grande è quella per l’architettura, in particolare per la progettazione di interni e il design.

Vorresti fare di questo sport il tuo lavoro o hai anche qualche altro sogno nel cassetto?
Sono ancora un po’ indecisa. Sarebbe bello avere l’opportunità di rimanere nell’ambito dello sport e contribuire a far crescere il movimento sportivo. Ma, come dicevo, il mio sogno resta la progettazione e il design, un giorno mi piacerebbe poter lavorare in questo campo; magari nella progettazione e scenografia degli spazi per eventi.

Un consiglio per le piccole sincronette e per i loro genitori: cosa ti senti di dire loro?
Alle piccole sincronette faccio il più affettuoso benvenuto in uno sport suggestivo. Il sincro è adattissimo alle bimbe perché coniuga eleganza e forza, e permette di divertirsi fin dall’inizio. Inoltre, in quanto sport di squadra, fa sentire parte di un progetto e di un gruppo. Ai loro genitori dico di appoggiarle sempre e di tifare, di gratificarle perché questo sport insegna tanta disciplina, controllo e aiuta a esprimersi fin da piccoline.

Foto: https://www.instagram.com/costi_di/?hl=it

Chiara Rocca