cosa vedere in umbria
13 Novembre 2019   •   Sara Giannessi

Cosa vedere in Umbria: di borghi e frantoi non ci si stanca mai

«Cosa vedere in Umbria nel periodo della raccolta degli ulivi? Scoprite l’iniziativa dei frantoia aperti e i borghi ricchi di storia dell’Umbria e del Lazio.»

L’Umbria è una regione che offre tantissime cose che vale la pena vedere. E quale periodo migliore se non l’autunno? I bellissimi boschi sono in pieno foliage, e in più grazie all’iniziativa Frantoi aperti fino all’8 dicembre sarà possibile vedere come si produce l’olio e partecipare a tante iniziative interessanti e gustosissime. Per questo motivo oggi vi portiamo alla scoperta di cosa vedere in Umbria, di imperdibili frantoi e dei borghi più belli al confine con il Lazio. Sono borghi portati alla ribalta dal programma della Rai il Borgo dei Borghi. L’Umbria è la regione più verde d’Italia, l’unica del centro dello stivale a non essere bagnata dal mare. Una terra ricca di boschi, di buona cucina e, naturalmente, di uliveti!

Cosa vedere in Umbria: i frantoi

I frantoi sono luoghi antichi, silenziosi durante l’anno e allegri nel periodo delle olive. Fare l’olio è una festa: dalla raccolta delle olive che riunisce insieme le famiglie fino alla macina che ha ancora tutto il sapore delle antiche tradizioni. I frantoi umbri si aprono per far vedere cosa c’è dietro quello che abbiamo ogni giorno in tavola.

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Vecchio frantoio per la macina delle olive

Gli eventi in programma per questo periodo sono tanti: dalla degustazione alle passeggiate tra gli ulivi, dalla visita ai frantoi in funzione al dj set nell’uliveto. Ogni frantoio poi scegli come diversificare la propria proposta. Ad esempio al frantoio Alessandro Ricci di Montecchio è possibile partecipare anche direttamente alla raccolta delle olive.

I borghi da sogno: Lugnano in Teverina

Presentato dal programma Rai Il Borgo dei Borghi, Lugnano in Teverina non ha risentito della notorietà televisiva. È rimasto un paesino silenzioso, col tempo scandito dalla messa e dal pranzo domenicale, sperduto tra le colline e i campi, in cui gli abitanti si conoscono tutti. E questi paesini sperduti conservano spesso edifici e testimonianze dell’identità italiana. Perché al di là delle grandi città, l’Italia in realtà è principalmente costituita di questi piccoli paesi in cui si vive ancora dei prodotti della propria terra, si curano le tradizioni, si vive tra le case in pietra e le vie di un piccolo borgo costruito per essere vissuto, non solo abitato. E per un “forestiero” ogni paesino dell’Umbria ha qualcosa da vedere. Ad esempio al centro di Lugnano in Teverina si erge ancora la Chiesa di Santa Maria Assunta, che regola la vita degli abitanti dal XIII secolo. E l’antico ospedale, le cui stanze sono state trasformate ora in abitazioni.

Vitorchiano

Costruito nel tufo della provincia di Viterbo, Vitorchiano vanta una storia millenaria. Si ritiene infatti che il luogo fu abitato già in tempi preistorici, poi dagli etruschi, dai romani e dai longobardi. E infatti porta ancora le tracce di iscrizioni romane sugli stipiti delle porte. Inoltre, è possibile ritrovare all’interno delle mura la via che costituiva il vecchio ghetto ebraico. Ebbene sì, esisteva un ghetto anche in un piccolo paese della campagna laziale. Ma Vitorchiano è famoso soprattutto per essere il setting del film L’armata Brancaleone di Monicelli, che già aveva scelto un borgo del sud del Lazio per La Grande Guerra.

Da vedere sicuramente il vecchio fontanile, dove le donne del paese andavano a lavare i panni, il chiostro e il giardino di Sant’Agnese. E soprattutto visitare la Sala del Consiglio e salire sulla Torre comunale per avere una visuale completa dei tetti del paese immersi nel verde.

Sara Giannessi