community manager
23 Maggio 2017   •   Snap Italy

Community manager: le nuove professioni digitali

«Con questa nuova rubrica vogliamo introdurvi in una serie di focus sulle nuove professioni digitali, consapevoli che oggi c’è molta confusione nel parlare di alcune figure lavorative più o meno inedite che, grazie al mondo digitale, stanno avendo successo. Oggi è il turno del Community manager»

Sapete che cos’è un Digital PR, un Cloud Architect o un Data Scientist? Bene, con questi focus impareremo a conoscere tutti questi mestieri che fanno della parola “resilienza” il loro mantra, così da poter stare al passo con il mondo digitale. Resilienza: avrete sentito questo termine applicato in più campi che vanno dalla psicologia all’arte. Tuttavia il significato di questa parola, nel digitale, si declina nella capacità dei professionisti di adattarsi e aggiornarsi ai nuovi mestieri che ogni giorno sorgono grazie alle potenzialità del web. Oggi vi parliamo del community manager, una figura professionale sorta in concomitanza della diffusione del web 2.0.

È una persona che deve possedere conoscenze di tipo informatico per la gestione e amministrazione dei CMS, dei forum e dei social media. Per ognuno di questi focus abbiamo selezionato un esperto di questo settore e, per l’occasione, abbiamo contattato Domenico Armatore, founder di Community Manager Freelance (sito ufficiale), co-founder di Pinterestitaly, e oggi dirigente di Liqueedo, un’agenzia creativa che aiuta brand come Parmalat, Braccialini, SSC Napoli a sviluppare business online e offline.

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Con Armatore analizzeremo chi è un community manager, come è arrivato a questa professione, se il suo percorso di studi è stato propedeutico, che uso ne fanno le aziende di queste figure e che futuro si prospetta per loro.

Domenico, ti andrebbe di raccontarci il tuo background di studi

Il mio percorso di studi è fondamentalmente di impronta umanistica: ho conseguito una laurea triennale in Lettere e Filosofia, una laurea specialistica in Editoria e Giornalismo e un master in Comunicazione e Media Digitali. Questo percorso formativo mi ha consentito di acquisire un approccio flessibile alla gestione dei contesti o dei problemi, e oggi è un elemento fondamentale nella mia vita professionale.

Come è dunque arrivato alla professione attuale?

Dopo le due lauree non ero ancora certo sulla strada da intraprendere. Uno dei miei sogni era diventare giornalista, ma allo stesso tempo ero consapevole delle pochissime opportunità offerte da questo lavoro in Italia. Decisi così di frequentare un master in Comunicazione e Media Digitali presso la Business School de Il Sole 24 Ore. Grazie a questa esperienza formativa mi appassionai fortemente al mondo della comunicazione digitale e decisi di iniziare la mia carriera professionale da community manager.

La prima esperienza lavorativa in We Are Social, un’agenzia internazionale con sede a Milano, è stata fondamentale per la mia vita professionale.

Cosa fa nello specifico un community manager?

Si occupa di gestire le community online e offline. Oggi però questa denominazione viene impropriamente utilizzata per definire la persona che si occupa di gestire la presenza social di un’azienda, organizzazione o personaggio. In pratica, il community manager si occupa di realizzare piani editoriali, gestire il customer care sui social, realizzare reportistiche, gestire il cliente. Le mansioni di tale figura possono però variare da agenzia ad agenzia. Si tratta di una figura molto importante tra le varie professioni del web perché ha la responsabilità di gestire le relazioni delle aziende con il pubblico esterno.

 

Quanto beneficiano le aziende del lavoro che svolgi?

Se il community manager è in gamba, un’azienda può trarne grossi benefici. Se teniamo conto del ruolo dei social media nelle relazioni tra persone e aziende, possiamo capire l’importanza di una figura come quella del community manager.

Pensando al domani, quali prospettive ci sono per questo lavoro?

Le competenze del community manager evolveranno con l’evoluzione delle piattaforme digitali. Se oggi i suoi principali strumenti di lavoro sono i canali social, in un futuro non troppo lontano potrebbe confrontarsi con la realtà virtuale che proprio in questi anni sta prendendo piede. A oggi, ci sono molte possibilità per chi decide di intraprendere questa carriera. Le aziende e le agenzie sono costantemente alla ricerca di talenti che hanno entusiasmo e voglia di crescere.

Nonostante la crisi del lavoro in Italia, il settore digitale non è mai in crisi. La resilienza da adottare in questo mondo può sicuramente spaventare, ma è la chiave per battere la stagnazione di posti di lavoro.

 

Flavio Mezzanotte