cineturismo
26 Febbraio 2019   •   Redazione

Cineturismo: la Calabria è la nuova terra promessa?

«Da un po’ di tempo a questa parte, la Calabria sembra esser divenuta la nuova mecca del cineturismo italiano, venendo scelta più volte come luogo di set cinematografici e televisivi dalle produzioni nazionali ed internazionali».

Il cineturismo in Calabria si fa strada a passi decisi. Di pellicole, in Calabria, ne sono state girate molte. Basti pensare al Vangelo Secondo Matteo del maestro Pier Paolo Pasolini, che sceglie Le Castella nel 1964 per girare la pellicola. A Luigi Comencini che nell’87 gira Ragazzo di Calabria. A Wim Wenders che, colpito dallo scenario paesaggistico della Sila e della costa Ionica, ha scelto di organizzare un set nel 2010 per raccontare Riace con il docufilm Il Volo, per cui è previsto anche un sequel, annunciato al termine del 2018.

Sono terre selvagge ed incontaminate quelle della Calabria. Tra i più famosi film girati negli ultimi anni è, ovviamente, da menzionare il set di Anime Nere,  girato ad Africo, e vincitore di nove David di Donatello. Nell’ultimo anno, invece, la regione è stata scelta come sede del set della serie tv Trust di Danny Boyle, prodotta da Fox. Trust racconta il rapimento di Paul Getty ad opera di alcuni criminali in Aspromonte. Le riprese sono state effettuate in provincia di Cosenza. Anche la Locride emerge dal guscio con Via dall’Aspromonte di Mimmo Calopresti, con Marcello Fonte e Valeria Bruni Tedeschi.

Le major americane scelgono la Calabria

Di recente anche altre produzioni americane, insieme a quelle italiane, hanno deciso di oltrepassare l’oceano per raggiungere il Belpaese e girare in Calabria. Quest’ultime si affiancano all’associazione culturale Obiettivi Creativi, che sul territorio calabrese offre servizi di settore alle produzioni nazionali ed internazionali. L’associazione in questione si occupa di location, dell’organizzazione dei casting tecnici e artistici. Di ultima realizzazione è il film American Night, un thriller che ruota intorno alla Marylin di Andy Warhol e gran parte girato nella Riviera dei Gelsomini.

La Calabria si affaccia dunque ad un altro tipo di turismo, non solo quello balneare o montano. Fa cineturismo a 360 gradi, rilanciando la sua stessa scenografia naturale e le persone che la abitano. Dal Pollino allo Stretto l’economia gira e la cultura anche. Non viene più solamente accostata a sole, mare, peperoncino e ’ndrangheta, ma anche e soprattutto ad una voglia di rinascere dalle ceneri, dopo esser stata sottovalutata ed umiliata per troppo tempo.

Le ultime novità

La Calabria Film Commission, nata nel 2006, continua a stimolare da allora l’industria cinematografica nella regione, sostenendo le imprese locali operanti nel settore della settima arte e garantendo supporto alle produzioni che scelgono la Calabria come set delle loro pellicole. L’industria culturale cinematografica guarda oltre, senza i prosciutti sugli occhi, ammaliata dalla variegata moltitudine di luoghi che questa regione offre.

Sarà inoltre progettata un’app che fornirà le indicazioni per raggiungere i luoghi del cinema. Verranno istituiti dei veri e propri cine tour con i quali non solo sarà possibile ripercorrere le tappe dei film ma verranno anche segnalati prodotti tipici e luoghi culturale di interesse e svago. Tra il reale e il potenziale l’auspicio è che grazie all’apporto culturale della settima arte questa regione possa colmare i gap culturali ancora esistenti con il resto del paese. Il cineturismo potrebbe essere la chiave di volta per lasciare alle spalle le problematiche che per troppo tempo hanno afflitto e dilaniato questa splendida terra.

Foto copertina: Italo-Europeo [CC BY-SA 3.0], via Wikimedia Commons

Carmen Bagalà