Trust
11 Aprile 2018   •   Snap Italy

Tutta l’Italia di Trust, la nuova serie tv dedicata al rapimento di Paul Getty III

«Debutta sugli schermi italiani Trust, la serie tv targata Sky sul rapimento di Paul Getty III, girata quasi interamente in Italia. Ma scopriamo quanto c’è di italiano in questa nuova serie diretta dal premio Oscar Danny Boyle»

Non capita spesso di vedere l’Italia palcoscenico di una produzione internazionale, soprattutto se ad essere girata è la stessa storia per due volte. Stiamo parlando di un fatto di cronaca che sconvolse il nostro paese negli anni ’70 e che ha colpito Hollywood così tanto da decidere di girarci rispettivamente un film ed una serie tv a distanza di pochissimi mesi l’uno dall’altra. Il rapimento di Paul Getty, avvenuto a Roma nel 1973 è una vicenda che noi italiani conosciamo bene e che negli anni si è impressa tragicamente nel nostro immaginario collettivo. Non c’è da stupirsi che abbia attirato l’attenzione di due grandi maestri del cinema, rispettivamente Ridley Scott e Danny Boyle. A dicembre 2017 usciva infatti Tutti i soldi del mondo, il film di Ridley Scott divenuto famoso più per la chiacchierata vicenda di Kevin Spacey che per la riuscita della pellicola. Ora è invece il turno di Trust, la serie tv prodotta da FX che scava a fondo nelle vicende della ricchissima famiglia Getty.

Roma, 10 luglio 1973. John Paul Getty III, erede dell’impero petrolifero, viene rapito in piazza Farnese a Roma da alcuni membri della ‘ndrangheta. I rapitori confidano in un riscatto di svariati milioni di dollari, ma il nonno di Paul, il miliardario magnate J. Paul Getty Senior fa sapere pubblicamente che non sborserà neppure un centesimo per liberare il nipote. Nulla sembra poter fare il padre del ragazzo, J. Paul Getty Junior, da tempo schiavo della droga. Solo la madre Gail Getty, sfortunatamente al verde, è determinata a lottare per il figlio, ed insieme ad un ex uomo della CIA farà di tutto per assicurarsi che non avvenga il peggio, negoziando con dei rapitori sempre più frustrati da una famiglia, quella dei Getty, problematica, invischiata in storie di droga, tradimenti e fallimenti.

Scritta da Simon Beaufoy (che ha collaborato alla sceneggiatura di altri capolavori del regista inglese tra cui The Millionaire, 127 ore e Full Monty), Trust vede alla regia lo stesso Boyle per i primi tre episodi e si ispira al libro di Charles Fox “Uncommon Youth: The Gilded Life and tragic Times of J. Paul Getty III”. Quella del rapimento Getty è una storia vera i cui dettagli sono stati negli anni analizzati e sviscerati, ed era quindi difficile creare un prodotto che avesse un qualcosa in più. «Ho iniziato a pensarci molto prima di lui» ha rivelato Danny Boyle a proposito del film di Ridley Scott. Ed infatti a differenza del regista americano, il regista di Trainspotting opta più per un racconto pop, trasformando la tragedia del rapimento in una sorta di satira patinata, dove lo stile è volutamente barocco e volgare, quasi come una telenovela degli anni ’70.

Droghe, alcool, sesso e soldi sono mostrati in tutta la loro feroce decadenza, accompagnati dallo stile registico inconfondibile di Boyle, fatto di movimenti di macchina frenetici e dal ritmo serrato. Bellissima anche la colonna sonora, che va dai Pink Floyd e David Bowie all’Adriano Celentano di Prisencolinensinainciusol. Con un cast stellare che va dal grande Donald Sutherland nel ruolo del vecchio John Paul Getty Senior, alla due volte premio Oscar Hilary Swank nei panni della madre Gail Getty, fino al giovanissimo Harris Dickinson che incarna Paul Getty III.

Un cast stellare in cui compaiono anche alcuni attori nostrani, che per niente sfigurano vicino al cast internazionale. E come potrebbe essere diversamente visto che tra i protagonisti troviamo il nostro Luca Marinelli, attore di punta del panorama italiano, che per Danny Boyle interpreta il cattivissimo bandito della ‘ndrangheta Primo, una sorta di collante tra Roma e la Calabria. Ed ancora menzione d’onore per Giuseppe Battiston nei panni di Bartolini, un corrotto ristoratore romano e spacciatore del giovane Getty. Ma la vera sorpresa italiana non è solo nel reparto recitativo, ma anche nelle maestranze tecniche: un episodio è stato infatti girato da Emanuele Crialese, regista di Respiro, Nuovomondo e Terraferma, un grande autore italiano che da tempo non vedevamo più dietro la macchina da presa.

L’Italia è una parte molto importante di Trust, visto che Paul Getty venne rapito e tenuto prigioniero per cinque lunghi mesi nel nostro paese. Partendo da Roma: Danny Boyle riprende una capitale viva, rumorosa, in pieno stile anni ’70. Ma a fare da scenario per Trust ci sono anche Valle d’Aosta, Calabria e Basilicata. La Valle del Grand San Bernardo ha ospitato infatti le riprese della serie, che era alla ricerca di «una strada di montagna in un contesto innevato» come ha spiegato la direttrice della Film Commission Alessandra Miletto. «Ospitare in Valle d’Aosta alcune scene della serie è una grande opportunità per la nostra Regione» ha affermato il presidente della Regione Laurent Viérin.

Ma è al sud che Danny Boyle ha scelto di girare la maggior parte delle scene del sequestro, in particolare sulla Sila e nei Parchi Nazionali del Pollino. Camigliatello Silano, Civita ed Orsomano sono alcuni dei centri che sono stati presi d’assalto dalla troupe di Trust: stradine strette e tortuose che sembrano appartenere ad un’altra epoca sono probabilmente la ragione che hanno spinto Danny Boyle a scegliere personalmente questi luoghi per le riprese. «Sono davvero emozionato di sapere e immaginare i luoghi di Orsomarso osservati e apprezzati da milioni di spettatori in tutto il mondo» ha dichiarato entusiasta il primo cittadino del piccolo centro posto nell’Alto Tirreno cosentino, Antonio De Caprio, «la nostra politica di marketing territoriale e di promozione di un’area come quella del Parco Nazionale del Pollino, rappresenta il modo migliore per attrarre un turismo nuovo e sostenibile, utile a produrre un’economia dello sviluppo che deve restituire ai nostri luoghi la dignità e l’importanza di un tempo».

Un turismo cinematografico messa a punto dalla collaborazione tra Calabria Film Commission e Lucania Film Commission, rinominata Lu.Ca., nata appunto con l’obbiettivo di favorire lo sviluppo della produzione e della cultura cinematografica in questi due territori. La Basilicata si sa, è un immenso set cinematografico a cielo aperto (scoprite i luoghi in cui nel Gibson ha girato “La passione). Per Trust la location scelta è stata infatti Maratea e la collina di San Biagio: i tornanti che conducono alla statua del Cristo per Danny Boyle si sono trasformati nella vecchia autostrada Salerno – Reggio Calabria, dove il giovane Paul Getty verrà rilasciato.

Trust è una serie antologica, destinata a cambiare storyline, cast ed ambientazione ad ogni stagione. Sul modello di American Crime Story, un’altra serie tv antologica americana che ha recentemente raccontato un dramma tutto italiano, quello dell’assassinio di Gianni Versace, anche questa prima stagione di Trust fa parte di un progetto molto più ampio: il creatore Simon Beaufoy ha infatti spiegato come la serie continuerà a raccontare le vicende dei Getty, una delle famiglie americane che più hanno condizionato il XX secolo. Ma per ora godiamoci questa prima stagione per certi versi Made in Italy, in onda ogni mercoledì dal 28 marzo alle 21.15 su Sky Atlantic HD e sulle piattaforme Sky OnDemand, Sky Go e Now Tv.

Serafina Pallante